Capitolo tre.

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"Ti assicuro che è stato del tutto spaventoso, Niall." Mi lamento con il mio migliore amico, che continua a camminare alla mia stessa velocità in giro per i corridoi scolastici. "Aveva quegli occhi penetranti che mi guardavano come per comunicarmi qualcosa. E stava suonando, esattamente come me."

"Non montarti troppo la testa, Halsey. So che è un tipo decisamente strano, ma non credo sia psicopatico. Forse vuole solo stringere amicizia."

"Non credo sia il tipo che vuole stringere amicizia con la prima che capita. Mi sembra così solitario, forse ha qualche problema."

Niall scuote la testa contrariato dalle mie parole. Continua ad insinuare di conoscerlo, rivelandomi di averci scambiato quattro chiacchiere insieme al resto dei ragazzi il giorno prima. Si sono conosciuti tutti alle medie, tra l'altro Harry e Louis sono stati nello stesso liceo fino al secondo anno, quando poi quest'ultimo è arrivato in questa scuola.

Parlo di Louis, Liam e Zayn. Sono tre ragazzi davvero fantastici, anche loro parte integrante delle mie giornate.

Sono proprio loro che incontriamo durante la nostra passeggiata, mentre parlottano su chi riuscirà a portare fuori la ragazza del terzo anno che sembra aver tutto fuorché cervello: tipico dei ragazzi. Penelope quel giorno non c'era, si era presa la febbre.

"Halsey, luce dei miei occhi." Zayn afferra la mia mano, lasciandoci sopra un dolce bacio per poi causare una mia risatina. Era un giocherellone, ed era uno dei ragazzi più simpatici che conoscessi.

"Ciao." Risposi io di rimando, lasciando un bacio sulla sua guancia e lui dopo questo gesto fece finta di svenire, provocando una risata generale.

"Allora, come ve la spassate?" Louis appoggia il suo braccio sopra il suo armadietto, mentre Liam successivamente lo appoggia sulla spalla del primo, essendo molto più basso di lui.

"Bene, adesso però ho l'ora di letteratura. Vorrei morire!" Borbottai ricomponendomi per poi salutare tutti con un bacio volante. Iniziai a camminare per i corridoi, cercando di raggiungere l'aula di letteratura la cui ora sarebbe iniziata tra esattamente sette minuti.

Camminavo frettolosamente, dovevo assolutamente arrivare all'aula per poter ripassare alcuni concetti in caso il professor Peterson avrebbe potuto interrogare la sottoscritta, data la mia sfortuna. Tenevo i libri per le mani che caddero immediatamente quando andai a sbattere contro qualcuno fin troppo alto e muscoloso.

Mi accasciai per terra per raccogliere tutto, non curandomi di chi avesse creato quel disordine. Notai subito delle mani tatuate aiutarmi a raccogliere il mio materiale e quando alzai lo sguardo potei notare il mio nuovo vicino di casa fissarmi esattamente come faceva nei pomeriggi precedenti.

"Scusami tanto, non guardavo dove camminavo e non ti ho proprio vista."

Si grattò la nuca nervosamente, guardandomi sinceramente dispiaciuto ed imbarazzato.

"Stai insinuando che sia fin troppo bassa?" Cercai di sdrammatizzare la situazione con quella battuta e mio malgrado stupore, ci riuscii. Harry Styles si fece sfuggire una risata.

"Potrebbe essere così. Senti, devo andare a letteratura ma non so proprio dove si trovi l'aula. Sapresti per caso darmi una mano?"

"Per tua fortuna mi dirigo proprio in quell'aula! Seguimi."

Annuì gentilmente per poi iniziare a camminare alla mia sinistra, pronti a dirigerci verso l'aula del professor Peterson. C'erano infinite persone che vagavano per i corridoi senza una meta, perché nessuno sarebbe mai entrato in orario alle lezioni. Ed io ero una di quelle, ma non quel giorno.

"Hai una bella casa, comunque." Mi permisi di dire per poter smorzare la situazione. Vidi il ragazzo accanto a me annuire con la testa e assumere un espressione un po' confusa, ma decisi di non farci caso.

"Anche la tua non è male comunque."

"Grazie, mi piace la mia casa." Lo informai non appena presi posto infondo all'aula e con mia sorpresa Harry si posizionò proprio accanto a me.

Non disse più nulla, semplicemente cacciò un quadernino nero ed una penna, dove avrebbe suppongo preso tutti i necessari appunti per poter approfondire il suo studio. Ero davvero curiosa di sapere se era uno che faceva sul serio con la scuola, oppure un tipo un po' come mio fratello Gabriel.

Il professore arrivò poco dopo, guardando Harry per poter capire di chi si trattasse. Ma subito dopo sembrò capire che fosse effettivamente il nuovo -ma vecchio- arrivato.

"Mister, si presenti."

Bofonchiò Peterson ad Harry che noncurante annuì alzandosi in piedi.

"Sono Harry Styles, ho diciotto anni e sono di Holmes Chapel."

"Ciao Harry." Dissero tutti in coro. Potrei notare tutte le ragazze perdere saliva dalla loro insulsa bocca mentre Harry faceva qualsiasi movimento e potei anche percepire una quantità elevata di invidia nei miei confronti.

"Sono Halsey, comunque." Dissi al ragazzo che mi guardò divertito.

"So come ti chiami, Halsey Dawson."

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Spazio autrice:
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Scusate se sono molto brevi, ma come già detto è un difetto che ho e vi assicuro che prima o poi farò capitoli lunghi! È l'una di notte e avevo voglia di pubblicare.

-Una Directioner.

Changes.-Harry Styles. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora