9.

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La campanella suonò, Bakugou vide la porta aprirsi e tutti i suoi compagni ammassarsi contro di essa.

Vide Deku lanciargli una sguardo d'intesa –che lui non riuscì a capire a fondo– per poi andarsene insieme a Todoroki.

La porta si chiuse provocando un boato e Bakugou alzò lo sguardo senza, però muoversi dalla sedia.

Vide Kirishima che imprecava con il vento per poi girarsi verso l'altro è cambiare tonalità di pelle, infine lo vide avvicinarsi e fermarsi davanti al suo banco.

«hey, ti ricordi i sette giorni?» disse Kiri con un tono misto di felicità e imbarazzo che fece fare un tuffo al cuore di Bakugou, ma quest'ultimo si disse che non doveva cedere alla sua dolcezza se non voleva soffrire, e cercò di sembrare impassibile.
«scommetto che se ti faccio vedere The Ring non pronunci più sette in tutta la tua breve vita»
«guarda che io sono serio, hai capito a cosa è dovuta la tua confusione?»

Bakugou stava per cambiare discorso quando fu interrotto da una voce stridul...emh un canto melodioso :
«CHE CONFUSIONE, SARÀ PERCHÉ TI AMOO...»
A urlare... scusate, a cantare era stata una ragazza dai capelli rosa zucchero filato e due occhi eterocromatici che appena li guardavi ti trasmettevano felicità  – non che gli altri tratti di lei non ti facessero spruzzare gioia da tutti i pori–.

«va via Ren, non ho bisogno dei tuoi scleri» disse Bakugou guardandola abbassare lo sguardo e mormorare qualcosa di impercettibile, per poi rispondere :
«No, già non mi hai permesso di farti sorridere, almeno lasciami gioire guardando il tuo salvatore in azione»
«Ren, cazzo, smettila»
«No no no no, non ci penso nemmeno per scherzo, se non stessi morendo dentro adesso mi avresti già cacciata dall'aula a calci in culo. Ho trovato chi ti ridarrá la felicità e la forza vitale quindi non provare a fermarmi, ok Katsuki!?» come risposta sentì solo uno sbuffo da parte di Bakugou e la voce imbarazzata di Kirishima che diceva :
«Scusami, tu chi sei?».
Ren, prima di rispondere gli diede una generosa pacca sulla schiena mettendo un sorriso a 32 denti : «Tranquillo chico, non te lo rubo il fidanzato, io sono la bellissima e mirabolante Ren Natsuki, sua sorella»
«...» fu la risposta di Bakugou che non passò inosservata alla ragazza che disse : «visto, ora non si è nemmeno arrabbiato, COME CAVOLO È POSSIBILE!?»
«Uff, manco avessi fatto coming ou-» ma prima che il biondo riuscisse a completare la frase –o a notare il suo errore– si sentì un urlo da parte della ragazza :
«ODDEI ALLORA STATE VERAMENTE INSIEME E NON SIETE SOLO UNA SHIP FANON CHE IO DEVO CANONIZZARE....AHHHHHH ORA SVENGO, STO ANDANDO IN IPERVENTILAZIONE... DOV'È MEIKO QUANDO SERVE, PERCHÉ NON LE HO DETTO DI PORTARMI LE TELECAMERE E SOPRATTUTTO : DOVE SONO I MIEI DORAYAKI...LE SHIP BELLEEEEEEEEE...»  e avrebbe continuato ancora per molto se solo Kirishima non l'avesse fermata confessando : «ecco...in realtà noi non siamo fidanzati...»
per poi aggiungere in un sussurro quasi impercettibile –ma che Ren sentì alla perfezione– : «dovrei confessarmi proprio oggi ma non trovo mai il momento giusto» e per la seconda volta Kiri si ritrovò a imprecare contro colui che aveva inventato le pacche sulle spalle per poi prendersela anche con la sua voce acuta di Ren, che gli stava spaccando un timpano, se non due  : «Vabbé guys, io vado da Meiko, voi cercate di lasciare pulita l'aula, hasta luego niños » e uscì per poi tornare un istante dopo trovandoli color pomodoro maturo : «un ultima cosa, como te llama?»
«eh?»
«scusa, come ti chiami?»
«Kirishima Eijiro»
«Kiri...Baku, Kiribaku. Si, mi piace, vado a disperdere gioia e amore, ciau» per poi –finalmente– andarsene definitivamente canticchiando una delle sue canzoni.

La situazione all'improvviso si fece molto più tesa, forse era proprio la presenza della ragazza ad alleggerire le cose oppure era perché ora non aveva una scusa per rimandare il discorso.

Sta di fatto che non poteva restare a fissarlo tutto il giorno, quindi decise di chiedergli una domanda che gli ronzava da un po nella mente :
«Ma Ren...» e manco riuscì a completare la frase che Bakugou aveva già risposto : «Ren non è veramente mia sorella, l'abbiamo adottata cinque anni fa perché io volevo qualcuno con cui giocare e i miei non potevano più avere figli, quindi nelle vacanze estive –quando siamo andati in Valencia, in Spagna– abbiamo visto Ren, sola soletta in un angolino del cortile di quella prigione infantile, intenta a scrivere, e c'è ne siamo innamorati, così abbiamo deciso di adottarla» si fermò un attimo –giusto il tempo di dirgli di non parlare perché non aveva finito– per reprimere il piccolo ma dolce sorriso che decorava il suo viso –quanto sono brava con le rime– e continuò riprendendo il suo tono freddo : «Se invece ti stavi chiedendo perché ha un cognome diverso dal nostro e un nome giapponese invece che spagnolo.
Noi sappiamo poco e niente del passato di Ren, non so neanche se ne ha mai parlato con nessuno... qualche anno prima che non arrivassimo, l'avevano trovata che girava come un anima in pena nelle viuzze della città e allora non sapendo niente di lei e visto che nessun genitore l'aveva data per perduta, la misero in quel orfanotrofio.
Per un mese credettero anche che fosse sordomuta ma era solo troppo scioccata per parlare, e nessuno sa perché.
In quegli anni, si fece chiamare Pancake, non disse mai il suo vero nome a nessuno, poi, quando le dissero che una famiglia giapponese veniva ad adottarla sorrise per la prima volta da quando l'avevano trovata e disse di voler imparare il giapponese.
Infine quando le chiesero il nome per compilare i moduli dell'adozione lei disse di volersi chiamare Ren Natsuki perché Ren –oltre a significare amore, che lei rappresenta come l'amore per la sua nuova famiglia– vuol dire fiore di loto disse che le ricordava il fiore del suo hanahaki, anche se nessuno capì veramente il perché ne era così felice. E Natsuki suonava bene... quindi anche se non aveva il nostro stesso cognome noi abbiamo accettato per farle avere una gioia che non aveva potuto avere in quel orfanotrofio, e chissà forse anche nella sua vita prima di esso»
«Wow»
«Giá, Wow»
«Bene, ora mi sento pronto : hai voglia di parlare dei sentimenti che provo per te e viceversa?»
«No, non voglio finire in una relazione strana con un cupido fatto male –o solo fatto– e la fusione di un pikachu e di un Saitama rincoglionito, quindi tu vai da lui e non rompere i coglioni»

Una spina nel cuore |hanahaki/kiribaku au|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora