||capitolo 3||

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Accellero il mio volo e mi avvicino di più al mio migliore amico.

"Mikei perché piangi" chiedo inclinando la testa verso destra

"Non sto piangendo, semmai a me sudano gli occhi, ma io non piango!"

"Smettila di fare lo stupido" dico sorridendo

"Comunque non sto piangendo" aggiunge serio

"Ha ragione, è il riflesso dell'acqua che li fa sembrare lucidi" questa volta è Sam a parlare

"E perché hai chiamato a casa?" chiedo

"Io non ho chiamato" risponde

"Nelle nostre case è arrivata una chiamata" risponde per me Samantha

"È stata mamma, dopo due anni che abbiamo il telefono di casa, non lo sa ancora usare, ehehe!"

"E perché stavi seduto sugli scogli a tirare sassetti invece di giocare con l'acqua come fai sempre?" chiede Sam

"Ma che è un interrogatorio? Ahahah! Comunque lanciavo sassi per vedere quante volte rimbalzavano, stavo giocando" ci spiega ridendo

"Bene ora che si fa?" chiede Sam

"Io volevo esplorare il faro, sono anni che veniamo qui ma non lo abbiamo mai esplorando perché era abitato, ora che il Guardiano è morto da mesi possiamo tranquillamente visitarlo, mamma mi ha detto che hanno costruito un altro faro e questo è abbandonato" ci spiega Mikael facendo ampi gesti con le braccia e agitando le mani in aria

"Si può fare!" affermiamo io e la mia amica abbastanza decise.

Il faro non e molto distante dai nostri scogli, però preferiamo volare che camminare in mezzo a punte aguzze, animali e sporcizia varia.

Arriviamo ad il faro e cerchiamo di aprire la porta

"È bloccata!" sbotta Mikael

"Fa provare" prova Sam ma anche lei non ci riesce

"Faccio io" agito le mani in aria e la maniglia si gira.

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