Come al solito mio zio aspettò un millennio prima di aprirmi la porta. Dimenticavo sempre le chiavi di casa.
<<Domani spero di ricordare di portarmi le chiavi! Me la stavo facendo sotto poco fa>> dissi una volta entrata in casa.
Mio zio non sentiva bene e non rispose, ma sperai che mi avesse sentita. Stava cucinando il mio piatto preferito: lasagne.
Dopo aver pranzato uscii per comprare qualcosa al supermarket dall'altro lato della strada.
In casa eravamo soltanto io e mio zio quindi il mio compito era fare la spesa mentre il suo era cucinare.
''Il mondo è più vasto di quanto pensi'' diceva sempre lo zio. Ogni tanto uscivano fuori queste "perle di saggezza". In ogni caso era un uomo più o meno taciturno.
Una volta dentro il supermarket trovai: un uomo robusto sui 40 anni alla cassa, una signora anziana nel reparto surgelati che pensai fosse lì già da un po' a fissare i prodotti dentro il congelatore e un papà con un figlio mentre quest'ultimo sceglieva delle caramelle.
Una volta preso ciò che mi serviva pagai e tornai a casa.
Questa volta presi le chiavi. Entrai, sistemai la spesa in cucina e andai in soggiorno dove mio zio era seduto sulla solita poltrona.
<<Domani sera vado ad una festa>> annunciai.
<<Mi stai chiedendo il permesso?>> non so se mio zio fosse ironico. In quel momento, fissandolo, pensai che non avevo mai conosciuto mio zio con i capelli mori, aveva sempre avuto una folta chioma biancastra. Ho visto qualche foto, devo ammettere che aveva dei capelli invidiabili.
<<No>>
Salii in bagno, feci una doccia e restai sopra nella mia stanza per studiare anatomia.
Dopo qualche ora cenai, misi il pigiama e mi intrufolai fra le coperte.
Il mio libro dei disegni era ormai pieno del ragazzo misterioso e continuava a crescere.
Il colmo sarebbe stato non riconoscerlo di presenza. Chissà se lo avrei mai visto. Chissà se esistesse veramente. Chissà se stavo soltando diventando pazza. Questo pensiero mi invadeva sempre la testa.
La scuola era sempre un susseguirsi di 'materia', 'campanella', 'materia'...
Come era prevedibile il giorno trascorse con troppe idee per quale vestito mettermi alla festa. Alla fine, sfinita, ne presi uno qualunque.
Aprii il cassetto dove tenevo i trucchi. Fra essi c'era una trusse evidentemente vecchia. Mi ricordava quando mio fratello mi truccava, io ero la sua principessa e lui il mio principe. In realtà non avevo capito se mi mancava: mi mancavano i momenti passati insieme ma non volevo rivederlo.
Qualcuno bussò alla porta.
<<è aperto!>> gridai a squarciagola.
<<Thory?>> era Luke, avevo riconosciuto la voce. Salì le scale ed entrò nella mia stanza <<Ah.. eccoti qua!>> Luke era il mio migliore amico dalle elementari. Lui conosceva la storia di mio fratello ma sapeva anche che parlarne non era facile. Teneva il segreto con Corinne, un giorno le avrei raccontato la verità.
Ovviamente si sistemò come preferiva nella mia stanza mentre io finivo di prepararmi.
Una volta pronta andammo alla festa con la macchina di Luke.
Casa di Corinne era una villa molto grande, i suoi genitori erano titolari di qualche impresa, di cui non ricordavo mai il nome, che tradotto vuol dire che sono molto ricchi.
La casa era davvero stracolma di gente, pensai che probabilmente nemmeno Corinne conoscesse tutti. La musica e le luci colorate erano ovviamente presenti.
Gente che ballava, che beveva, che parlava. La solita festa.
Dopo aver conosciuto un po' di persone, aver ballato e bevuto mi sedetti su un divano.
Dal divano cominciai ad analizzare la situazione. Riconobbi alcune persone e feci qualche gesto per salutarle da lontano. Mi concentrai più che altro sulle persone che non conoscevo e cercai di capire se le avevo già viste. In lontananza, nella parete opposta al divano, si trovava un ragazzo con una felpa nera, jeans neri e scarpe ovviamente nere. Non riuscivo bene a vedere il volto perchè indossava il cappuccio della felpa che creava penombra. Era appoggiato al muro con le braccia conserte. Pensai che si fosse accorto che lo fissavo perchè rivolse la testa verso la mia direzione. Dopo pochi minuti o secondi, non ne fui sicura, una ragazza leggermente ubriaca lo urtò e nel modo di muoversi al ragazzo cadde il cappuccio dalla testa.
'ma io lo conosco' pensai. Finalmente. Era lui. Era davvero quel ragazzo misterioso che da giorni sognavo.
Senza pensarci due volte mi alzai e corsi verso la sua direzione ma lui era già sparito. Dovevo trovarlo in un modo o nell'altro. Uscii dalla porta di ingresso e niente, non lo vidi.
Tutte le altre uscite erano state bloccate quindi, se stava scappando, era già passato dalla porta di ingresso.
La casa di Corinne aveva un cancello, dopo il quale si trovava il viale che conduceva alla casa. Quindi raggiunsi il cancello e scelsi una delle tre strade che potevo prendere. La strada più piccola.
Quando stavo per rassegnarmi qualcuno mi prese da dietro mettendo una mano sulla bocca per non farmi parlare. Cercai di colpirlo in qualsiasi modo ma anche se lo colpivo la presa rimaneva sempre salda. Dopo un po' mi mise con la schiena rivolta verso il muro e sempre coprendomi la bocca si mise davanti a me. Lo vidi. Non so che espressione feci.
<<Finalmente Thory! Finalmente ti ho trovata>> disse.
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Winter Heart
Fantasy''Quegli occhi color ghiaccio intenso, quel viso angelico maledettamente perfetto ma il tutto sfocato. 'Ciao, io sono... ' Quelle labbra si mossero delicatamente.''