2. Piccoli e innocenti desideri

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Un ritrovamento straordinario è stato fatto recentemente da un gruppo di archeologi prussiani nei pressi di una località di frontiera tedesca. Questo gruppo di luminari ha pubblicato la scoperta sensazionale sul sito www.vereverità.org. e abbiamo deciso di riproporre questo antico testo che, senza saperlo, sarebbe diventato il capostipite di tanti altri simili...

Egregio signor San Nicola,
Sarei molto lieto di porgerle i miei più sinceri e umili auguri per festeggiare questo Natale nella sereni...

So perfettamente di non essere credibile e di non essere capace di essere disinvolto, specie quando appare chiaro che io sia opportunista... più o meno come adesso.

Quindi, caro San Nicola, vorrei mettere da parte i formalismi. Giusto fino all'anno prossimo, perché mi sembra di aver passato tutta la mia vita a trattare. Fare diplomazia. Evitare un litigio qui, oppure farne scoppiare uno lì. Sempre in modo formale, ovviamente. Aspetta, entrare in una città con un esercito armato pronto alla guerra è diplomazia? Sì, credo di sì. Lo scribacchino a cui sto dettando questa lettera mi sta guardando molto male, se ti può interessare.

Sono consapevole che affidarsi a te e sperare che tu possa portare un dono sia da poveri, estremamente infantile; ma io sono giovane dentro e povero di ferro. Non credere a quelle persone brutte e cattive che dicono che io mangio solo carne, sono solo invidiosi della mia grandezza. È tutto un "Carlo fa questo, Carlo fa quello", lasciatemi qualche minima libertà, dico io.

Tu sai in realtà che sono ricco. Ricchissimo. Ma se solo potessi comprare questo dono con il denaro, un pochino di persuasione, del denaro, della fortuna e soprattutto del denaro, non sarei qui a scriverti. O meglio, a dettare. Anche perchè sono stato parecchio esitante e solo dopo numerose incertezze ho deciso di mettermi in gioco.

Sono certo di essere nella tua lista dei buoni, come potrebbe essere altrimenti? Prima di andare a dormire ho sempre detto le preghiere, non faccio capricci con mio padre da trentadue anni e visito regolarmente la sua tomba da altrettanto tempo. Ignoriamo il fatto che potrei probabilmente in modo ipotetico ma assolutamente non certo eccedere con il cibo, con l'alcool, aver tradito qualche volta mia moglie (ma d'altronde, io può tutto) e ucciso qualche persona. Forse qualche decina. Non è colpa mia se non volevano ascoltarmi, sono loro. Ignorerò il sopracciglio alzato dello schiavetto che sta scrivendo, che ho scoperto chiamarsi Giovanni.
Però mi sto perdendo in chiacchere. Vedi, caro Nicola, io da bambino ho sempre sognato di essere l'uomo più potente e temuto del mondo. Di tutto il mondo. E ci sono quasi riuscito, con le mie sole forze!

Beh, più o meno. Se escludiamo il fattore dell'ereditarietà della corona, che è chiaramente trascurabile. Eppure, sento che potrei essere ancora più potente. Da bambino sognavo un'incoronazione regale, tutti che si inchinano al sottoscritto giurandomi fedeltà eterna. A dir la verità, ho già vissuto questo momento qualche annetto fa, e giusto per questo vorrei riprovare quel brivido. Quella sensazione che ho provato quando mi hanno posato la corona sul capo, quando ho capito che finalmente si sarebbe giocato secondo le mie regole.

Giuro che non approfitterei mai del fatto che il Papa attualmente in carica sia una mezza ameba, e che più che ruggire miagola; nè tantomeno approfitterei del mio titolo di difensore della Cristianità per farmi incoronare Sommo Imperatore, pff, non sono così meschino!

Per questo lo farai tu. Tu intercederai in qualche modo che non mi riguarda, cosicché io, in questo Santo Natale dell'anno Ottocento, possa diventare Imperatore. In modo lecito e senza sfruttare il povero Papa Leone, o almeno, non in modo troppo esplicito. E poi: descrivere Leone povero, che manca poco che abbia più soldi di me. Altro che vita di preghiera e umiltà.

E davvero, mi dispiace chiederti questo, che so che la tua competenza sono più i camini e le sfere d'oro, ma non saprei a chi altro rivolgermi. Ci vuole proprio un miracolo, oppure tantissimi soldi e tantissima persuasione. Che, per la cronaca, potrei accidentalmente e in modo casuale avere, ma preferisco confidare nella mia religione, in quanto Difensore della Cristianità (e metodo più economico, ma sono futili e trascurabili dettagli).

Già che ci sei, vorrei fare le cose in grande stile. Vorrei trovare un bel nome figo, di quelli che tutti sussurrano tutti con timore e rispetto! Potresti unire qualcosa del passato o aggiungere un tuo tocco personale... Basta che non sia come quello di mio padre, che sento verrà preso in giro per i prossimi duemila secoli minimo.
Pipino il Breve. Quanto suona male.
Quasi mi vergogno di averlo come padre per questo nome. Anche se, per essere onesti, la maestosità del mio nome sarà messa in risalto dallo schifo che è "Pipino il Breve". Si potrebbe aggiungere aggettivo, magari in latino così sembro vagamente dotto, e poi un titolo che contenga la parola "Imperatore" e poi di qualcosa che non sia proprio un territorio, magari un popolo, ma che suoni comunque bene. No, Giovanni, questo non dovevi scriverlo! Sapevo che non dovevo scegliere il più stupido tra quelli della corte che sanno scrivere. E smettila di borbottare qualcosa che riguarda la tua bevanda magica che tiene svegli e che un giorno diventerà famosa. Non mi interessa che tu abbia bisogno di una figura natalizia come quella a cui mi sto rivolgendo che faccia amare il tuo prodotto, il tuo lavoro è quello di scrivere ciò che ti dico. Esclusi i piani malvagi per conquistare il mondo.

Dicevo, San Nicola... Che il mio è un piccolo desiderio, e che non saprei a quale santo rivolgermi. D'altronde, non posso fare altro che sperare in un aiuto divino (o di natura economica), in quanto Difensore della Cristianità. Vedi, Giovanni? Questo è un nome figo, non il nome di quell'intruglio che fai, come si chiama? Cola-Coca? Non mi interessa se ho sbagliato, io sono sempre nella ragione.

Ora mi dileguo, augurandoti un felice e sereno Natale, sperando di passarlo come imperatore.
Venticinque Novembre 800,
Sommo Carlo Magno (è un aggettivo latino vero, Giovanni?).










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