Chiudo lo sportello dalla macchina, non prima di aver afferrato la mia borsa. Mi incammino verso il mio studio, zoppicando e riportando diverse volte, la mano sulla schiena.
Ieri, quando il mio adorabile capo ha avuto la meravigliosa idea di portare anche la sua assistente alla riunione, io sono rimasta fuori dall'edificio per almeno tre ore in piedi, con in mano la sua giacca di alto livello (che dopo aver fatto una ricerca approfondita sul suo prezzo, ho visto che non costava più di dieci dollari) e la sua borsa (assolutamente inutile devo aggiungere), senza trovare un qualunque posto dove sedermi. E oggi, come immaginavo, ho un mal di schiena terribile e un dolore alle spalle indecifrabile.
E finalmente, dopo aver salito le scale come se fossi uno scimpanzé estinto, arrivo davanti alla porta del capo, che senza molta delicatezza, spalanco. Per una minuscola frazione di secondo, vedo il capo saltare appena dalla sua postazione sulla sedia. "Dio, signorina Brown... Mi ha quasi spaventato, non entri così all'improvviso!". Lo fisso allibita davanti alla sua espressione da cucciolo spaventato, in parte coperta dai fogli che tiene fra le mani. Si ricompone aggiustandosi appena, come ogni volta, la cravatta attorno al collo. "Allora... Come mai è ridotta in questo stato pietoso? Ha dormito male?".
Mi appello a tutte le mie forze per evitare di inveirgli contro parole poco appropriate riguardanti il giorno prima e mi impongo di rimanere nella mia posizione, composta.
"Ha... Indovinato" sforzo un sorriso ed esco dalla porta dello studio di Malik. Sento subito i suoi colpi di tosse richiamarmi all'attenti. Mi giro nuovamente. "Si?" sorriso teso sulle labbra. "La mia colazione, signorina Brown... L'ha già dimenticata? Non pensavo iniziasse già ad avere effetti collaterali riguardo alla sua età" sorride beffardo tornando a guardare sul suo pc. Alzo gli occhi al cielo stando ben attenta a non farmi vedere. "Mmh, si. Cosa preferisce che le porti oggi?". Annuisce soddisfatto dei miei modi servizievoli e torna a guardarmi negli occhi. "Ho voglia di un semplice caffè macchiato e un cornetto alla marmellata" "Glielo porto subito". Esco dalla stanza, portando finalmente a termine la mia azione senza essere interrotta da nessuno, e mi dirigo al piano sottostante.
Dopo aver raggiungo il bar dell'azienda ed aver afferraro il vassoio con sopra l'ordinazione del capo, mi viene incontro correndo, un ragazzo alto almeno una quindicina di centimetri più di me, che sventola in aria la mano e mi chiama per nome, nonostante io non lo conosca. I capelli lunghi, castani con dei deliziosi boccoli alla fine, gli incorniciano il viso in maniera armonica. Gli occhi verde smeraldo e le labbra fine.
Resto a guardarlo con un sopracciglio alzato, non potendo fare a meno di pensare a cosa voglia da me. Appena mi si avvicina con il fiatone, si appoggia alla mia spalla, piegandosi in due. "Wow... Che corsa!" esclamo rivolgendogli un sorriso amichevole che si affretta a ricambiare. "Hey, tu sei la nuova assistente! Piacere, io sono Harry" allunga la mano , che in un primo momento non riesco a stringere a causa del vassoio che porto fra le mani. Così Harry se ne accorge con un po' di ritardo e ritira indietro la mano in fretta e furia. "Io sono Claire". Il ragazzo mi si affianca, mentre io continuo a camminare in direzione dello studio di Malik. "Com'è essere assistente del capo?" domanda euforico. Era venuto da me solo per chiedermi questo? "Emh... È fico" dico senza pensare, ma se non avessi in mano questa roba, penso che mi sbatterei una mano in fronte.
È tutt'altro che fico...
Batte le mani felice e soddisfatto della mia risposta. "Concordo con il dire che il capo è una persona adorabile, anche se delle volte è un po' esigente...". Quasi sbianco nel sentire le parole di Harry. Un PO' esigente? Si vede che non è mai stato il suo assistente...
Sforzo un sorriso cercando di tenere a mente che è un tipo parecchio strano, e per questo probabilmente avrà delle difficoltà nel riconoscere il capo come una persona arrogante, rozza, incapace di comportarsi da adulto e che, anzi, si comporta in maniera estremamente immatura. Per non parlare delle sue fastidiose battutine o di quando...
"Hey signorina di cui non ricordo il nome, va tutto bene?" domanda il ragazzo sventolandomi il suo palmo davanti gli occhi. "Certo" cerco di riprendermi velocemente e per questo sbatto le palpebre con fare isterico. Sorrido ancora "Cosa mi stavi dicendo?". Subito si mette sulla difensiva "Non lo so... Cioè, non me lo ricordo". Resto a guardarlo, seriamente preoccupata della sua instabilità mentale. "Perché mi guardi in quel modo?".
Ok.
È serio.Distolgo lo sguardo solo appena mi accorgo di essere arrivato davanti alla porta del capo.
"D'accordo Harry. Mi ha fatto piacere conoscerti. Grazie per... Esserti presentato?!" "Di nulla signorina di cui non ricordo il nome. Può ricordarmi come si chiama?" domanda innocentemente. "Mi chiamo Claire Brown. Te lo ricorderai?" domando a mia volta sorridendo divertita. "Emh... Penso di sì! Mi saluti il capo e gli faccia i complimenti da parte mia per il suo ottimo lavoro! Arrivederci signorina..." si blocca indicandomi con il dito e socchiudendo gli occhi in un'espressione concentrata. "... Claire" suggerisco al ragazzo che subito dopo annuisce soddisfatto come se fosse stato lui stesso a dire il nome "Giusto". "Ciao Harry! Ci vedremo uno di questi giorni" ed entro nella stanza, poggiando la colazione del signor Malik, sulla scrivania. "Ecco a lei".
Squadra per bene la sua colazione. "C'è qualcosa che non va?". Il capo mi guarda di traverso. "Ti avevo detto di portarmi un cappuccino! Avevo mandato quell'idiota di Harry ad avvertirti del mio cambiamento di ordinazione!" urla arrabbiato. Io rimango allibita. "Ma-ma lui non mi ha detto niente!" concludo sicura. "Già, dovevo immaginarlo! E pensare che gliel'ho fatto anche scrivere" dice strofinandosi una mano sugli occhi.
"Non ha importanza... Ora torni giù e mi prenda un benedetto cappuccino!"
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Un capo insopportabile
FanfictionZayn Malik, il capo più insopportabile che un assistente possa mai avere. Proprio per questo Claire lo odia, nonostante sia un uomo molto affascinante. Cosa succederà? Lo scoprirete solo leggendo questa storia, in parte comica, intitolata "Un capo i...