Prologo

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Immersa nel calore del suo cappotto invernale, con gli anfibi ormai rovinati dal tempo che però non l'avevano mai tradita, attraversava le stradine dell'affollata Venezia. La giornata era particolarmente fredda e umida e le acque della laguna si erano alzate di livello. Fortunatamente il numero di persone diminuiva allontanandosi dal centro storico della città. Cassy poteva finalmente abbandonarsi ai suoi pensieri dopo una giornata che si era rivelata essere un completo fallimento.

Certamente non avrebbe mai potuto immaginare che le cose sarebbero andate ancora peggio.

Man mano che avanzava nel suo percorso si faceva sempre più evidente la distanza dalla parte turistica di Venezia, poiché l'immondizia ai lati delle strade si faceva più consistente e i negozi lasciavano spazio alle vecchie case che stavano in piedi per miracolo. Una volta raggiunto il centro della periferia, circondata dal vicolo che era solita prendere per raggiungere l'orfanotrofio, nel quale viveva da quando né aveva memoria, con i soliti lampioni ormai non funzionanti e il suono della musica degli artisti di strada ormai lontani dalla sua vista, avvertì una presenza alle sue spalle. Velocizzando il passo, provò a guardarsi indietro.

Un uomo la seguiva.

In una frazione di secondo quest ultimo l'afferrò per una spalla e la spinse in un angolo ancora più buio, unica luce i raggi lunari che mostravano parte del volto del suo aggressore. Con una mano la bloccava e con l'altra maneggiava la cintura nel tentativo di abbassare la cerniera. Nella completa disperazione, Cassy afferrò l'oggetto più vicino. Una bottiglia di vetro poggiata sopra una fila di cassette di legno, segnale inequivocabile che era passato di lì il camioncino del fruttivendolo.

Colpì alla ceca. Prese la testa. Da un taglio sotto l'occhio dell'aggressore usciva un rivolo di sangue. Prima di cadere al suolo quest ultimo infilò la mano nella tasca del suo giubbotto, nero e rovinato, e con un movimento veloce, che la stessa ragazza fece fatica a notare, estrasse una calibro 9 da cui vennero sparati due colpi. Al suono di questi gli occhi scuri di Cassy si sbarrarono, esterrefatta abbassò lo sguardo e vide il suo amato cappotto ricoperto del suo stesso sangue. Alzò il viso verso la volta celeste che mai prima d'allora era stata così luminosa e in una muta preghiera sperò che tutto quello che era accaduto fosse stato solo un incubo. Ma così non fu.

Perse i sensi. Cadde per terra.



Note d'autrici :

Iniziamo fin da subito col ringraziarvi se leggerete le note d'autrici e anche la storia. Speriamo che il prologo vi abbia incuriosito ed indotto a continuare la lettura oltre che a commentare e a votare. Siamo certe che l'inizio vi abbia arrecato molta ansia tanto che noi stesse mentre scrivevamo eravamo con il fiato sospeso anche se sapevamo quello che sarebbe accaduto. Vi avvertiamo fin da subito che la storia non mancherà di colpi di scena e questo era solo un assaggino di quello che abbiamo in servo per voi. Concludiamo lasciandovi un quesito: Cosa sarà successo a Cassy?

PERASMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora