[-2-]

85 12 2
                                    



Resto ferma a guardare il mio armadio colmo di vestiti e... niente da mettermi. Vorrei avere uno di quei Personal Shopper che mi lasciano i vestiti pronti sul letto così da non dovermi più stressare.

Il fatto è, che con due lavori così differenti, il mio look ha due personalità diverse: raffinata e elegante durante il giorno per la biblioteca e casual per i turni serali del pub. 

Non avrei dovuto lavorare al locale questa sera, ma Carl, il proprietario, mi ha chiamato questa mattina, con il suo solito tono da pervertito, dicendomi: "Devi muovere il culo e venire qui".

Delicato, come sempre.

Non ho bisogno di lavorare, tanto meno non mi servono due stipendi miseri. Mia madre insisteva nel voler pagare tutto: le bollette, i vestiti, la casa... la mia vita. Mi sono rifiutata in tutti i modi, ma per farla smettere di parlare ho ceduto facendomi comprare un appartamento a due passi da Central Park , ovviamente scelto esclusivamente da lei. Mi sento a disagio ma era l'unico modo per poter respirare un po' di spazio personale e allontanarmi da quel cretino di Luke, il compagno di mia madre. Sarei felice per lei se non fosse un emerito idiota e una colla umana ma dopotutto non è un uomo cattivo, solo molto noioso.

Indosso un paio di jeans e una maglietta grigia a maniche corte, mi trucco il necessario, pettino i capelli biondo cenere costantemente lisci e esco di casa. Prima di andare al pub devo incontrare il mio migliore amico, Cole,  per un caffè. Amo Cole, nel verso senso della parola, amo il mio migliore amico.... Gay.... Ma lo amo. Per un periodo ho avuto una bella cotta per lui, insomma, chi può mai biasimarmi? Fisicamente è davvero un bel ragazzo e pensa come una donna: è perfetto!

Quando glie l'ho confessato mi ha risposto: "Tesoro se tu avessi un pene saresti l'uomo della mia vita". Così mi sono rassegnata.

Camminando per le strade affollate di New York il mio telefono squilla e leggo uno dei pochi nomi maschili che voglio vedere sul mio Iphone: Dylan, mio fratello

"Pronto?"

"Ciao anche a te, perché hai  il fiatone?"

" Sto andando ad incontrare Cole per un caffè ma se non mi sbrigo faccio tardi anche a lavoro"

"Non sapevo lavorassi questa sera"

"Nemmeno io, ma Carl mi ha chiamato all'improvviso"

"Ricordami perché lavori ancora per quello stronzo?" mi chiede alzando un po' la voce

"Perché mi paga" rispondo scocciata

"Quello è un viscido, non dovrebbe nemmeno avere il tuo numero di telefono"

"E' il mio principale Dylan!" alzo il tono indispettita "Fatevene una ragione, TE e la mamma"

"Ok... Ok..." risponde rassegnato " Comunque ti ho chiamato per dirti che domani mamma ha indetto una riunione di famiglia, a pranzo e io da solo con quell'imbecille non ci rimango"

Sbuffo rumorosamente perché non ho mai idea di quello che gli passi nella testa a mia madre e in queste riunioni non ne esce mai niente di buono.

"Al rapporto capitano" rispondo mimando il saluto militare anche se so che non può vedermi

"Grazie Ali"

"Mi devi un favore, sappilo"

Scorgo Cole in lontananza che vedendomi arrivare, agita le mani in aria.

"Devo andare Dylan, ti mando un messaggio appena rientro a casa"

"Va bene ma stai attenta, chiamami per qualunque cosa"

"Ti voglio bene" sorrido

"Anche io" risponde e poi attacca.

Corro verso Cole e mi precipito per saltargli addosso. Gli butto le braccia al collo e lui mi solleva facendomi girare in aria

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 21, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

TWENTY-FOURDove le storie prendono vita. Scoprilo ora