Chapter 4

6 2 0
                                    

<<Benvenuta ad Harmon>> disse Aaron.

<<Ma se siamo ancora a Brooklyn>>

<<Ne sei sicura?>> replicò facendomi cenno di seguirlo.

Ci trovavamo ancora nel bosco e gli alberi erano rimasti gli stessi. Arrivammo dove prima c'era la strada ma al suo posto adesso c'era una casa.

<<Bill potrebbe darci un passaggio>>

Dopo essere entrato in casa di Bill, Aaron uscì con delle chiavi e andò ad aprire un furgoncino con dentro della legna. Nel frattempo quello che pensavo fosse Bill restò in piedi sull'uscio di casa. Un uomo sulla cinquantina con una camicia a quadri rossi e dei guanti da lavoro, insomma, un boscaiolo.

<<Bill è un buon amico. Preferisce abitare in periferia e lavorare la legna>> disse Aaron.

Grazie al furgoncino di Bill arrivammo davanti ad un palazzo antico con dei gargoyle sul tetto.

Una volta aver varcato la porta ci ritrovammo in un lungo corridoio che arrivava ad una stanza grande con una statua di un uomo al centro.

<<Quello è Harmon>> spiegò Aaron <<Lui è il fondatore di questa città>>

Harmon reggeva una piuma con una mano mentre con l'altra teneva una spada che era conficcata sulla roccia.

<<Thory>> Aaron mi ricordò che non eravamo qui per la statua.

Arrivammo davanti ad una grande porta a due ante.

<<Per favore non fare troppe domande. Sarà lui a parlare. Non ama essere interrotto>>

<<Lui chi?>>

Non rispose e aprì la porta.

La stanza dietro la porta era una grande biblioteca con una scala a chiocciola di legno. Salimmo le scale e un uomo era seduto su una poltrona dandoci le spalle.

<<Ti stavamo aspettando>> disse l'uomo <<Mi chiamo Ace e sono il guardiano di questo posto>> si alzò e venne verso di me.

Un uomo basso e in carne che non poteva avere meno di 40 anni. Chioma sbrizzolata e occhi azzuri.

<<Piacere, sono Thory>>

<<Lo so. Mi ricordi molto tua nonna>>

<<Mia nonna? Non l'ho mai conosciuta. So solo che era una scienziata. Nient'altro. Cosa c'entra mia nonna in tutto questo?>>

Cercavo di ripetere in testa di non fare troppe domande, come aveva suggerito Aaron, ma ero davvero confusa. Cosa aveva in comune la mia famiglia con tutto questo? E, cosa più importante, cosa è tutto questo? Avrei voluto chiedere moltissime altre cose ma non volevo esagerare così aspettai una risposta.

Mi sembrò essere passato almeno un minuto prima di avere una risposta.

<<Si, immaginavo che avresti fatto domande. Immagino anche che tu ne abbia altre da fare>> disse con un sorriso dirigendosi verso la sua scrivania <<Ti spiegherò in che modo sei collegata a questo posto ma per questo c'è tempo. In ogni caso ti trovi qui perchè eri in pericolo a Brooklyn, qui starai al sicuro>> nel frattempo aprì un cassetto e tirò fuori qualcosa.

<<Pericolo?>>

Ignorò la mia domanda lasciandomi perplessa ma si rivolse ad Aaron dicendo <<Tieni, questa è la chiave della stanza 4 al secondo piano>>

<<Certamente maestro. Andiamo Thory>>

Uscimmo dalla biblioteca ed entrammo nella stanza con la statua.

<<Ok, ho bisogno di chiederlo. Stanza? Io devo andare a casa mia>> dissi.

<<Non hai sentito Ace? Sei in pericolo in quella città. Non puoi tornare a Brooklyn, non per ora>>

Aaron aprì una porta che conduceva a delle scale.

Avevo troppe domande da fare, troppi pensieri confusi, troppe notizie in testa. Cominciavo a non capire nulla. Cominciavo ad impazzire forse.

<<Sto impazzendo>> dissi senza volerlo ad alta voce.

<<Cosa?>> chiese fermandosi davanti a me.

Era maledettamente affascinante.

<<Niente>>

<<Non stai impazzendo. E non dovevi fare tutte quelle domande, te lo avevo detto>>

<<Allora avevi sentito! Ma non ho fatto nemmeno metà delle domande che ho in testa e che risuonano in continuazione. Per favore spiegami qualcosa>>

<<Non posso, non mi è consentito>>

Si girò e cominciò a salire le scale. Lo seguii.

Una volta arrivati al secondo piano trovammo la stanza 4 non molto lontana dalle scale. Aaron cercò di aprire la porta. Io mi guardavo attorno. Mi trovavo in un corridoio più o meno al buio anche se le luci erano accese. Trovai un tappeto rosso lungo tutto il corridoio e quadri raffiguranti visi lungo tutte le pareti.

Mentre analizzavo la stanza passarono due ragazze che dopo avermi fissata dissero qualcosa fra loro.

<<Quelle due stanno parlando di me>> dissi quando "quelle due" furono abbastanza lontane.

Aaron aprì la porta, finalmente.

<<Quelle due sono Jane e Kate, per pura informazione. Sei nuova, tutti sanno che sei arrivata>> aprì la porta come per farmi entrare e dopo che lo feci disse <<Ecco la tua stanza. Se hai problemi mi trovi al piano di sopra>> detto questo uscì chiudendosi la porta alle spalle senza lasciarmi tempo per replicare o per ringraziarlo.

Mi ritrovai sola in un posto che non sarebbe mai diventata casa mia.

La stanza era fredda, con un letto matrimoniale con sopra una coperta verde. Di fronte si trovava uno specchio la cui cornice era abbellita da foglie dorate. Un quadro nella medesima parete raffigurava un grande albero durante il periodo autunnale. Immediatamente dopo la parete era occupata da una porta, quello era il bagno. Un bagno normalissimo.

Decisi che forse era meglio dormire. Forse domani avrei capito qualcosa di tutta questa storia. Tolsi le scarpe e mi misi a letto con il vestito della festa ancora addosso. La festa! Ecco cosa avevo dimenticato! Devo informare tutti! Però la stanchezza mi stava mangiando viva quindi preferii dormire. Corinne e Luke avrebbero pensato che fossi andata a casa e mio zio che fossi rimasta da Corinne.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Winter HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora