1) qualcosa di strano nell'aria★

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Midorya's prov

Finalmente ci eravamo ritrovati tutti in queste nostalgiche mura...e pensare che un anno fa era il mio primo giorno di scuola, ero così agitato e eravamo tutti degli sconosciuti, eppure ora siamo così uniti! E pensare che  mi esercitai tanto per quell'evento...
Eravamo tutti arrivati e ( mentre stavamo aspettando il Sensei aizawa ) ci stavamo raccontando allegramente ciò che avevamo fatto nel tempo trascorso l'uno lontano dall'altro. Quest' anno sarei stato dietro uraraca-san scoppiai dalla felicità quando lo seppi, eppure c'era qualcosa che non tornava con i banchi, ma cosa? ....mentre riflettevo sentii aprire di scatto la porta, chi poteva essere? Forse il professore, ma non era ancora suonata la campanella, perciò mi sembrò strano, ma la cosa ancora più strano fu vedere che da quella porta apparve una ragazza. Portava la divisa femminile della scuola; alta; i capelli lunghi mossi, neri ricoperti qua e là da ciocche azzurre molto singolari ed una frangia le posava davanti la fronte; occhiali (con asticelle) neri, e una mascherina (come quelle che si mettono quando non si vuole essere "infettati" )...era una ragazza molto singolare e molto fuori dalle righe.
Tutti si zittirono appena la videro. Lei, intanto, con passo deciso si dirigeva dove (l'altr'anno) era il posto di momo-san. I suoi folti capelli la seguivano quasi a rallentatore, sembravano volerle dare importanza, eppure il suo sguardo era basso, non guardava nessuno di noi in volto. Si fermò davanti al gruppetti o di ragazze che si trovavano (probabilmente) davanti la sua meta...
???: «mi hanno detto che quello è il mio posto, perciò, vi potreste spostare per favore?» il suo tono di voce era basso, forse per via della mascherina ed il suo sguardo non si staccava dal banco. Pur avendo  usato un linguaggio molto educato, le sue parole risultarono ghiacce e prive di sentimento. Le ragazze si spostarono immediatamente senza dire una parola. Lei si sedette ed appoggiò la sua cartella. Non disse nulla . Noi non aprimmo bocca, finché kachan non le si avvicinò ed iniziò a gridare : « hei cretina! Perché sei entrata qui?! Lo sai che gli inferiori a coloro che rappresentano la 2° A non sono ammessi alle nostre lezioni!!»  ???:«...»  «cazzo guardami cretina quando ti parlo !! Cosa pensi? Di essere superiore in questo modo?!?» la ragazza si girò a guardare il paesaggio fuori dalla finestra che aveva accanto «scusa... Non volevo farti sentire inferiore...» si girò e finalmente lo guardò in faccia , con uno sguardo misto ad odio e quello di una persona annoiata, infastidita da quello che ha intorno « evidentemente, se però sono riuscita a fartelo pensare vorrà dire che ci deve essere un fondo di verità o che in realtà tu ti approprio di questo atteggiamento strafottente per nascondere il fatto di sentirti inferiore ed incapace...scegli tu la risposta esatta, è una debolezza fisica, mentale o fisiologica? Comunque io non mi sono sbagliata, tu stesso hai detto che questa è la 2°A , se poi non sai nemmeno comporre una frase, questo è un altro problema di base...» il suo tono era tranquillo e pungente. Lo guardò ancora per pochi secondi aspettando la reazione che non arrivava, poi lo distolse nuovamente, riprendendo a guardare nel vuoto. «muori saccente di merdaaaaa!!!» la sua reazione fu a scoppio ritardato ( *autrice: non ci credo che l'ho scritto davvero :') *) , ma stava per saltarle addosso facendola probabilmente esplodere in mille pezzettini ...nonostante ciò lei rimase tranquilla al suo posto , chiuse lentamente gli occhi quasi come se aspettasse impassiva ciò che le sarebbe successo, quando... «non c'è bisogno di attaccare briga già il primo giorno » nel mentre il Sensei  aizawa cancellò il quirk di kacchan e lo avvolse nelle sue bende. «lei è T/N Nanaki, è la vostra compagna di classe. Non mi importa se socializzerete o se si integrerà bene, ciò non mi riguarda , però non voglio che la situazione intralci il rendimento scolastico di chiunque voi ,solo perché è arrivata una nuova ragazza. Ciò verrebbe dire che non siete adatti a fare questo lavoro.» e con il suo solito sorrisetto concluse la frase...certe volte sembra quasi che si diverta nel metterci paura con questi discorsi...mentre tutta la classe ascoltava questo discorso Nanaki-san prima guardò il professore con aria triste e poi ricominciò ad evitare lo sguardo altrui sistemandosi la mascherina ,quasi per nascondersi lì dietro...aveva una aria estremamente triste e persa...non so...mi incuriosisce...

il cuore di ghiaccio scolpito dal drago Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora