4 - Partenza

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Andrea si svegliò presto quella mattina, con in testa l'unico, rimbombante, pensiero di dover prendere il treno che entro il primo pomeriggio lo avrebbe portato a Milano insieme al suo amico.
Pianificò questo viaggio insieme a Giova e i loro ospitanti la settimana prima, con l'obiettivo di uscire tutti assieme, registrare...

Si preparò in silenzio, nella calma mattutina che attenuava rumori e luci.
Una volta finito, prese l'occorrente e si recò alla casa di Giovanni, previo messaggio in chat, per partire verso la stazione.

«Buongiorno Andrea»
La mora figura femminile in vestiti casalinghi sbucò dalla porta d'ingresso, assieme al figlio.
Anche quest'ultimo salutò, mentre tutti s'apprestarono a salire in macchina.
Fu la madre a guidare, poiché toccava a lei riportare l'auto a casa, una volta rimasta sola alla stazione.
Sulla banchina facevano presenza solo una manciata di persone, avvolte da cappotti scuri; Andrea e l'amico potevano vantarsi di essere i più giovani tra i presenti, oltre ad essere gli unici a possedere un paio di zaini carichi di vestiti e oggetti.
Il cielo grigio era rischiarato dalla nebbia mattutina, che sfiorava leggera il viso di Giova, provocandogli un leggero rossore in viso.
Andrea notò quel colorito, quando il moro gli porse parola; gli donava un aspetto più dolce, facendo risaltare la sua fragilità.
«Tienilo te» le sottili dita reggevano un lungo biglietto ferroviario.
Andrea lo afferrò dal più lontano possibile, evitando un possibile contatto e lo mise in una delle tasche esterne del suo bagaglio.

Giova guardò l'amico, isolatosi tramite gli auricolari, fissare spossato il panorama  deformato all'esterno dell'abitacolo.
Ripensò a quello che successe quella sera, provando ad inventarsi la persona che avrebbe potuto rubare il posto di Erica nell'immaginario dell'amico, visualizzando svariate ragazze con tutte le combinazioni somatiche possibili.
Oltre a questo, però, s'insinuò per empatia un senso di disagio e dispiacere dal sapore amaro; voleva toglierselo, provando ad interfacciarsi col ragazzo, ma sapeva bene che sarebbe stato meglio lasciarlo per i fatti suoi, avvolto nel suo stato di calma provvisoria.
Decise dunque di scacciare quei plumbei pensieri scollando nelle infinite pagine che lo smartphone disegnava sul display.

RE: Sotto la soglia del visibile [ CamperKiller ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora