"If this life is one act
Why do we lay all these traps?
We put them right in our path
When we just wanna be free"
[Ospedale di Fabriano - Sala Operatoria]
"La pressione sta calando rapidamente, Dottore..."
"Dannazione, ha l'addome duro come un masso!"
"Emorragia interna?"
"Temo di sì. Dobbiamo intervenire immediatamente, o rischia uno shock emorragico..."
"Avverto i suoi parenti? Stanno aspettando notizie in sala d'attesa"
"Sarà meglio che li prepari al peggio, Elsa. Qui ci vuole davvero un miracolo!"
"E' una fortuna, allora, che con loro ci sia anche una suora..."
[Tre giorni prima...]
"SUOR ANGELAAA!"
La voce squillante e cristallina di Azzurra riecheggiò prepotente tra le pareti semi deserte del convento degli Angeli, mentre avanzava con passo celere e scalpitante in direzione dell'ingresso del bar, lì dove solitamente il resto della "famiglia" si riuniva durante la giornata.
Quella mattina si era svegliata davvero di pessimo umore, pervasa dall'orribile sensazione che qualcosa di terribile ed inaspettato stesse per accadere.
E per quanto si ostinasse a far finta di niente, il fatto che Guido non fosse lì accanto a lei la seccava parecchio, più di quanto non fosse disposta ad ammettere. Succedeva sempre più di frequente, oramai. Da quando aveva accettato quella cattedra universitaria a Camerino, riuscivano a malapena a concedersi qualche ora di comune relax durante i fine settimana. Ovviamente quando Guido non era sommerso da compiti e saggi da correggere o quando non si lasciava trascinare da Suor Angela in una delle sue solite crociate sociali.
Dopo la loro lunga e tortuosa separazione e le brevi e fallimentari parentesi sentimentali con Dario e Rosa, si era illusa di poter riprendere la loro storia lì da dove l'avevano bruscamente interrotta quasi un anno prima, sulla soglia dell'altare.
Purtroppo per lei, Guido sembrava vedere le cose da un'altra prospettiva.
Aveva accettato quel lavoro senza neppure interpellarla, dando quasi per scontato il fatto che lei e Davide lo avrebbero seguito a Camerino.
Fortunatamente, il suo adorato nano calabrese si era fatto valere con suo padre quel tanto ch'era bastato a convincere Guido a lasciargli terminare le scuole elementari lì a Fabriano, e così lei era riuscita a guadagnare un altro anno.
E dopo? Cosa le sarebbe accaduto..."dopo"?
Il solo pensiero la atterriva.
Avrebbe voluto imporsi, avrebbe voluto dirgli che non se la sentiva ancora di allontanarsi dal convento e da quella scombinata famigliola acquisita che aveva imparato ad amare più della sua vera famiglia...ma come poteva farlo?
Guido aveva già rinunciato ad un'importantissima promozione professionale a Berlino, sacrificando la carriera per andare incontro alla sua patologica incapacità di distaccarsi completamente dalla sua vecchia vita e dalle sue vecchie abitudini...come poteva pretendere che lo facesse di nuovo?
Appena oltrepassata la soglia dell'Angolo Divino, la sagoma scura e longilinea di Suor Angela si materializzò di colpo davanti a lei, bloccandole la strada e facendola inchiodare bruscamente sul posto.
"Azzurra!" la apostrofò Suor Angela con tono sinceramente allarmato "Benedetta figliola, ti abbiamo sentita urlare fin dai dormitori...che cos'è successo?"
"Si può sapere che fine hanno fatto tutti quanti?!" sbottò lei per tutta risposta, assumendo la tipica espressione da bambina capricciosa che riservava a chiunque le facesse saltare i nervi "Quando gli altri hanno bisogno di sfogarsi con qualcuno, siete tutti disponibilissimi...quando invece sono io quella in crisi...ZERO. Il deserto...la grande fuga di massa...eh, certo...perché Azzurra Leonardi non ha mai bisogno di una spalla su cui borbottare, vero?"
"Azzurra, tesoro, perché adesso non ti siedi qui un momento e prendi un bel respiro?" le suggerì Suor Angela, sospingendola dolcemente verso la sedia più vicina e prendendo posto accanto a lei "Hai litigato con tuo padre?"
Azzurra si limitò a scuotere la testa.
"E allora si tratta di Guido? Avete di nuovo dei problemi?" proseguì Suor Angela, ancora all'oscuro del profondo dilemma esistenziale che si stava dimenando nel cuore della sua giovane "protetta".
"Suor Angela..."
La voce di Azzurra si tramutò improvvisamente in un inquieto sussurro, quasi temesse che pronunciare ad alta voce quelle parole avrebbe potuto rendere reali tutte le sue paure.
"...e se Guido non volesse più sposarmi?"
E nel momento esatto in cui riuscì finalmente ad esternare quel dubbio cruciale che ormai da settimane tormentava le sue giornate, le parve quasi di sentire quel fastidioso nodo allo stomaco allentarsi un poco.
Abbastanza da permetterle di tornare di nuovo a respirare.
"Ma che cosa stai dicendo, Azzurra?" esalò Suor Angela, strabuzzando gli occhi in un'espressione tra lo scioccato e l'interdetto "Guido ti adora, e lo sai benissimo che non vedeva l'ora di sposarti..."
"E se ormai non si fidasse più di me?" piagnucolò mestamente Azzurra, quasi sul punto di scoppiare in lacrime "Se lo avessi deluso così tanto per quella storia con Dario, da distruggere per sempre la fiducia che aveva in me? Diciamocelo, Suor Angela...Guido non è la persona più aperta di questo mondo e sappiamo bene quanto tempo ha impiegato a perdonare Manuela per il suo tradimento, perciò perché per me dovrebbe fare un'eccezione? Magari è per questo che continua a rimandare la data del matrimonio...magari non sa come dirmi che non vuole più sposarmi...o magari..."
"...o magari devi solo concedergli un po' di tempo in più per abituarsi al nuovo lavoro e alla sua nuova vita da pendolare" la interruppe Suor Angela, rivolgendole uno sguardo carico di tenerezza.
A volte le sembrava ancora di rivedere davanti agli occhi l'immagine variopinta di quella ragazzina viziata e capricciosa che il notaio Leonardi aveva impunemente abbandonato sulla soglia del loro convento di Modena.
A ripensarci, sembravano trascorsi dei secoli.
E invece non si trattava che di una manciata d'anni.
Non era rimasto poi molto di quella ragazzina sfrontata che amava sfidare suo padre solo per strappargli un po' d'attenzione, soltanto un'eco distorta che di tanto in tanto si riaffacciava sul suo giovane volto a testimonianza di un passato che ormai si era lasciata faticosamente alle spalle.
Eppure, in quel momento, le parve quasi di rivederla.
Fragile ma caparbia, alla disperata ricerca di un po' d'affetto sincero.
"La verità, Suor Angela, è che non è soltanto Guido ad avere un pessimo rapporto con la fiducia" riprese Azzurra, dopo una breve pausa di silenzio "Tutte le persone a cui ho voluto davvero bene nel corso della mia vita, alla fine mi hanno abbandonata... mia madre, mio padre, perfino la mia tata inglese! Quando Guido mi aveva lasciata, l'anno scorso, mi ero rassegnata alla sua perdita proprio come avevo fatto con tutti gli altri..."
"E invece lui è tornato indietro" la anticipò Suor Angela, quasi leggendole nella mente.
"Esatto" confermò Azzurra con un largo sorriso, giocherellando distrattamente con le ciocche dei suoi capelli "Proprio quando pensavo di averlo perso per sempre, lui è tornato da me...e io...non lo so...forse mi ero illusa che questo significasse poter ricominciare lì da dove avevamo interrotto. Ma è chiaro che lui non la pensa allo stesso modo, altrimenti a quest'ora sarei già la "signora Corsi", no?"
"Possibile che voi ragazzi non riusciate mai a confrontarvi chiaramente sui vostri dubbi e sulle vostre paure?" la rimbeccò Suor Angela con fare stizzito "State commettendo lo stesso identico errore di Berlino...tu pensavi una cosa, lui era sicuro dell'altra...e alla fine siete andati alla deriva, senza più una verità comune a cui aggrapparvi! Azzurra, lo so che hai paura di poter commettere un altro errore e di perderlo per sempre, ma non puoi pretendere che Guido indovini magicamente ciò che ti passa per la testa e non puoi neanche continuare a soffrire in silenzio...se questa storia del matrimonio ti fa stare male tanto come dici, allora è il caso che ne parliate a quattrocchi, senza più rimandare..."
"E se avessi ragione io? Se non volesse più sposarmi?" obiettò prontamente Azzurra, rovesciando la testa all'indietro in un chiaro segno d'esasperazione.
"In tal caso...dovrò ucciderlo." sentenziò Suor Angela, con una tale malcelata serietà che Azzurra riuscì a stento a reprimere una risata.
"Deve uccidere...chi?"
La profonda voce maschile - dal timbro fin troppo familiare - soggiunse all'improvviso alle loro spalle, facendole sobbalzare entrambe sulla sedia per la sorpresa.
Il volto del giovane avvocato era tirato e lievemente scavato dalla stanchezza, ma parve illuminarsi di colpo non appena i suoi occhi incrociarono quelli di Azzurra.
E tutto ad un tratto, i loro sguardi brillarono di quella luce speciale che appartiene soltanto agli innamorati.
"GUIDO!" urlò a gran voce Azzurra, alzandosi in piedi così velocemente da rischiare di rovesciare la sedia sul pavimento.
Le bastò stringerlo di nuovo tra le braccia per lasciar svanire dalla sua mente e dal suo cuore ogni minima traccia di dubbio.
Come aveva potuto pensare che Guido non l'amasse più come prima?
Come aveva potuto dubitare di lui, dopo tutto quello che avevano affrontato insieme negli ultimi tre anni?
Era in quei momenti che si ritrovava, suo malgrado, a maledire suo padre e sua madre per averle insegnato ad aspettarsi sempre il peggio dalle persone, così da non rimanere mai delusa da aspettative che puntualmente finivano per essere tradite.
"...allora..." soggiunse Guido dopo essersi staccato dolcemente dall'abbraccio di Azzurra "...si può sapere contro chi stavate complottando, voi due?"
"Mio padre" "Un cliente"
Le risposte discordanti di Suor Angela ed Azzurra si scontrarono inesorabilmente l'una contro l'altra, confondendosi in un intreccio incomprensibile di parole tanto sospetto da far sorgere all'istante sul volto di Guido un'imprescindibile cipiglio perplesso.
"Sarà..." mormorò quest'ultimo, spostando alternativamente lo sguardo dall'una all'altra con fare indagatore "...non me la contate giusta. Come al solito. "
E mentre Guido si allontanava rapido in direzione del chiostro per raggiungere Davide nell'appartamento del custode, Suor Angela e Azzurra si scambiarono una rapida occhiata di sollievo. Pericolo scampato...per ora.
"Suor Angela..." proruppe d'un tratto Azzurra in un sussurro.
"Sì?"
"Le devo dire una cosa importante...non posso più rimandare."
ANGOLO DELL'AUTORE: Premetto che questa è la prima volta che mi cimento con una fanfiction su questa coppia e su questo specifico fandom, perciò spero vivamente di non aver trasmesso una pessima rappresentazione dei personaggi...che per altro reputo straordinariamente pittoreschi, ognuno a modo proprio!
Ci sarà spazio per la commedia ma anche per un po' di sano dramma...avremo il lieto fine? Eeeeeh, non si può dire.
P.S. Lo stralcio iniziale è tratto da "Living In The Moment" di Jason Mraz.
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Che Dio Ci Aiuti - E' Tutto Un Attimo
FanfictionN.B. Questa storia risale al 2016 ed è stata ideata ben prima della messa in onda ufficiale della quarta stagione della fiction RAI, dunque non prende in considerazione gli eventi ad essa legati. TRAMA: Guido e Azzurra sono tornati insieme, pronti...