Capitolo 1 : Quel profumo

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Rose .
La stanza era pervasa da un profumo irritante e persistente di rose .
E Damiano odiava quell'odore .
Era propio questa la ragione per la quale non era riuscito a chiudere occhio quella notte . Da quando la ragazza stesa al suo fianco aveva lentamente socchiuso le palpebre , da quando il suo respiro era divenuto lento e regolare e il sonno profondo aveva pervaso le sue membra , lui non era riuscito a lasciarsi andare .
Tutto era cominciato dal preciso istante in cui aveva messo piede in quell'appartamento .
Era colpa di quello stupido profumo , di quelle stupide rose che gli facevano riaffiorare alla mente quegli stupidi ricordi . Li definiva stupidi solo per non dire che erano troppo dolorosi , talmente tanto amari da distruggerlo ogni giorno di più anche a distanza di anni . Quello che appariva come il più grande desiderio di Damiano era dimenticare , ma era evidente che non era possibile o almeno non ancora , anche se in fondo la verità era che non lo aveva mai voluto  .
Era mattina quando un raggio fastidioso di luce filtrata dalla finestra , gli fece capire che era arrivato il momento di andarsene . Prima di uscire dal letto si giró a guardare la ragazza stesa al suo fianco . Doveva ammettere che era davvero bella : capelli castani che le arrivavano  alle spalle, grandi occhi contornati da lunghe ciglia  , un corpo snello e proporzionato ,forme giuste , né troppo prosperose né troppo poco accentuate . Carina sì , ma non aveva nulla di speciale , nulla che lo convincesse a restare , niente in più della altre decine e decine ragazze con cui passava queste notti occasionali ormai da giorni o forse mesi o addirittura anni , diciamo che aveva perso il conto del tempo che era passato , anzi , piuttosto ,  era quello che si ripeteva in continuazione . Tutte le sere era la stessa storia :  andava in discoteca con i suoi amici , poi adocchiava una bella ragazza , la seduceva e se la portava a letto . Andavano sempre a casa di lei , occasionalmente a casa sua , ma mai nel suo letto , solo sul divano ,  non le considerava abbastanza ; solo una ragazza era stata nel suo letto e sarebbe servito ancora tanto tempo prima che qualcuna avesse  potuto fare lo stesso  . Le trattava un po' come degli oggetti , fondamentalmente come delle distrazioni . Queste ragazze lo aiutavano a dimenticare almeno per una notte o qualche ora ció che tempo addietro era successo , perché da solo proprio non ci riusciva  .
Però vi era anche una seconda ragione per la quale Damiano aveva questo comportamento : andava alla ricerca di qualcuna che le potesse assomigliare , almeno in parte , sapeva perfettamente che era impossibile trovarne una come lei . Cercava in tutte quel qualcosa in più che fino a quel momento aveva trovato solo in una ragazza non però una qualsiasi , Lei , la stessa che lo aveva abbandonato . Erano anni ormai che non la rivedeva , non ne sentiva parlare ,  non pronunciava il suo nome , era come se tutto ciò che la implicasse  fosse stato improvvisante annebbiato , non cancellato , solamente  archiviato  . Aveva smesso di chiamarla , cercarla , almeno non fisicamente  , l'aveva lasciata andare e sapeva che non l'avrebbe più riavuta indietro  . Certo descritta in questo modo la situazione sembrava che fosse una volontà di Damiano non rivederla più , ma non era assolutamente così , non aveva mai voluto che ciò succedesse.
Ma soprattutto , il vero problema era che non voleva dimenticarla.
C'era stato qualcosa di troppo speciale e profondo che Damiano non poteva cancellare come nulla fosse anche se una piccola parte di lui avrebbe tanto voluto andare avanti , proseguire dritto per la sua strada , un po' ammaccato ma pronto per ricominciare . Eppure non ce la faceva , non riusciva a lasciarsi tutto indietro , non ancora .
Tra Le possibili soluzioni per Damiano non c'era il voltare la pagina ma solamente il bruciare il libro ed era ancora troppo presto per farlo , c'erano tante ferite aperte ma anche tante che continuavano a formarsi giorno dopo giorno .
Non era pronto , forse non lo sarebbe mai stato . 
Dopo qualche minuto , ebbe la forza di alzarsi da quel letto , rivestirsi e dirigersi verso l'ingresso . Arrivato alla maniglia aprí l'uscio e lo varcò sbattendo dietro di se la porta  : era nervoso , irritato , stanco .
Tutta colpa di quello stramaledetto profumo .

Red roses and broken hearts Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora