L'interrogatorio

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Svegliai Jefferson con una secchiata d'acqua gelida, e impazzì, iniziando ad imprecare come se non ci fosse un domani. Ma il divertimento doveva ancora iniziare. Presi la mia lama di Takaichi e gliela puntai al collo. L'osso pungente lo fece rabbrividire e smise di parlare. La paura che provava in quel momento era indescrivibile. Lo guardai fisso negli occhi e mi tolsi lentamente la maschera. Vide i miei occhi e capì istantaneamente cosa sarebbe successo. Abbassai la lama, e subito esclamò con terrore: "Ma... Ma tu dovresti essere morto! Abbiamo ucciso tutti... Non può essere vero, sto sognando. Sì, si tratterà sicuramente di un sogno." Scoppiò in una risata impaurita. Presi il pugnale e gli dissi: "Ti sembra un sogno?" Tagliando due dita dalla sua mano destra. Le urla che emise avrebbero potuto svegliare i morti, ma eravamo isolati e nessuno l'avrebbe sentito o salvato. Gli chiusi la bocca e gli chiesi con calma: "Jefferson, chi ha ordinato di uccidere la famiglia Vladimir?" Lui, ancora sofferente, disse: "Non posso dirlo, il Capo mi ucciderà!"

"Sei qui ora potrei farlo anch'io ma ti farò soffrire molto di più e me la prenderò calma. Sai, non ho nessuno che mi aspetta a casa... Posso fare quello che voglio. Potrei persino lasciarti andare se mi dicessi tutto." Ci rifletté per qualche istante, poi mi sputò addosso. Presi un ferro e lo scaldai con la fiamma della candela, per cicatrizzargli le ferite delle dita, in modo che non morisse dissanguato. Sarebbe stata una morte troppo prematura e veloce. No, no, doveva soffrire, e tanto, se non si affrettava a parlare. Urlò ancora più forte e svenne, così gli lanciai un'altra secchiata di acqua fredda e si riprese immediatamente.

Gli dissi: "Dunque, sai qualcosa? Per me possiamo continuare tutta la notte." Rispose con tono disperato e spaventato: "So... So solo che si chiama Aster Flame, non so altro, te lo giuro." Lo guardai negli occhi e gli dissi: "Non sai altro?" E lui, con tono felice, rispose: "No, te lo giuro." Povero stupido, pensava che lo avrei lasciato libero per così poco.

"Beh, non ti credo." Gli tagliai la maglia con la lama del Takaichi e lo graffiai dalla spalla sinistra all'addome: "Parla, Jefferson! PARLA! DIMMI TUTTO QUELLO CHE SAI!!" Con tono disperato mi raccontò che questo Aster Flame era il capo della famiglia della setta di ladri. Disse che in pochi lo conoscevano di persona. Il giorno in cui uccisero la mia famiglia andò di persona dai suoi seguaci con una maschera che gli copriva la faccia, gli unici che conoscevano Aster erano due, i suoi figli, uno si chiamava Hild ed era a capo di una piccola banda in cui faceva le veci del paparino e dell'altro non si sapeva ne il suo nome ne il suo aspetto, non l'aveva mai visto, ma a detta delle voci che giravano non prendeva parte agli "affari di famiglia", era un ragazzo normale e cercava di stare il più lontano possibile dai suoi genitori e familiari, l'unico momento in cui si incontravano era alla fine delle lezioni del ragazzo."Sai speravo di potermi divertire di più con te, ma sei stato collaborativo per questo ti lascerò andare." Si sentiva libero ed era felice. "L'unico problema però... È che non mi piace fare le cose di fretta, voglio divertirmi ancora un po'... ti va?"Gli misi un legno tra i denti e lo fermai con una cinghia, gli strappai prima tutte le dita per poi cicatrizzarle, gli tagliai i tendini delle gambe, così che non potesse più camminare e gli tagliai la lingua con il mio pugnale e gli dissi:" Sai penso che gli darò un nome a questo pugnale, cosa ne pensi di Vipera? No è troppo scontato. Mhh forse potrei chiamarlo Fear.. No no dev'essere originale, tu cosa proponi?"Il silenzio di Jefferson era rilassante, finalmente chiuse quella bocca viscida, sapeva che sarebbe morto in quel posto, quel giorno." Ahh ci sono la chiamerò Aster, per non dimenticare il nome dell'uomo che mi ha fatto diventare quel che sono ora. Sai in circostanze diverse ti avrei lasciato subito, ma il tuo capo, beh lui mi ha fatto capire che per voi porci sarebbe troppo bello morire così facilmente, quindi devo ringraziare lui per avermi trasformato in una bestia assetato di sangue... Jefferson tu hai famiglia? "Mi fece un si con la testa e gli chiesi:" E cosa penseresti se qualcuno uccidesse tutta la tua famiglia?" L'uomo scoppiò in lacrime, spensi la candela e me ne andai verso la casa di Jefferson, entrai dalla porta principale con le chiavi che teneva in tasca, aveva una bella famigliola, due bambini e una moglie bellissima, mi è dispiaciuto quasi ucciderli, per poi portare le loro teste a Jefferson, le sue urla di dolore, mi erano familiari, e il suo sguardo d'odio verso di me era un qualcosa di fantastico. Era così che si sentiva Aster, supremo e pieno di potere... Gli tagliai le corda e Jefferson cadette come un sacco di patate per terra, non poteva muovere nessun muscolo nessun articolazione era lì che mi supplicava di ucciderlo, l'ho capito immediatamente dal suo sguardo, ma preferii iniettargli del veleno che lo avrebbe ucciso dopo 10 Min, rimasi lì a guardarlo per tutto il tempo, finché non morì. Bruciai i corpi dopo averli coperti con della paglia secca. Si fece un bel falò devo dire, la vendetta stava per arrivare e sarebbe stata molto amara.

The Killer of the Moon From BlindfoldedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora