La morte di Patroclo

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Cantami, o Diva, di quel giorno fatale
quando il meneziade morì, causando
infiniti dolori al Pelide

Patroclo's pov

Ormai le Moire stavano recidendo il filo del mio fato, la mia vita giungeva al termine e nella speranza che Achille arrivasse prima che questo potesse accadere, la vita mi passò davanti in un paio di minuti che mi parvero un eternità.
Mi rividi da bambino con la tunica nettarea, che mi stava sempre larga e mi dava quel senso di libertà, a correre nei campi fioriti con il piccolo Achille, con quei suoi riccioli biondi che si danzavano dolcemente da una parte all'altra della sua testa. Finivamo sempre per rotolare sull'erba e sporcare le tuniche facendo infuriare i genitori. Delle volte Prendevamo dei bastoni e fingevamo fossero lance, Achille fingeva di colpirmi proprio nel basso ventre dove ora il mio sangue sgorga, e mi accasciavo a terra fingendo che la mia anima abbandonasse davvero il mio corpo scendendo nell'Ade e spesso Achille ci credeva davvero e si preoccupava, eravamo solo dei bambini innocenti, non pensavamo al prezzo delle nostre azioni, eravamo spensierati e non pensavamo a tutto il dolore che la vita può portarci.

Achille's pov

Mi trovavo sulla spiaggia a guardare il mare, mi rilassava guardare le piccole onde infrangersi sulla riva, il loro rumore non mi faceva pensare ad altro, almeno mi sarei distratto dal aver prestato le mie armi a Patroclo e averlo lasciato a combattere nella mischia. Questo fino a quando non sentii dei passi svelti e il fiatone, era Antiloco.

Patroclo's pov (il giorno prima)

Entrai nella tenda di Achille che si girò sentendo la mia presenza, e corse subito da me, appoggiò le sue morbide labbra sulle mie e mi spinse sul letto, i baci cominciano a scendere, prima le labbra poi il collo e la clavicola, cominciò a sfilarmi la tunica e i nostri respiri si fecero affannosi. Dovevo ricordarmi ciò per cui ero venuto: "Achille". Lui si fermò un attimo. Così mi scostai e dissi: "Achille lo sai che mi è difficile resisterti" Achille arrossì "però sono venuto qua per altri motivi anche se continuerei volentieri ciò che stavamo facendo". Achille si tirò su a sedere e inclinando la testa disse: "allora dimmi". Quel suo sguardo verde e penetrante, era difficile doverglielo chiedere, sapevo che si sarebbe arrabbiato così tutto d'un fiato sputai: "Achille ho bisogno delle tue armi". Achille mi guardò stranito e colsi la sua domanda. Così tutto di un fiato dissi: "da quando ti sei ritirato dalla battaglia a causa della lite con l'Atride signore d'eroi, gli achei stanno perdendo, hanno bisogno dei Mirmidoni e hanno bisogno di te, e so che vuoi farti valere e non tornerai in battaglia tanto presto, allora lascia andare me, indosserò le tue armi così i Teucri si spaventeranno". Mentre dicevo questo gli presi la mano. Achille sbuffò spostando i capelli che gli ricadevano sul viso.

Achille's pov

Non potevo dire di no a quei occhi castani che mi guardavano pieni di speranza. Sbuffai e borbottai un si. A Patroclo si illuminano gli occhi, mi rende così felice vederlo così. Presi l'armatura e gliela consegnai. I suoi occhi brillavano: "Ehy Pat!". Patroclo distolse lo guardo dall'armatura e puntò quegli occhi da cerbiatto su di me: "si dimmi". "Sai quell'armatura l'ha fatta Efesto, ha preso la stella più brillante in cielo e la plasmata a fare la mia armatura". Patroclo mi guardò confuso non capendo il fine del discorso. "Quell'armatura ti farà sentire invincibile, ti sentirai brillare sugli altri proprio come quella stella, ti sentirai un Dio, immortale, ma noi non siamo immortali, siamo uomini, Patroclo" gli presi il viso con le mani e mi avvicinai a lui "ricordatelo, ti prego fallo per me, non metterti contro chi è più forte di te, Patroclo promettimelo" appoggiai la fronte sulla sua, e sussurrò un "te lo prometto". Ci baciammo, le lingue cominciano a intrecciarsi e ricominciammo ciò che avevamo iniziato in precedenza.

Patrochilles || one shot Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora