Ancora non riusciva a credere a quello che stava succedendo.
Erano passati tre mesi senza nemmeno un sospiro da parte sua, ma lei, lei aveva aspettato con calma, con speranza in un segno da parte sua.
Mille pensieri le erano passati per la testa quell'estate. Mille motivi per i quali lui potesse essere scomparso per tutto quel tempo. Ma mai si sarebbe aspettata di vedere ciò, alla televisione, senza preavviso da parte sua, per di più.
Lui.. Loro erano una coppia, ma prima di ciò erano migliori amici, si conoscevano da sempre, non avrebbe mai pensato di ricevere un colpo basso così, da lui tra l'altro.
Jeanette ed Eleonor entrarono in soggiorno con cautela, vedendo Brittany con lo sguardo perso nel vuoto, le spalle basse, con le lacrime che scendevano copiose sul suo viso.
Jeanette andò a spegnere il televisore mentre l'altra sorella si avvicinò con cautela a Brittany, sussurrando con cautela il suo nome.
"Brittany.." fece pogiandole una mano sulla spalla.
Con quel leggero tocco e sentendo il suo nome, la ragazza si girò di scatto iniziando ad urlare.
"Come ha potuto fare questo? Come ha potuto farlo.. A me!" disse indicandosi con entrambe le mani, pogiandole sul suo petto, singhiozzando.
Jeanette svelta si avvicinò ad abbracciarla, solo per essere spinta, delicatamente, lontana.
"Scusami Jean, ma vorrei rimanere sola."
Con questo, Brittany uscì fuori casa, lasciando due sorelle tristi nel salone di casa.'non posso crederci' continuava a pensare la ragazza vestita di rosa mentre camminava seguendo il marciapiede che costeggia a le case del suo quartiere.
Le lacrime non avevano smesso di scorrere sulle sue guance rosate.
Alzando lo sguardo, si rese conto di essere arrivata al parco, il quale era stato scena del primo appuntamento non ufficiale di lei ed Alvin. Sorrise leggermente mentre ricordava quel pomeriggio.-----
"Andiamo Britt, un pomeriggio al parco non ti ucciderà" fece il ragazzo tirando per mano la ragazza dietro di lei, che aveva una busta in mano.
"Ti giuro che se mi ritrovo uno di questi schifossissimi ragni sui vestiti, tornerai a casa senza testa."
Il ragazzo vestito di rosso rise di gusto rivolgendo un veloce sguardo prima di riportare la sua attenzione sulla strada che i due avrebbero dovuto compiere per arrivare al luogo che da lì a poco sarebbe divenuto speciale.
" Perché poi devo portarla io questa busta? Dopotutto è uscita da casa tua." disse alzando la busta, guardandola curiosa. Alvin le aveva vietato di vedere cosa c'era dentro, e per quanto a Brittany piacessero le sorprese, specialmente se queste erano per lei, non era per nulla una persona paziente.
Alvin alzò gli occhi al cielo, "Ti fidi di me?"
La ragazza alzò un sopracciglio. "L'ultima volta che me lo hai chiesto sono tornata a casa sporca di pittura dalla testa ai piedi. E non capisco cosa abbia a che fare con la busta."
"Non mi sembrava un no" rispose il ragazzo sorridendo.
Nessuno parlò per i prossimi due minuti, finchè Brittany, con sguardo sorpreso, si guardò intorno.
Alvin incrociò le braccia, fiero di essere riuscito a sorprendere la ragazza.
"Nessuno ci viene mai qui, ci vuole troppo tempo e la strada non è delle migliori. Ma ne vale la pena."
Brittany si voltò verso Alvin con un sorriso sincero sulle labbra, "È bellissimo."
Il posto era, infatti, bellissimo.
Non era stato toccato per nulla, a differenza del resto del parco. Gli alberi erano pochi, ma pieni di foglie, che permettevano alla luce del sole di entrare solo da qualche spiraglio, e davanti a loro c'era un piccolo laghetto pieno di fiori e con l'acqua più limpida che Brittany avesse mai visto.
Alvin prese la busta dalle mani della ragazza e cacciò un telo, lo stese e ci si sedette sopra, poggiando la busta affianco a lui. Brittany lo imitò sedendosi a sua volta.
"Cosa ha preparato Theodor di buono?" disse lei avendo capito cosa ci facevano lì
"Credici o no, ma ho preparato io. Anche se non è molto, volevo che questo pomeriggio riguardasse solo me e te, merendine comprese." risponde lui cacciando dalla busta due bottigliette d'acqua, alcuni panini e dei biscotti.
Brittany lo guardò felice. Era davvero sorpresa da tutto questo. Sapeva che nonostante i mille battibecchi Alvin teneva a lei, ma mai si sarebbe aspettata un gesto del genere da parte sua.
I due mangiarono in silenzio, felici, scambiandosi ogni tanto qualche sguardo.
"Sono davvero orgogliosa di te, Alvin. Questi biscotti non sono niente male." disse dando un secondo morso al semplice biscotto al cioccolato preparato dal ragazzo seduto di fianco a lei.
"Cosa posso dire, ho mille qualità." rispose facendole l'occhiolino.
Brittany rise, ma si interruppe poco dopo notando l'improvvisa espressione seria del ragazzo.
"Brittany, - iniziò lui- se ti ho portata qui oggi, è perché ho intenzione di dirti una cosa."
"Speriamo non sia tanto brutta." fece lei per scherzare, ridendo leggermente, ma l'espressione seria di Alvin non cambiò.
Il ragazzo si girò verso Brittany, guardandola negli occhi.
"Britt, lo so che abbiamo un'amicizia un poco strana, ma sappi che io tengo davvero tanto a te, e ultimamente mi sono reso conto che il bene che ho nei tuoi confronti, è più di quello che si prova per una semplice amica. - gli occhi di lei si spalancano - Quello che voglio dirti è che mi piaci, Britt, e non poco. Volevo.. Ecco, io volevo.. "
" Si. " lo interruppe lei con un sorriso sincero sul viso." Si, Alvin. "
Gli occhi di Alvin si riempirono di gioia, mentre i volti dei due si avvicinarono sempre di più, fino ad incontrarsi.
-----Brittany si fermò davanti l'entrata del parco, quando il telefono le vibrò nella mano, un messaggio.
Abbassò lo sguardo per vedere di che cosa si trattasse, e si sorprese, non se lo aspettava.Alvie
Britt, scusami, ti giuro che c'è un motivo, sappi che ti amo, davvero, non volevo ferirti, ti prego, perdonami, e fidati di me.
Ti spiegherò tutto.Dopo aver letto, Brittany scosse leggermente la testa. Non sapeva cosa pensare. Magari, tornare a casa e riposare le avrebbe schiarito le idee.
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Don't lie to me!
Teen FictionLa fama. Regala e toglie. Riusciranno Alvin e Brittany a non cedere agli strani ingegni che Hollywood nasconde? Oppure la fiducia riuscirà a superarli?