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Apro lentamente gli occhi sbattendoli più volte per mettere a fuoco le immagini davanti a me. Osservo l'ora e per fortuna è ancora presto. Mi alzo dal letto andando verso la finestra per spostare le tende. La apro e un vento leggero mi accarezza il viso scompigliandomi i capelli.
«Oggi sarà una bella giornata.» quella voce cristallina arriva dritta alle mie orecchie. Sobbalzo per lo spavento e lui si lascia scappare una risata. «Buongiorno Taehyung, non volevo spaventarti, scusami.» arrossisco scuotendo la testa. Mi avvicino come la sera precedente a lui. «Buongiorno.» mi sorride.
«Ti sei svegliato presto?» annuisce «Si, sono appena tornato dalla mia corsa mattutina.» rimango sorpreso. Infondo avrei dovuto aspettarmelo da uno come lui, con un fisico del genere. «Oh, vai in palestra?»
«Quando capita.»
«E tu non fai sport?» Non sono mai stato appassionato di sport non vorrei deluderlo. Scuoto la testa imbarazzato. «Hai ragione, tu sei come un fiore delicato.» a quell'affermazione non so se arrossire o offendermi. «Non fraintendere, mi sembri così delicato per fare sport, così rude in confronto.» arrossisco di nuovo «Vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo.» annuisco e sorridendo rientra in casa.

Finisco di allacciarmi le scarpe per poi darmi una sistemata ai capelli.
Ho scelto un outfit semplice, proprio come me. Non mi piace essere al centro dell'attenzione. Afferro la mia borsa a tracollo e infilo le scarpe. Esco dalla porta principale e scendo le scale per poi andare davanti all'entrata della mia bottega. Aspetto alcuni minuti e poi vedo Jungkook arrivare. È bellissimo, jeans neri attillati con una maglia bianca sopra a sua volta coperta da una giacca di pelle nera e altrettanto gli stivali. «Scusa il ritardo.» scuoto la testa «Sono qui da poco.»
«Okey, andiamo?» annuisco per poi incamminarmi seguito da Jungkook. «Allora, come mai ti sei trasferito in questo piccolo paesino?»
«Per ricominciare una nuova vita.» dice un po' duro e non vorrei averlo fatto arrabbiare.
«E tu? Come mai abiti da solo?» mi chiede con un sorriso, menomale è tutto apposto. «Oh bhe ecco io me ne sono andato di casa, bhe a dire il vero i miei genitori mi hanno cacciato via.» dico sforzando un sorriso «Come mai?» per un momento ho pensato di dirgli una bugia per paura che si allontani da me, ma io odio le bugie e non mi vergogno per quello che sono. «Perché mi piacciono i ragazzi.» dico secco e impassibile. Lui si ferma un attimo per guardarmi. Adesso se ne andrà schifato come tutti gli altri. «Bhe non ti offendere ma...» ecco ci siamo «I tuoi genitori sono davvero stupidi.» rimango scioccato non aspettandomi questa risposta. Ricomincia a camminare per poi girarsi verso di me «Andiamo?» mi riprendo dal mio stato di shock e annuisco per poi affiancarlo.

Entriamo in un bar e ci sediamo a un tavolino. Afferro il menù iniziando a sfogliarlo e la stessa cosa fa Jungkook. Dopo pochi minuti arriva un cameriere e prende le nostre ordinazioni. «Allora hai studiato giardinaggio?» mi chiede
«Si, adesso sto facendo dei corsi di aggiornamento e tra qualche mese dovrò sostenere un esame.» mi sorride.
«Come mai questa passione?» «Penso che sia stata mia nonna a trasmettermela faccio un sorriso triste al suo ricordo.
«Deve essere molto importante per te.» dice un po' triste.
«Si, è stata come una madre per me, forse anche migliore di quella vera.» Non dovrei raccontargli queste cose in fondo non lo conosco neanche, potrebbe benissimo usare la cosa contro di me, tuttavia sento che con lui posso dire la verità.
«Lei è...» non finisce la frase
«Si, è morta. Due anni fa.»
«Scusa, non volevo renderti triste.» «Affatto, è bello ricordarla.» veniamo interrotti dal cameriere che posa davanti a me un cornetto al cioccolato e un caffè, mentre davanti a Jungkook un cornetto integrale e un te. Arrossisco dato che lui cerca di tenersi in forma mentre io no. Sembra quasi leggermi nella mente per poi dire «Taehyung, vai bene così.» divento ancora più rosso senza rispondere alla sua frase e inizio a mangiare il mio cornetto.
«E tu? Hai qualche passione?» posa la tazza di te.
«Si, mi piace ballare e cantare.» non mi aspettavo questa risposta da uno come lui, ma si sa l'apparenza inganna. Finiamo la nostra colazione e ci dirigiamo verso la cassa, faccio per prendere il mio portafoglio ma lui mi ferma.
«Offro io per ringraziarti.»
«Non ce né bisogno dav
«Non preoccuparti, lo faccio perché voglio.» sorrido e lo ringrazio mentre lui ricambia il mio sorriso.
Usciamo dal bar e camminiamo tra i vari negozi.
«Mi sei simpatico, Taehyungil cuore mi si riempie di gioia.
«Oh mi fa piacere sentirlo, stessa cosa vale per te.» sorrido e ricambia.
«Bhe dimmi un po' di te, sono molto curioso di conoscerti.»
«Non saprei cosa dirti, sono un ragazzo semplice.» fa un sorrisetto.
«Mi piace la semplicità.» arrossisco.
Perché ogni cosa che dice sembra detta per rendermi felice? Sono patetico.
«Mmmh mi chiamo Kim Taehyung, sono nato il 30 dicembre 1995. Mi piace tutto ciò che riguarda le piante, la lettura, dipingere, fotografare e cantare.»
«Sei più grande di me sai?» rimango sorpreso, pensavo avessimo la stessa età o comunque che avesse un anno in più di me.
«Io sono nato il 1 settembre del 1997.» non so come sentirmi, se un po' in imbarazzo o contento che un giorno potrebbe chiamarmi hyung.
«Oh, non pensavo fossi più piccolo.»
«Non ti preoccupare.» ride.
«E a te cosa piace?»
«A me? Mmm oltre a ballare e cantare, la box e i videogiochi.» ride
«Si, sono abbastanza banale lo so.» alza le spalle.
«Non lo penso affatto.» sorrido.
«Tu hai la vena artistica. Mi piace.»
«Anche ballare e cantare fa parte del mondo artistico.»
«Già, ma non penso che ne farò mai parte.» si gratta la testa nervoso.
«Basta crederci e impegnarsi per raggiungere l'obiettivo.» mi guarda.
«Pensi.. che io possa farcela?» sento dell'ansia e della paura? Nella sua voce. Non capisco.
«Certo, se è il tuo sogno, inseguilo.»
Mi sorride con un sorriso dolce, tenero, non saprei come descriverlo sento solo un gran caldo al petto.
«Grazie.» non capisco per cosa mi sta ringraziando.

Passiamo il pomeriggio a parlare e a visitare la città e verso cena facciamo ritorno verso casa.
«Grazie per avermi fatto da guida oggi, è stata una bella giornata.»
«Figurati, non avevo di meglio da fare.» detta così suona davvero male, da tipo asociale, che sono.
«Allora ci vediamo, buonanotte Taehyungdice voltandosi con un sorriso e andando verso casa sua.
«Buonanotte Jungkook.» osservo la sua schiena che si allontana.
Prendo le chiavi dalla mia borsa e apro la porta del negozio entrando, per poi richiuderla. Mi avvicino al bancone appoggiando la borsa per poi andare nel retro dove ci sono le mie piante. Afferro l'annaffiatoio e inizio ad annaffiarle con cura.
Ripenso alla giornata di oggi e a come mi sento così bene con Jungkook.
Scuoto la testa, non devo darmi false speranze, siamo solo amici, niente di più. Sospiro, lo conosco solo da due giorni e già mi manda in paranoia.

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