Il Veliero

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mi dicevi, quando non sarò più la novità ti stuferai.

e cosa se fossi io la novità ?

per me sei sempre stata qualcosa che ho cercato in tutti.

l'avevo visto in te tanti anni fa e mi sono ripromesso di non buttare via quello che ho trovato.

armato di pazienza sono stato accampato sulla riva del fiume e ho visto passare ormai troppi cadaveri putrescenti.

ogni volta che ti avevo in mente facevo un piccolo gesto, accendevo un fuoco e riscaldavo le mie callose mani rovinate dalle intemperie.

ogni volta che vedevo un minimo segnale il mio assedio ritrovava nuovo vigore ed io diventavo più forte. Costruivo arcate e colonne ioniche.

ogni volta una nuova volta.

Il tempo sulla riva è stato insieme infinito ed immediato. Sembrava non esistesse ancora il tempo, che dovessero ancora inventarlo.

Un giorno il vento tagliente mi scosse togliendomi il sonno. Era mattina presto e i miei i occhi bruciavano dal freddo.

Un vascello bianchissimo dalle vele dorate fluttuava sopra la superficie dell'acqua, almeno mezzo metro sopra.

L'acqua non lo muove, il vento non lo sposta e la luce, la luce lo nutre e ne costituisce la materia.

sentivo le mie ossa stanche scricchiolare e scomporsi ma mi alzai ugualmente e svuotai i polmoni dall'umidità della notte con tre forti colpi di tosse.

Era lì per me e non avevo intenzione di perderlo. lasciai tutto quello che avevo sulla riva, fucile, pentole stracci, non ci pensai nemmeno mezzo secondo.

Trascinai il mio corpo stanco verso il veliero contrastando con le ultime forze il fiume impetuoso.

Non sembrava esserci anima viva sulla barca ma sentivo risate angeliche, gemiti di piacere e canti di voci bianche.

Avanzai con le forze che mi rimanevano in corpo mentre la corrente cercava in tutti i modi di spingermi a valle.

Ormai completamente senza energie, senza respiro e con le ginocchia prossime a cedere, allungai la mano e toccai la chiglia con l'indice.

In un attimo la realtà si ribaltò.

d'un tratto tutto diventò di un bianco dorato luminoso come dieci albe.

Il mio corpo era luce, il fiume e la riva erano luce.

Il vascello invece diventò di legno, quel legno marcio e consumato che ha navigato mille mari per mille anni.

Le voci angeliche erano scomparse per lasciare spazio a grida immonde, scricchiolii sinistri e pianti disumani.

Ma tutto intorno a me era luce, il mio stesso corpo non si distingueva dall'ambiente, non capivo più se ero me stesso o il fiume o la riva.

Il vascello proseguì il suo cammino lasciando una scia di fumo grigio e sulfureo, allontanandosi dalle mie mani bianche per sempre.

Non saprei dire quando accadde tutto questo ma so che il mio cuore è sanato ormai e che nessun dolore o piacere turba il mio esistere.

Ora la pace regna incontrastata ed il mio essere è intrecciato con l'essere di tutti in un complesso intrico di fili dorati.

Se guardo in basso poi la vista è magnifica, una piccola sfera blu e verde danza con miliardi di pianeti e miliardi di soli in un girotondo infinito.

Ora posso smettere di aspettare, sono libero.

Il VelieroWhere stories live. Discover now