Non riuscire a dormire per un trip, che riassume tutti i problemi degli ultimi 3 anni, è la parte più bella di un'irriverente gioco logico, di cui nessuno ha la soluzione.
Il punto è che prima o poi, per quanto tu possa starci male, avere un overdose d'adrenalina, o peggio, nessuno capace di darti le risposte che chiedi a gran voce, con delle misere e infantili attenzioni, ti addormenterai
e al mattino sarà di nuovo la stessa tela che potrà essere la base di un quadro di valore o uno sfondo bianco pieno di tagli e macchie.Poi arriva qualcuno che inizia ad attaccare post-it con frasi semplici e piene di emozioni e inizi a non farne più a meno.
E mentre all'aeroporto c'è gente che fa il suo lavoro, che controlla passaporti, ha alti valori di adrenalina nel sangue per ciò che li aspetta tra un paio di ore, scolaresche che partono in gita e famiglie che dopo enormi sacrifici si concedono un'agognata ed eccitante avventura;
Io penso al passato e a ciò che davvero comporta oggi ogni mia errata decisione, allegata a un retaggio ormai non indifferente.E quando capita, hai sempre quel desiderio di sbagliare di nuovo perché non smetti mai di sperare in un miracolo. Perché ne sei azzardatamente sicuro di quelle stupide aspettative che per te sono come lo zucchero nel caffè.
Un aeroporto non si riduce a un "Questa volta ho scelto di andare a Parigi" oppure "Grecia stiamo arrivando", e più come amplificatore di emozioni: la gente riceve gli abbracci sinceri, scappa dalla vita reale, mangia un cornetto schifoso come solo quelli di Fontanarossa possono offrirti (scusate la sfogo, spero non mi arresteranno per questo).
Si apre il Gate. E tu sei lì a fissare il tuo futuro, la tua nuova vita, Milano e l'istituto di moda e design che ti aspetta. Tutti quei colori, le nuove conoscenze, i baci sotto allo sguardo del duomo, sei pronto a rinunciare al tuo passato per rimediare agli errori commessi.
Ma quella sadica voglia di sbagliare, di stravolgere tutto ti prende.
Metti il cervello in modalità aereo e segui il cuore.Così decisi di sbagliare, ancora e ancora. Uscì dall'aeroporto e composi il numero di telefono.
"Risponde la segreteria del numero..."
"Avevo paura che rimanessi la mia delusione più grande.
Avrei continuato a conoscere persone, ma fra tutte avrei sempre scelto te"
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you are the sun
Teen FictionComplesso, senza vergogna, fragilmente onesto. Il perfetto sunto dell'eroe quotidiano che da tempo non ha glorie mattutine. Storia di pensieri che si trasformano in origami di sentimenti, decisioni sbagliate prese consciamente e straordinarie coinci...