Anne.
Ovviamente lo sapevano come andavano le cose, lo sapevano molto bene. Ci erano già passati in quella situazione perfino Anne sapeva bene che doveva tenersi alla larga da tutto e da tutti, soprattutto perchè in quella città erano conosciuti, certo, dieci anni più grandi, ma lo erano.
A quanto pareva, però, Mark Malik non comprese bene la situazione, perchè ad ogni passo si fermava a guardare le vetrine, schiacciando il naso contro di esse e commentando cosa vi era all'interno. Ad un certo punto, ad un negozio di antiquariato, aveva puntato il dito contro uno skateboard, urlando: « Ma dai! Il Jack89. Deve uscire tra un paio di mesi.»
E, a quel punto, un ragazzino che passava di lì - e che aveva uno skateboard che fluttuava - aveva commentato, guardando Mark come se fosse un pazzo: « Amico, quella è roba vecchia. Ma in che anno vivi?» e se ne andò, scuotendo la testa.
Non mancarono a tardare le occhiataccie di Freddie e Bear verso l'amico che, con un cipiglio offeso, continuava a guardare il ragazzino che ormai non c'era più. Non dimentichiamoci che Mark Malik è tremendamente permaloso.
Anne, che non desiderava nient'altro che ritornare a casa - di nuovo - e finire quella pazzia il prima possibile - di nuovo -, domandandosi che problema avesse a farsi imbrogliare un'altra volta sempre da un Tomlinson, infilandola in quella situazione assurda - sì... di nuovo - , grugnì e afferrò tra le sue manine l'orecchio sinistro di Mark. Ignorando le sue proteste di dolore, lo trascinò distante dalla folla in strada. «Ma sei scemo o cosa?»
«Cosa?» battè le palpebre Mark. Anne tirò ancora una volta il suo orecchio e quello ululò.
«Dai, Anne...» tentò coinciliante Bear, riuscendo a far mollare la presa alla Styles. Mark si premette una mano sull'orecchio e la guardò storto, incapace di reggere il confronto degli sguardi, però, staccò immediatamente gli occhi da lei, puntandoli altrove.
«Dobbiamo muoverci, o ci allonteneremo troppo da Maia.» borbottò Freddie, ricevendo un consenso generale. Quando i quattro ragazzi si voltarono, paralizzando sul posto.
Davanti a loro c'erano due ragazzi che li scrutavano con aria interrogativa: il primo aveva capelli biondi a caschetto, enormi occhioni blu e viso tondo. Era piuttosto basso, sebbene sembrasse avere circa vent'anni e i vestiti sportivi che indossava lo facevano sembrare un Justin Bieber futuristico. Di fianco c'era un altro ragazzo, forse un anno di più, o forse se li portava semplicemente meglio. Era alto, come un palo della luce, e aveva spettinati capelli biondi fin sotto le orecchie, e anche una grande quantità di gel. Indossava occhiali da sole a cuore - il che, su un ragazzo, era piuttosto strano - e, per il resto, era un gran bel ragazzo.
«Annie.» parlò il primo, quello che sembrava Justin Bieber. «Ragazzi, cosa ci fate qui? »
Anne raggelò sul posto, imprecando tra i denti tutte le divinità greche, e fece un gran sorriso. «Ciao...ehm...ehm... » non sapeva nemmeno chi era, quel tipo, non sapeva nemmeno il suo nome!
«Nathan?» fu Freddie a strozzarsi con la propria saliva, riconoscendo quel ragazzo. Ma certo, d'altronde era un piccolo Niall! Una copia sputata di Niall Horan... e il vestiario stravagante di Serena in Horan che, nonostante fosse italiana, non aveva minimamente gusto nel vestire.
« Che vi siete fumati, ragazzi?» sbuffò Nathan, decisamente infastidito. «Anne, sai che zio Harry ti cercava?» blaterò. «E comunque, cosa hai fatto ai capelli sono... più in ordine.»
il cuore di Anne accellerò. Okay. Nathan. Harry. Futuro. Capelli - aspetta cosa? Perchè, di solito com'erano i suoi capelli? Aggrottò le sopracciglia.
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Back to the Past | 1d|
Fanfiction{Sequel di 'Back to the Future'; che trovate sul mio profilo} Anne, Freddie e Bear sono appena tornati dal passato: sono riusciti per un pelo a evitare un distastro spazio-temporale tra Ballo d'Incanto, liti e tanti guai. Tuttavia, non passa nemmeno...