-2- Mikaela

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Non ricordo più quanto tempo sia passato, l'unica scena che ho impressa nella mente e nel cuore è quella della nostra famiglia distrutta, di te che vieni ferita, nient'altro, il vuoto più assoluto.

Pensavo che insieme saremmo scappati, speravo che in qualche modo saremmo riusciti a vivere, invece è tutto distrutto.

Per colpa mia.

Per colpa della mia debolezza non sono riuscito a salvarvi. Non ero messo troppo bene: non avevo più un braccio, facevo fatica a respirare e la cruda realtà mi colpì, stavo morendo.

Dopo la trasformazione, non ho più espresso le mie idee o i miei sentimenti, o almeno, non ho mai più provato quello che invece sentivo quando ero con te. Ma ora sono solo un guscio vuoto. Un guscio di un ragazzo che una volta conoscevi.

La speranza di rivederti è stata sovrastata dalla forte ansia, quasi certezza di non poterti più stringere fra le mie braccia.

Ma soprattutto, la paura di inimicarti, una paura che odio mostrare.

L'unica cosa che voglio, è che queste parole arrivino a te, Katherine, in un modo o nell'altro, poterti parlare un'ultima volta, prima di vederti sparire per sempre.

Spero che tu stia bene ora, beh, perché io non sono affatto bene.

Ogni giorno vedo persone morire davanti ai miei occhi, vedo tragedie distruggere intere città, sento costantemente il gusto ferroso del sangue sulle labbra, di cui però, non posso fare a meno.

Vorrei riavvolgere il nastro, ricominciare da capo, maledire il momento in cui pianificai la ingiusta fine di...di te, di noi.

Ovunque tu sia, ti prometto che un giorno ci vedremo, non può finire così, avevamo tanti progetti in mente, ricordi? La nostra libertà, la nostra lotta contro i vampiri.

I vampiri, già.

Erano loro i nemici, vero? No, Kath. Sono io il mostro.
È colpa mia se sei morta, se tutti sono morti. È colpa mia se non sei riuscita ad avere la vita che tanto sognavi, la vita che tutti noi volevamo.

È colpa mia se non siamo insieme, se non siamo più come tanti anni fa.

Mi sono spento, Katherine, non ho più sentito la tua voce, non ho più visto i tuoi lunghi capelli, solo quella sera vidi la rassegnazione nei tuoi occhi, proprio prima di perderci; eppure, nonostante tutto mi regalasti un sorriso per tranquillizzarmi.

Stavi per morire per colpa mia eppure ti eri preoccupata di me.

Non ho idea di dove ti trovi, se ti ricordi di me, se mi stai cercando, se mi hai dimenticato, non so niente, ho smesso di far parte della tua vita.
Ma che dico, io sono morto per te.

Forse...forse è meglio così, non lo so, non so più niente.

Il caos più totale mi sta distruggendo lentamente: non voglio più causarti problemi, ma muoio dalla voglia di rivederti.

È strano, dopo tanto tempo, dire quello che provo, dopo tutto sei tu, sei l'unica con cui potrei confidarmi. Qui mi etichettano come un nobile, io non mi sento così. Ancora adesso mi sento il bambino di tanti anni fa, ma con una maschera che copre del tutto le mie emozioni.

Quel sangue mi ha cambiato, non so più dove schierarmi, se schierarmi.

Non so più chi sono, Katherine.

Da sempre penso se essere intervenuto sia stata la scelta giusta, penso se in qualche altro modo sarei riuscito anche io a sentire per qualche minuto l'aria pulita, l'odore di libertà. Insieme a te.

Nonostante fossimo in una pessima situazione, ci bastava poco per essere felici. Però c'è stato un giorno in cui mi sentii realmente felice.

Ero tornato a casa dopo essere stato dal nobile Ferid, mi aveva dato un sacco di viveri in cambio del mio sangue, uno scambio "equo", per così dire, volevo il meglio per noi.

Appena mi vidi mi presi per mano regalandomi un sorriso dolce. Hai detto:
-Mika, stiamo preparando il curry, vieni- Yu ci aveva lasciato la cucina per noi. In quel momento mi sentii felice.

Eravamo io e te.

Noi.

Chissà come reagiresti se scoprissi che sono un mostro, forse l'hai sempre saputo. Sarò ripetitivo, ma spero ci sarà un'occasione per stringerti la mano di nuovo, quando sarai triste, quando sarai felice, sempre, proprio come hai fatto tu.

Ricordo ancora quando Ferid mi punì per essere stato "disubbidiente": ero accasciato a terra inerme, e appena i tuoi occhi si posarono su di me, mi corsi incontro. Non sapevi cosa fosse successo eppure avevi iniziato ad accarezzarmi i capelli, come se niente fosse, ti stavo mentendo, eppure mi stavi consolando.

Perché?

Perché Katherine?

Non mi risposi ma continuasti a toccarmi la schiena in modo materno.

Eppure me lo chiedo spesso, sai?

Ma se in quel momento mi fossi fermato e mi fossi guardato indietro, sarebbe cambiato qualcosa? Saresti qui con me a consolarmi come una volta? O mi avresti lasciato da parte, urlandomi di fare l'uomo?

Tante, troppe domande mi girano per la testa tutt'ora, ma non avrò mai una risposta da parte tua, vero?

Non importa.

Però, Katherine, dì qualcosa, qualsiasi cosa. Non voglio ancora rinunciare a te.

#SpazioAutrice
Zao a tutte. Non so mai cosa scrivere :o, quindi mi limiterò a ringraziarvi per aver letto il capitolo. E se avete tempo, fatemi sapere cosa ne pensate.
Un bacio.
-Yen & Sasha💕🥑

Say Something || Mikaela Hyakuya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora