Il bus si fermò ed io velocemente salii.
Stavo scappando dalla mia vita, con l'obbiettivo di crearmene un a nuova.
Dopo la scomparsa dei miei genitori la mia vita non aveva più senso. Ero sola. E in quel momento volevo almeno provare ad essere felice. Stavo percorrendo lo stretto corridoio del bus, che era pieno di persone che come me, stavano andando verso New York.
Vidi un posto vuoto vicino ad un ragazzo con un cappello rosso e lo sguardo basso, decisi di sedermi lì. Quando appoggiai la borsa per terra fece rumore e lui alzò velocemente gli occhi. Mi guardò , io guardai lui. I suoi occhi erano fermi sui miei. Sorrise. Mi persi nel suo sguardo e quando si voltò dall'altra parte, sentì la mancanza di quegli occhi verdi come lo smeraldo.
Dopo un'ora di viaggio cominciai a disegnare qualcosa su un quaderno. Improvvisamente però il bus si fermò ed una delle penne che avevo appoggiato sul piccolo tavolino a mia disposizione cadde.
Fu il ragazzo accanto a me a prenderla.
<<tieni>> mi disse.
<<grazie>> risposi.
Dopo un minuto mi parlò di nuovo:
<<come mai vai a New York?>> il suo sguardo era di nuovo su di me.
<<voglio realizzare il mio sogno>>
<<cioè?>> fece un risolino. In quel momento pensai che il suo sorriso fosse veramente bello.
<<voglio diventare una cantate>> il mio sguardo si fissò sulle sue fossette.
<<wow>> fece una pausa.
<<io sono Aaron, piacere>>
<<io mi chiamo Lucy>>
Cominciammo a parlare, ascoltammo musica, ridemmo, fino a che non arrivammo nella Grande Mela. Manatthan era davanti a noi.
<<e così, siamo arrivati eh>> si massaggiava nervosamente il collo.
<<già>> risposi.
<<mi dai il tuo numero?>> mi chiese.
<<se ti va>> continuò. Sembrava imbarazzato.
Io sorrisi e glielo dettai.
Da quel giorno cominciammo a scriverci. Io avevo solo 18 anni e lui 20, non avevamo idea che un giorno ci saremmo sposati, avremmo avuto dei figli e dei nipoti.
Io e Aaron eravamo una bellissima coppia.
Ci amavamo.
Adoravo i suoi capelli neri,mossi e i suoi occhi verdi.
Ancora oggi, malgrado lui non sia più qui al mio fianco, quando chiudo gli occhi ricordo il momento in cui in quella giornata invernale, su quel bus, mi sorrise.
Mi piace ricordare di quando mi baciava, di quando mi abbracciava, di quando mi accarezzava dolcemente con le sue morbide mani.
Ed ora parlando di questo mi viene da piangere.
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Raccolta di Racconti
РазноеCos'è un racconto? Teoricamente è un testo in prosa più corto di un romanzo; praticamente io lo considero come un fulmine che colpisce la superficie e poi va subito via, qualcosa che lascia un segno, qualcosa che con poche parole può farti pianger...