"And when you're weak I'll be strong
I'm gonna keep holding on
Now don't you worry, it won't be long..."
[ Fabriano - Convento degli Angeli]
"A quest'ora dovrebbe essere già arrivato in hotel, perché ancora non mi chiama?" mugolò Azzurra gettando uno sguardo triste e malinconico allo schermo del suo cellulare, inesorabilmente nero come il suo umore "Già devo sopportare l'idea di lui, a Roma, DA SOLO, circondato da una folta mandria di gattemorte in libera uscita, poi si dimentica pure di chiamarmi! Non ce la posso fare..." e così dicendo, si lasciò cadere di peso sulla sedia più vicina, accompagnando a questo gesto esasperato un lungo e meditabondo sospiro.
Dall'altra parte del tavolo, Rosa e Davide si scambiarono uno sguardo complice.
Guido era partito per Roma soltanto da poche ore, ma già Azzurra si aggirava per i corridoi del convento come una povera anima in pena, malinconica e in piena depressione da separazione.
"I convegni di quel genere sono sempre piuttosto caotici e confusionari, Azzurra" cercò di rassicurarla sua sorella minore, porgendole sorridente una generosa porzione dell'ottimo gelato alla nocciola che Suor Costanza aveva acquistato quella mattina al supermercato "Sicuramente ti chiamerà questa sera, quando sarà più tranquillo e rilassato. Adesso staccati da quel cellulare, però, o finirai per impazzire...o per far impazzire noi" concluse poi, abbassando notevolmente il tono di voce.
"E' facile parlare per te..." la aggredì immediatamente Azzurra, lanciandole l'ennesima occhiata amareggiata della giornata "...niente fidanzato che vive in un'altra città, niente predicozzo! Prima soffri, poi parli...chiaro?!"
Erano trascorsi ormai parecchi mesi da quando avevano scoperto di essere figlie dello stesso padre, eppure Rosa continuava ad incontrare grosse difficoltà nell'instaurare un vero rapporto con Azzurra. Aveva deciso di rimanere lì a Fabriano principalmente per lei, per riuscire a rendere più saldo un rapporto che a malapena poteva chiamarsi tale, ma la realtà dei fatti si era rivelata tutt'altro che semplice ai suoi occhi.
Soprattutto negli ultimi tempi. Azzurra scattava su come una molla ogni singola volta che le rivolgeva la parola e, talvolta, appariva insofferente perfino con Davide, un comportamento - questo - che l'aveva perfino spinta a sospettare che sua sorella nascondesse qualcosa.
Qualcosa che, evidentemente, la rendeva alquanto nervosa.
In realtà, Margherita le aveva spiegato fin dall'inizio che non sarebbe stato affatto semplice e che anche lei aveva dovuto faticare parecchio per avvicinarsi realmente ad Azzurra e conquistare la sua fiducia, ma in cuor suo aveva sempre sperato che quel riscoperto legame di sangue che le accomunava potesse in qualche modo coadiuvare quel suo tentativo di avvicinamento e, perché no, magari perfino semplificarlo!
Ma con Azzurra niente era mai così semplice...neppure un gesto d'affetto.
"Azzurra..." intervenne all'improvviso Davide, sollevando lo sguardo dal quaderno su cui stava scrivendo per rivolgerle un debole sorriso d'incoraggiamento "...mi aiuti a finire i compiti?"
Ma ancor prima che Azzurra potesse anche solo aprire bocca, Margherita e Dottorino-Tanto-Carino fecero il loro caotico ingresso nella sala pranzo, trascinandosi dietro uno smagliante sorrisone a trentadue denti che, da solo, sarebbe stato in grado di illuminare uno stadio intero di calcio.
"Non indovinerete mai cos'è successo!" trillò a gran voce Margherita, fissandoli ad uno ad uno con espressione a dir poco estatica.
"Hai vinto dei soldi?" mugugnò Azzurra senza entusiasmo.
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Che Dio Ci Aiuti - E' Tutto Un Attimo
Fiksi PenggemarN.B. Questa storia risale al 2016 ed è stata ideata ben prima della messa in onda ufficiale della quarta stagione della fiction RAI, dunque non prende in considerazione gli eventi ad essa legati. TRAMA: Guido e Azzurra sono tornati insieme, pronti...