Alla luce del sole

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Era da tanto tempo che non provavo sentimenti così forti verso una persona: il suo sorriso mi illuminava la giornata, e sentivo quel senso di protezione che si provava per chi si amata. Ripensandoci non mi era mai successo: per quanto volessi bene a mio fratello Jason ed alla mia prima cotta, non ho mai provato così tanto amore per una persona.

Toni stava dormendo accanto a me, sembrava piccola ed indifesa. La si poteva trovare così solo quando dormiva, dava sempre l'impressione di essere pronta a battersi contro il mondo per le persone che amava e per se stessa. Le accarezzai dolcemente i capelli; amavo terribilmente quel colore rosa, da quando l'ho conosciuta mi è iniziato a sembrare meno da principessa e più da guerriera. Erano soffici al tatto, ti facevano venire voglia di metterci dentro le mani e arruffarli. Le spostai delicatamente una ciocca dal volto, cercando di non svegliarla dai suoi dolci sogni.

Ripensai a quando ancora non stavamo insieme, ad esempio riuscì ad attirare la mia attenzione tenendomi testa quando diedi il non benvenuto ai serpents alla Riverdale High. O quando quel giorno al parco protesto mi fece ricredere sulla sua gang perfino su me stessa sulle mie scelte e sulla mia famiglia. Questi ricordi mi fecero sorridere e mi meravigliai quanto una sola persona cosi tanto testarda fosse riuscita a buttare giù quelle mura che per anni avevo costruito intorno a me, facendomi sentire più me stessa, e meno quello che gli altri volessero che fossi.

"Cosa ti fa sorridere in quel modo di primo mattino?" sussultai al suono della voce assonnata della mia ragazza. "Stavo solo pensando che è ora di alzarci" le dissi facendo per alzarmi. Il letto era piccolo e scomodo e, per quanto mi facesse piacere stare in compagnia di Toni vicine ed abbracciate nello stesso letto, sarebbe stato meglio parlare sedute in cucina mentre facevamo colazione. "Possiamo stare qui ancora un po', non ti piace casa mia? Preferisci tornare alla tua reggia?" disse mettendo un finto broncio che, più che impietosire, faceva ridere, ma decisi di trattenere la risata. "È solo che non vorrei che i tuoi amici si insospettiscano vedendomi uscire da casa tua" dissi sentendo le guance andare in fiamme. Mi girai per nascondere il mio imbarazzo, non volevo darle il piacere di vedermi in imbarazzo; lo trovava carino, diceva che mi dava un aria da ragazza innocente. Se c'erano delle cose che odiavo era essere gelosa e sembrare innocente.

Mi sentii afferrare per un braccio, mi tirò verso se buttandomi su quello scomodo letto. Una molla con l'impatto mi colpì il bacino che disegno una smorfia di dolore sul mio volto. Non potei manifestare il mio odio verso quel materasso perché mi fece girare verso di lei, e in un attimo le nostre labbra si sfiorarono, prima delicatamente per poi diventare sempre più passionali. Sorrise sulle mie labbra per poi appoggiare delicatamente la propria mano sulla mia guancia, accarezzandola dolcemente con la punta delle dita. Si allontanò da me quanto le bastasse per guardarmi: "Sei la mia ragazza, é normale che dormiamo insieme, nella stessa casa e nello stesso letto". Parlò dolcemente ma con una nota scherzosa. Diedi un cenno di capo alle sue parole, si alzò leggermente dal letto il quanto bastasse per essermi più vicina, mi bacio sulle labbra e mi sussurrò: "Non devi vergognartene, sei sempre tu, sei la vera te stessa". Le labbra si distesero in un dolce sorriso, uno di quelli che ti riempivano il cuore di calore. Sorrisi a mia volta, uno di quei sorrisi veri che solo lei era in grado di creare. La baciai sulla punta del naso scherzosamente. "Non voglio nascondermi, non voglio vedere la nostra relazione nell'ombra. Sei la motociclista ribelle che ha salvato questa stupida principessa con il cuore di ghiaccio dalla torre piena di spine dov'era intrappolata da anni, perché mai dovrei nasconderti? Antoniette Topaz, ti amo." Mi morsi subito il labbro appena mi accorsi di averlo detto a voce alta, sentivo davvero ciò che avevo detto, sapevo che non era una semplice cotta, ma non potevo di certo andarle a dire una cosa simile, non era nemmeno un anno che stavamo insieme. "Stupida Blossom" dissi tra me e me. Prima ancora che potessi reagire e fare qualsiasi cosa, Toni prese il mio volto tra le sue mani e mi baciò, uno di quei baci che sapevano dire più di mille parole. "Ti amo anch'io Cheryl Blossom".

Our new chapter - Choni (riverdale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora