Sono le cinque del mattino, tutti stanno dormendo.
La soffitta dove abbiamo passato la notte sembra così buia e fredda ora che tutti dormono.
Mi guardo intorno, accanto a me dormono la mia migliore amica, Zoe, e il mio migliore amico, Stephan. I loro visi sono così tranquilli nella penombra.
Anche Zoe, di solito sempre così ansiosa e preoccupata sembra essersi finalmente rilassata, complici forse i bicchieri di spumante trangugiati per disperazione. Povera Zoe...
Stephan invece dorme alla grossa, non credo che sia possibile svegliarlo, nemmeno con le trombe dell'esercito. Eh sì, tra un po' anche lui proverà a raggiungere i suoi sogni, entrando in un accademia militare.
Guardo un po' più lontano, Loren e la piccola Rose dormono anche loro sonni tranquilli, come immagino che stiano facendo anche David e Mike, nella stanza accanto.
Mi alzo dal divano, cercando di fare più silenzio possibile, non vorrei svegliare gli altri, ormai so quanto sono irritabili di prima mattina.
Entro in bagno e mi guardo allo specchio.
I miei capelli color miele ricadono in boccoli disordinati ai lati del viso, gli occhi, ancora scintillanti nonostante la notte insonne, brillanti di un verde che a tratti appare azzurro per poi variare al colore della cenere.
Sorrido al mio riflesso, nonostante il pigiama stropicciato ed i capelli degni di un re della savana mi riconosco.
Sono io.
Mi guardo intorno ascoltando il silenzio.
Forse sono ancora in tempo per dire i miei buoni propositi di quest'anno.
Il mio riflesso sembra quasi incoraggiarmi a tentare ancora una volta.
Mi guardo ancora una volta intorno, non vorrei che mi sentisse qualcuno.
Silenzio, sempre l'unica risposta.
Chiudo gli occhi.
Quest'anno prometto...
Quest'anno prometto...
Quest'anno prometto di amarmi. Di amarmi nonostante quasi tutti mi odino. Di amarmi anche se tutto sembra andare a rotoli. Prometto di amare tutte le parti di me, anche quelle che mi piacciono meno, quelle di cui mi vergogno, quelle che mi fanno soffrire. Quest'anno mi amerò, nonostante i miei difetti perché non c'è nulla di più importante.
Mi guardo di nuovo allo specchio.
Quest'anno non sarà come l'anno scorso, ora sono di nuovo forte.
Forse la mia atelofobia mi bloccherà di nuovo, forse no. Però voglio provarci. Voglio tornare a stare bene, ad essere orgogliosa di me stessa, orgogliosa di quello che la gente vede in me.
Fosse questo è l'anno giusto per vincere.
Io ci credo.
Esco dal bagno e mi distendo nuovamente in mezzo ai miei amici, la mia isola sicura.
Socchiudo gli occhi e finalmente mi addormento.A posteri fa quasi ridere la sicurezza che avevo in quel momento, insomma, ripensandoci i segni che qualcosa stava per andare davvero, sottolineo davvero, male c'erano già, mi sarebbe bastato guardarmi intorno, ascoltare il mio corpo per un attimo e smettere di sminuire relegando ai limiti del mio cervello ogni informazione che non era strettamente positiva. Facendo quasi una caccia alle streghe di tutti quei meccanismi di autopreservazione che, negli ultimi mesi, stavano suonando con la stessa efficacia di un rivelatore di fumo durante un incendio.
Ma dopo tutto avevo degli amici che mi volevano bene, ero brava nel mio sport e a scuola me la cavavo.
Cosa poteva andare storto?
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dreamcatchers
Randomovvero storia di come una lettrice accanita convinta che i mostri esistessero solo nei libri prende coscienza del fatto che probabilmente sono i veri eroi quelli che esistono solamente nella fantasia.