I meravigliosi prefazi della Santa Messa

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Nella celebrazione della Santa Messa ed in ogni tempo liturgico la chiesa offre delle vere opere poetiche, queste opere vengono chiamate prefazi, essi hanno uno stile proprio delineato come sottotitolo subito dopo il nome del prefazio stesso, ad esempio, il Prefazio Comune V ha la specificità di proclamare il ministero di Cristo, il prefazio successivo invece, il Comune VI ha la peculiarità di proclamare il Cristo come Redentore e Salvatore.

Il prefazio viene letto nella celebrazione solo dal sacerdote celebrante il quale, a nome di tutto il popolo di Dio, glorifica il Padre e lo ringrazia per il suo piano di salvezza messo a disposizione per ognuno di noi, in esso inserisce anche per un aspetto particolare a seconda del tempo liturgico, o della festa, o solennità, o memoria che in quel dato momento si sta celebrando.

Con la celebrazione del prefazio si ha il momento della Liturgia Eucaristica e si chiude così la parte della Messa che viene definita Liturgia della Parola, anch'essa con una struttura propria.

Essa viene letta o cantata in stile solenne, le tre parti che la costituiscono differenziano lo stile di tutta la liturgia eucaristica, spesso, la Preghiera Eucaristica è inscindibilmente connessa al suo prefazio.

Una preghiera eucaristica, che ha un prefazio proprio non può essere usata se un altro prefazio è obbligatorio in un giorno specifico, questo perchè è essenziale dare continuità alla preghiera iniziale e alla grande preghiera di consacrazione.

Il protocollo, ovvero la parte iniziale, ci dona il concetto di ringraziamento a Dio Padre per la salvezza dell'umanità per mezzo di Gesù Cristo; a seguire vi è l'embolismo, ovvero la parte del prefazio in cui nella particolarità del giorno, si esplicita il perchè si deve gloria e ringraziamento a Dio da parte di tutta la chiesa; a seguire, l'escatollo, l'ultima parte, ha lo scopo di introdurre il Sanctus. Tendenzialmente protocollo ed escatollo sono molto simili per tutti i 73 prefazi della chiesa.

Da qui si può quindi evincere che il Prefazio ha carattere dossologico; il termine dossologico, o dossologia deriva da doxa, ovvero gloria, che è rivolta a Dio Padre, quindi il suo scopo finale è quello di glorificare, ringraziare, lodare e celebrare Dio per le sue opere e quindi pregarlo, alla fine, di far scendere il suo spirito per transustanziare il pane ed il vino.

Essendo il prefazio riservato ai Presbiteri nella forma di preghiera, è bello per ogni fedele leggerli e trarne beneficio spirituale, ed è per questo che ho deciso di raggruppare tutti i prefazi e commentarli alla luce delle scritture, del catechismo, degli scritti della Chiesa e dei Padri della Chiesa.

Tutti i prefazi vengono introdotti dal saluto da parte del sacerdote ai fedeli, ricordando, a seguire che è cosa buona e giusta, riassumendo, ringraziare e lodare il Signore, che è il Dio di tutti per ciò che di particolare si andrà a celebrare, ricordare e per il Suo Memoriale che a seguire verrà proclamato:

V. Il Signore sia con voi. 

R. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori. 
R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R. E' cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta [...]

Il salutare i fedeli è importante, li prepara alle meravigliose opere contenute ne l'embolismo che Santa Madre Chiesa ci dona nel meraviglioso Messale. Come già detto, al termine del prefazio vi è la soave preghiera del Sanctus:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.Osanna nell'alto dei cieli.Benedetto colui che viene nel nome del Signore.Osanna nell'alto dei cieli.

Il Sanctus è il canto di lode che il coro degli angeli rivolge in eterno nella liturgia celeste, come ci rivela abbondantemente il libro della Apocalisse, a Dio Padre:

"I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!"

Ap: 4,8

Quale quindi miglior modo per lodare e ringraziare Dio, prima di chiedere a lui di rivivere il momento della sua morte e risurrezione tramite le mani del Sacerdote Celebrante, che si prepara ora a consacrare e transustanziare le Sacre Specie facendoli diventare il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo utilizzando le meravigliose preghiere eucaristiche di cui parleremo in una seconda pubblicazione.

Meditazione sui Prefazi [PRIMA STESURA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora