2 - Dubbi

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Andrea era seduto sul letto, chino a scrivere sul cellulare con Erica, gli occhi attenti a leggere frasi non molto felici.
Rispose leggermente dispiaciuto, muovendo velocemente le dita sul display.
-Comunque ora devo andare, a dopo- concluse la chat, alzandosi svogliato.
Giova era, come sempre, seduto sulla non-sua cara sedia, pronto a registrare il primo dei vari video che avrebbero fatto quel giorno.
«Ok, ci sono» Andrea si schiarì la gola, prima di attirare l'attenzione dell'amico.
«Bene, iniziamo allora» rispose l'altro, concentrato a guardare lo schermo.

Finalmente la registrazione era finita, e con essa il tempo d'indossare quella facciata.
Andrea decise di non informare Erica, non voleva parlarle; piuttosto, decise di volgere lo sguardo verso al suo migliore amico, intento a sistemare varie cose sul computer.
Avvertì un senso di disagio, che lo condusse a sdraiarsi sul letto nel tentativo di isolarsi; iniziò a sfogliare la home di Instagram.
«Che silenzio» Giovanni ridacchiò, roteando sulla sedia, ma venne ignorato.
«Hey?» insistette.
«Che c'è?» domandò il biondo, il tono incupito dalla posizione.
«Tutto bene? Sembri strano. Successo qualcosa?» Andrea maledì il suo sesto senso, nonostante non provò seriamente a nascondere il suo malumore.
«Certo» lo liquidò in fretta.
«Si, ed io sono Challenger» Sembrò scocciato, incrociò le gambe come sua abitudine.
«Scusa, ho solo un po' di mal di testa»
«Ti ci voleva tanto a dirlo? Vabbè, vado a prendere da bere»
Giova intuì immediatamente la farsa, conosceva bene le espressioni, gli sguardi e i toni del suo amico, si domandò perché gli stesse nascondendo la cosa, appena prima di sparire dietro la porta della camera.
Camminò per il corridoio, accompagnato da un sottofondo proveniente dalla televisione della sala: intravide la madre di Andrea guardare uno show, prima di arrivare in cucina.
Arraffò un paio di bicchieri dall'antina e dell'acqua, per poi tornare sui suoi passi.
Abbassò la maniglia e rientrò nella stanza, raggiungendo il problematico amico, il quale non si era mosso nemmeno di mezzo centimetro.
Riempì entrambi i bicchieri, porgendole uno al cadavere disteso sul letto.
«Non c'era la birra?» Distolse lo sguardo quasi immediatamente dalla bevanda, deluso.
«Ma se hai mal di testa! E poi non è ora di birra» La vicinanza permise a Giovanni di studiare meglio la situazione, rendendo palese l'aura di malessere che la contornava.
Andrea sospirò, accontentandosi.
Si tirò su e afferrò il bicchiere; la sua mano accarezzò quella del moro, sorprendente calda, in contrasto alla temperatura della bevanda.
Fermò un attimo l'azione, sorpreso dal contatto, per poi appropriarsi del recipiente di vetro.
Quel semplice contatto riuscì a fargli accelerare il battito, anche se di poco, creando preoccupazione nella sua mente.
Improvvisamente, una domanda schietta e secca gli attraversò le orecchie: «Tutto bene con Erica?»
Giova capì di averci preso, almeno in parte, poiché l'amico mostrò una smorfia di fastidio in reazione.

RE: Sotto la soglia del visibile [ CamperKiller ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora