Capitolo 1

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Una settimana dopo

Il grande giorno è arrivato. Il giorno degli arrivederci, la nuova alba si avvicina, gli uccelli cinguettano e io apro gli occhi con un mezzo sorriso ed una lacrima che percorre il mio viso.

Non so cosa aspettarmi, non so che tipo di persone incontrerò e non so come mi sentirò ritornando lì ad Oxford o, se vogliamo raccontarci la verità, quella che ,io, ho sempre chiamato "Hogwarts" .

Nessuno a mai parlato di quanto sia difficile lasciare la propria casa, il proprio nido, il proprio porto sicuro.

Sarà difficile svegliarsi in un letto diverso, una casa diversa, una camera diversa. Sarà inconcepibile svegliarsi sapendo di non vedere mia madre e mio fratello ogni giorno, non ridere fino a piangere con la mia migliore amica o la complicità con Chiara, mia cugina, che se anche più piccola di qualche anno sa capirmi ,forse, meglio di tutti. Sarà difficile lasciare la mia città, il sole, il mare, il caldo, l'aria frizzantina di Napoli, ma so anche che tra qualche ora si comincia un'altra parentesi ,che completerà quest'altra.

Rimarrei a riflettere per ore, ma la porta della mia camera si spalanca e si fiondano sul mio letto molto, ma molto leggiadramente mio fratello, la mia migliore amica e mia cugina, seguite da mia madre con un vassoio ricolmo delle mie prelibatezze preferite.

Tra un'ora lascerò questa camera, questa casa, che mi ha visto sognare, piangere, ridere, gioire, che ha visto i momenti belli e brutti e che mi troverà un po' più donna al mio ritorno.

Dopo un'ora o poco più, a causa della lentezza del mio amato fratello,che se non sapessi essere un gran playboy dubiterei della sua virilità, siamo fuori di casa, nel parco, che mi ha vista cadere, sbucciarmi le ginocchia e prendermi la mia prima vera cotta, ed eccomi verso l'infinito e oltre, o per dire meglio , l'aeroporto.

Esattamente 10 minuti dopo eccoci all'entrata con all'incirca un migliaio di bagagli , ecco che si aprono le porte e le lacrime ricominciano a sgorgare perché davanti a me ecco una sorpresa che non osavo immaginare: un enorme cartellone di arrivederci, accompagnato da tutta la mia famiglia, gli amici e si beh anche le cose ,o meglio, chi devo lasciare andare e sapete la verità? Ci sarà sempre un parte di me che vorrebbe rimanere, ma l'altra parte, che è forse un po' più forte, non vede l'ora di intraprendere quest'avventura e così tra parole di conforto, abbracci e coccole dell'ultimo minuto ecco che salgo le scale dell'aereo. Mi volto un ultima volta, sorrido e sparisco dietro l'angolo.

***

All'incirca due ore e mezza dopo, eccomi fuori l'aeroporto. L'aria frizzantina di Londra mi colpisce in pieno viso, così come quei fievoli raggi di sole, che non sono niente in confronto al tepore di Napoli.

Un brivido mi risale lungo la spina dorsale, ma non ho il tempo di pensare che, forse e dico forse, avrei dovuto dar retta a mia madre e vestirmi più pesante in quanto, imbranata come sono, mi sono fermata poco più avanti l'uscita dell' aeroporto senza tener conto delle altre persone e così mi ritrovo quasi spiaccicata al suolo, quasi perchè almeno questa volta le innumerevoli valigie mi sono servite a qualcosa, così come anche la persona che, involontariamente mi ha investito

Una leggera e sommessa imprecazione mi fa riprendere dal mio precario stato e mi giro, non facendo che chiedere scusa al poverino o poverina che, a causa della mia sbadataggine, stava cadendo con me. Le sue mani mi stringono ancora la vita nel tentativo di farmi mantenere l'equilibrio, il suo profumo mi colpisce risvegliandomi dal tepore delle sue mani su di me, che per un attimo mi avevano fatto sentir protetta. Scostandole, finalmente mi giro e i miei occhi si imbattono ,per la prima volta, in un sorrisetto tanto odioso quanto invitante. Quelle labbra dovrebbero essere proibite, quella fossetta all'angolo dovrebbe essere illegale e quegli occhi, che più ghiaccio di così si muore, non dovrebbero neanche poter essere immaginati.

A distogliermi dalla mia radiografia facciale? Proprio lui, che con ancora quel sorrisetto impertinente, si schiarisce la voce e dice " Che dici? Rimaniamo fermi qui con te che mi guardi manco avessi mai visto un uomo in vita tua o mi lasci passare? "

Avete presente quando la magia finisce, si disintegra davanti ai tuoi occhi? Ecco beh se possibile dopo quanto detto, penso che la mia bocca si sia così tanto spalancata che o mi viene una paralisi o la mascella mi cadrà.

Ora mi spiegate chi è questo bell'imbusto so tutto io?

Continuo a guardarlo leggermente interdetta, con gli occhi spalancati e la bocca che pian piano si chiude in una smorfia che dovrebbe assomigliare ad un sorriso, ma riflettendoci e volendo essere meno maleducata del signorino qui presente, che sicuramente ,per quanto possa essere bello e affascinante, ha sicuramente qualche anno più di me, chiedo ancora una volta scusa e senza aspettare una sua risposta mi volto, prendo le valigie e mi avvio verso il primo taxi disponibile.



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⏰ Last updated: May 03, 2019 ⏰

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