12 Dicembre, Mullingar
Distolsi lo sguardo dalla sua caviglia e guardai Astra. Si stava mordendo le unghie per il nervoso, tanto che si fece uscire il sangue. Mi fece cenno di andare via, provai ad alzarmi, ma Niall mi tenne ferma alla sedia. Ruotai il mio sguardo verso di lui, era serio in viso.
"lasciami." Bofonchiai, nell'intento di staccare la sua mano dal mio braccio.
"come hai detto?" Mi sollecitò, stringendomi il polso stavolta.
"di lasciarmi. Ti è chiaro ora?" Insistetti.
Lasciò la presa, sbuffò e mise i piedi sul tavolo, non so cosa avesse in mente, ma ero certa che non avesse buone intenzioni. Tentò in tutti i modi di mettermi a disagio, voleva rendermi vulnerabile agli occhi di tutti, in modo tale da mettermi in difficoltà. Sapevo che il mio sistema nervoso non avrebbe retto a lungo e che sarei scoppiata da un momento all'altro. Si, come una bomba ad orologeria.
Il suo unico scopo era dimostrare a tutti la mia infermità mentale. Mi scostai con la sedia da lui e trasalì.
"Brooke Tears, qualche problema?" Chiese con un sorriso sbilenco.
"nessun problema." Spinsi la sedia all'indietro con i piedi e mi alzai.
Continuai, "anzi forse un problema c'è. Dovresti tirare i piedi giù dal tavolo, si nota la tua cavigliera speciale."
L'intero studentato presente in mensa si girò verso di me. In quel momento gli occhi delle persone diventarono innocenti, sembrava che avessi commesso un crimine pronunciando quelle parole. Tirò fuori una sigaretta dal pacchetto, la mise in bocca e l'accese. Rimasi paralizzata al centro della stanza, lo fissai, cercai di osservare ogni suo singolo movimento. All'improvviso si tirò su con tale forza che cadde la sedia a terra, provocando un frastuono fastidioso . Venne verso di me con passo pesante. Teneva le mani strette in due pugni, la sua mascella era serrata, non sapevo cosa stesse per succedere, ma in quell'istante avrei desiderato sparire.
Mi afferrò per la camicia con tale forza, che mi sentii quasi soffocare.
"tu-adesso- vieni fuori con me!"
Annuì, fu l'unica cosa in grado di fare sotto la sua presa. Mi prese per il polso e mi trascinò nel piazzale.
Mi guardavo attorno, cercavo aiuto dagli altri studenti, tutti ammiravano spaventati la scena, ma nessuno mi aiutò a divincolarmi.
Si bloccò di colpo al centro del piazzale. Puntò il dito contro di me, imprecando.
"ascoltami bene, tu devi fare silenzio e nient'altro. Non vorrai farti male Brooke, giusto?"
Alzai lo sguardo al cielo, strinsi le spalle, mi sentì mancare ossigenazione al cervello, il che mi mandò in tilt l'intero sistema nervoso.
Credevo di essere all'interno di un incubo, non riuscivo a calmarmi. Misi le mani sulla testa e strizzai gli occhi.
Corse verso di me e mi scosse . "Brooke!"
Vedevo a scatti, era tutto così sfocato, la testa girava come una trottola e tremavo come una foglia d'autunno. Niall continuò ad urlare, nell'intento di farmi stare meglio, ma in quel modo non ci sarebbe mai riuscito.
Pensai "stavolta è la volta buona che ti raggiungo papà."
Svenni del tutto. Mi risvegliai con Astra accanto. Mi guardava imperterrita, oserei dire quasi spaventata. Passai una mano sulla testa, non sentii più quel dolore lancinante, il che mi tranquillizzò.
"a-a-stra" dissi con tono flebile.
"Brooke, stai meglio?" Domandò dubbiosa.
Mi squadrava dalla testa ai piedi, probabilmente cercava di capire cosa avessi che non andasse.
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Amnesia
Teen FictionPrologue: Solitamente a diciassette anni si dovrebbe uscire con gli amici, divertirsi, fare le cose più impensabili. Mentre lei, era in rehab da più di un anno. Il mondo le era crollato addosso da quando aveva perso suo padre in un incidente strada...