Di nuovo

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Ore 19:00
Mia torna a casa
La madre è in cucina a preparare la cena.

"Devi sistemarti la camera, rifare il letto e mettere via i trucchi che hai lasciato in bagno"

"Ciao anche a te, mamma."

Rispose Mia, andando direttamente in camera sua; accende il pc e si isola con le cuffiette.
Nel frattempo suonano alla porta, la madre prova a chiamarla ma senza alcuna risposta.

"Buonasera signora, sono Luca. Ho riportato il cellulare a sua figlia, lo aveva dimenticato in macchina."

"Ciao caro, prego accomodati! E grazie."

Rispose la madre.

Chiacchierarono un po' del più e del meno, della scuola, dei voti, come ogni genitore fa; ma lo sguardo di Luca era rivolto per la maggior parte delle volte sulla camera di Mia.

"Resti per cena, caro? Ho quasi preparato la cena"

"No signora, non vorrei disturbarvi"

Sorridendole, pensando da chi avesse preso il sorriso e gli occhi allegri di Mia, beh era evidente. Era una splendida signora di 50 anni, mora, occhi di un nocciola misto al verde, e ti dava allegria soltanto a parlarle.

"Nessun disturbo tesoro, il padre di Mia è ad una cena di lavoro, siamo solo noi tre.
Insisto, resta.
A Mia farebbe sicuramente piacere.
A proposito, vai pure a chiamarla, è in camera sua."

Parlò furtivamente la madre, senza dare il tempo alla risposta del ragazzo.

" Va bene signora..la ringrazio"

Si dirige verso la porta e bussa, <Toctoctoc>
Nessuna risposta. Mia aveva ancora le cuffie e volume al massimo.
Entra, si avvicina al suo piccolo fiorellino, toccandole la spalla, lei si gira di soprassalto togliendo le cuffie facendole cadere.

"Ma cosa ci fai quiiii"

Urlò Mia, abbracciandolo con tutta la forza che aveva, cioè niente confronto alla sua.
Aveva un sorriso a 5347 denti, come poche volte succedeva.

"Paranoia, piccola?"

Facendola scendere 'al primo piano'.
Lei diceva che per la differenza di altezza, lei era al 1° piano e lui al 3°
Sta cosa li faceva divertire ogni volta.

"Lascia perdere, è un incubo appena entri in 'sta casa.
Maaa..che ci fai qui?"

"Vabbè.. Quando vuoi me ne parlerai.
Comunque non senti di aver dimenticato qualcosa, mia cara?"

Disse Luca.

"Oddio, cos'ho dimenticato 'sta volta"?

Rispose Mia, coprendosi la bocca spalancata.

Lui tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans, facendolo dondolare tra pollice e indice.

"Cazzo, di nuovo! Dove l'avevo lasciato? Fanculo, la prossima volta lo perderò sul serio. Grazie!
Mi salvi sempre"

Lo abbraccia di nuovo.

"Prego piccola.. Andiamo a mangiare?"

"A mangiare? E dove scusa?"

"Ehmm..in cucina!?"

Rispose Luca ridendo.

Mia spalanca gli occhi così tanto da illuminare la camera.

"Ma oddio, no, ceni con noi?
Ma adesso ti riempirà di domande, ti dirà come va la scuola, come mi comporto, che sei un bravo ragazzo, che dovresti stare con me, bla bla bla.."

Forse in questo momento Mia neanche ha respirato per aver parlato così velocemente.

"Cioè mi stai dicendo che tua mamma vuole, cioè, ehm.. io e te?"

Arrossii appena finii la frase, il cuore gli batteva a mille, ma non diede a vedere la sua agitazione.
Si sentiva il cuore sorridere, come se qualcuno avesse capito un po' la sua situazione, senza mai esser stato presente.

" 'Sta cosa mi diverte un sacco! Andiamo, tua mamma ci sta aspettando!"

Tirò Mia per un braccio e si precipitarono a tavola, dove la mamma era già seduta ad aspettarli.

Sembrava un bambino l'attimo prima di scartare i regali, nel giorno di Natale.

Cominciarono la cena, parlarono molto, e a dir la verità scappava anche qualche risata, per la prima volta la mamma non fu invadente, né tanto meno pesante.
Per la prima volta Mia stette bene, e tranquilla.

"Okay, basta parlare Cicci, avete già parlato abbastanza.
Ce la fumiamo fuori?"

Disse Mia con un tono di voce più alto del dovuto, come per farsi ascoltare di più.

"Si, okay, andiamo.
Beh, signora grazie infinite per la cena, e la bella serata.
Buonanotte, a presto!"

Concluse il ragazzo, facendo segno del saluto con la mano verso la madre.

Uscirono fuori dalla porta, sedendosi sullo scalino dell'entrata.
Si accesero entrambi una sigaretta, passandosi l'accendino.

"Alleluja"

"Perché alleluja, scema?
Non sei stata bene, a me sembrava proprio di sì, ammettilo!"

"Si sono stata bene, dato che mi conosci così bene potevi fare a meno di chiedermelo"

Concluse lei, assieme alla sua sigaretta.

"La solita acida..beh, fiorellino io vado a casa ora. Domani alle 8?"

"Si, a domani, e grazie ancora"

Gli sorrise, ed entrò in casa.
Lui ci moriva ogni volta, dentro a quel sorriso.
Accese la macchina, e andò via.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2021 ⏰

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Maltempo di PensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora