First day, best day.

54 0 0
                                    


1 settembre 1984.

Non ero pronta.
Non ero affatto pronta, ma non mi importava: me la sarei cavata comunque.

"Perfetto, primo giorno di lavoro e sei già in ritardo, complimenti Polly!" mi dissi da sola, mentre correvo verso la Sala Grande.

Vidi il signor Flich intento a chiudere l'immenso portone ed istintivamente urlai "No! Aspetti!", presi mia lunga gonna tra le mani e la alzai, per scattare verso di lui. Lo sentii sbuffare, gli feci un grande sorriso innocente e lo ringraziai. Una volta entrata nel salone mi ritrovai gli occhi di ogni studente puntati addosso, tutti insieme, in silenzio. Una persona qualsiasi sarebbe sprofondata nell'imbarazzo, ma non io. Camminai lungo tutta la sala salutando qualche studente. Ero molto sicura di me stessa, difficilmente qualcosa riusciva a mettermi in difficoltà.
Mi sedetti, provocando uno scricchiolio della sedia che riecheggiò per tutta la sala.
Silente si schiarì la voce ed iniziò il discorso di presentazione dell'anno scolastico.

"Buonasera studenti e benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts, ora vorrei dire due parole prima di avventarci sul nostro ottimo banchetto. Per prima cosa, vorrei presentarvi i vostri professori di quest'anno."

Tutti i professori, me compresa, si alzarono in piedi.

"Il Professor Flitwick, insegnante d'Incantesimi nonché direttore della Casa di Corvonero, Professor Snape per le lezioni di Pozioni, capo della Casa di Serpeverde. La Professoressa McGonagall, capo della Casa di Grifondoro e insegnante di Trasfigurazione..."

Man mano che venivano elencati i nomi, sentii il mio respiro farsi affannoso. Sentivo l'adrenalina farsi strada tra le mie vene.

"...ed infine la nuova insegnante di Divinazione, la Professoressa Greek, che accompagnerà gli studenti del terzo anno che vorranno frequentare le sue lezioni."

Il tutto si concluse con un applauso. Sospirai e mi sedetti nuovamente, pronta per il banchetto.
Per non fare ulteriori ritardi non mi ero nemmeno fermata a pranzare. Mi versai un bel bicchiere di Vino d'Ortica e lo bevvi tutto d'un sorso, per scaricare la tensione e rilassarmi.

"Bene bene, spero tanto che lei si trovi già a suo agio, Ms. Greek!" mi disse Flitwick, guardandomi dall'altra parte del tavolo. Sorrisi, quasi sbrodolandomi con la coppa che tenevo in mano.

"Oh, la prego, mi chiami pure Apollonia!" dissi asciugandomi le labbra con un tovagliolino.
"Comunque assolutamente sì! Trovo questo posto formidabile, non vedo l'ora di esplorare il castello!"

"Le sconsiglio vivamente di avvicinarsi ai sotterranei, signorina Greek." una voce oscura interruppe il nostro discorso. Vidi l'uomo all'angolo del tavolo voltarsi verso di me, con sguardo severo.

 Vidi l'uomo all'angolo del tavolo voltarsi verso di me, con sguardo severo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

"Professoressa." lo corressi. Mi intimidiva, ma non lo davo a vedere. "Professor Snape, giusto? Insegnante di Pozioni. Bella materia." continuai, distogliendo lo sguardo da lui.

"Già, molto precisa e scrupolosa." aggiunse lui. Era chiaramente una frecciatina riguardante la mia materia d'insegnamento. Divinazione era un'arte facoltativa ad Hogwarts, molto complicata e spesso messa in dubbio in quanto non dimostrabile. Era difficile capirne le fondamenta ed era molto soggettiva, d'altronde leggere le carte, i fondi delle foglie di the e consultare le sfere di cristallo, non è da tutti. Dovevi possedere "La Vista" per essere in grado di comprendere appieno tutti i segreti celati dietro ad alcuni segnali.

Sospirai. Non volevo avere discrepanze con i miei colleghi, ma a quanto pare a 'qualcuno' non piacevo a pelle.
Scossi il capo e continuai a mangiare, intrattenuta dal resto dei miei colleghi, curiosi di sapere su di me.

"Ma quindi vieni dall'Europa, Apollonia?" chiese Minerva, sorridendomi curiosa.

"Esatto, greca da parte di madre e spagnola da parte di padre, ma sono cresciuta a Mykonos." spiegai fiera. "Mia madre era una discendente di Circe, mentre mio padre era un babbano." Ciò faceva di me una Mezzosangue.

"Curioso, non trovate? " Silente si aggiunse alla conversazione.
"Non potevo lasciare una ragazza così speciale sperduta per le terre europee." mi sorrise.

In effetti era molto strano che una ventitreenne si ritrovasse ad insegnare in una prestigiosa scuola di magia come Hogwarts di punto in bianco, ma era così. Silente mi aveva trovata durante uno dei suoi viaggi all'estero e rimase colpito durante una delle mie dimostrazioni di cartomanzia, mi chiese subito di far parte dei professori di Hogwarts. Non ebbi neanche il tempo di pensarci che già mi ritrovai una lettera di convocazione tra le mani.

La cena continuò, fino a quando tutti gli studenti vennero disposti nei loro dormitori.

-------

Mi fu mostrata la mia stanza personale: era molto spaziosa, con una grande finestra e una scrivania in legno disposta sotto ad essa. Un enorme armadio costeggiava il letto matrimoniale, ancora spoglio. "Perfetto!" mi dissi, lanciando su quest'ultimo le mie grandi valigie piene di cianfrusaglie e vestiti. Iniziai a sistemare almeno il minimo necessario negli appositi spazi, tirai fuori tutto il mio materiale di lavoro e lo disposi sulla scrivania.

Passai così una bella oretta, fino a quando non sentii bussare alla porta. Guardai l'orologio: era l'una passata. Pensai che fosse qualcuno che si dovesse lamentare per il baccano (e avrebbe avuto ragione), ma quando aprii la porta mi ritrovai davanti Snape.

 Pensai che fosse qualcuno che si dovesse lamentare per il baccano (e avrebbe avuto ragione), ma quando aprii la porta mi ritrovai davanti Snape

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

  ...cosa voleva ancora? Prendermi nuovamente in giro?
Sollevai un sopracciglio alla sua vista, cosa che a lui non fece piacere e me lo dimostrò con un grugnito.  

"Ero solo venuto a dirle che la sua lezione di domani è fissata per le 10:00 in punto. Veda di non tardare, quelli del terzo anno sanno come mettere a soqquadro una stanza." disse con voce tetra, per poi voltarsi e tornare dal corridoio oscuro da cui era arrivato, accendendo la bacchetta con l'incantesimo di luce.

"Grazie." risposi, ma a lui non interessò più di tanto e continuò senza fare un cenno.
Sbuffai per l'ennesima volta, prima di ritirarmi nelle mie stanze e lanciarmi letteralmente sul materasso, ora ricoperto di cuscini di ogni genere.

Mi addormentai all'istante.


-The Lovers - {Severus Snape}Where stories live. Discover now