Capitolo 1

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La luce del sole illumina la piccola stanza piena di polvere, c'è un gruppetto di persone vestite in modo elegante attorno a un letto, parlano a bassa voce, con fare reverenziale quando a un certo punto...

Passaggio al protagonista
Faccio fatica ad aprire gli occhi, la testa sembra un blocco di marmo e quando ci riesco una forte voce maschile rimbomba nella stanza.
-Ragazzi si è svegliata!-
Un altra voce riempie la stanza,-non urlare, Federico non vedi che le dai fastidio?Sei proprio un idiota!-
Si blocca di colpo e mi inizia ad osservare con fare clinico, non capisco il motivo ma quel suo fare mi dà sui nervi.
-Cosa volete da me?-
Chiedo con un filo di voce, vorrei dire qualcos'altro ma le parole mi muoiono in gola quando riesco a metter a fuoco le persone che mi circondano.
-Chi siete voi?Perché sono qui?-
Sento l'ansia crescere come posso chiedere chi sono loro se non so chi sono io? Non so nemmeno come sono di aspetto fisico.Con voce tremante chiedo-chi sono io?-
Il mormorio di sottofondo si blocca immediatamente, iniziano tutti a trovare interessanti le fughe del pavimento, non mi offendo dal loro modo di fare posso capirli, inizio a guardare il ragazzo che aveva parlato per secondo.
-Tu sei quello che comanda qui dentro?-
Annuisce con fare mesto e mi porge un bicchiere ,mi incita a bere con lo sguardo ma non mi fido né di lui né di tutte le altre persone in quella stanza. Molte persone dicono che uno sguardo dice più di mille parole devo ammettere che forse quelle persone hanno ragione.
-Tutti fuori!-
Esclama ad un certo punto, molte persone iniziano a borbottare ma basta una sua occhiata per farli star zitti.Molti escono ma rimane una ragazza che fissa il capo e poi alzando le spalle se ne và.
-Torniamo al tuo problema di memoria.-
Bevo un sorso dal bicchiere per poi scoprire che è brodo, sorride e si avvicina a me, il cuore sta iniziando a battere sempre più forte nel mio petto, mi sembra di sentirlo pure in testa, avvicina la mano e il cure si ferma, sposta i cuscini e ritrae la mano. Il cuore riprende a battere,
-stai più comoda così?-
Gli sorrido riconoscente e lui diventa improvvisamente serio.
-I miei ragazzi ti hanno trovata durante una missione, pensavamo fossi morta ma ci hai sorpreso-
si ferma un attimo e mi prende la tazza dalle mani, la poggia sul tavolo prende la sedia e si siede sopra.
-Riassumendo,tu non ti ricordi né chi sei né da dove vieni.Conosci almeno il tuo nome?-
Scuoto la testa e abbasso lo sguardo,magari qualcuno sta avvertendo la mia mancanza, e se fossi una cattiva persona?Non ci voglio pensare non adesso.
-Come stavo dicendo, in questo momento sei nella base nord dei lupi oscuri,non posso dirti l'esatta ubicazione mi dispiace.-
Si alza e comincia a sistemare la stanza,quando termina si siede e si mette a guardare il pavimento.
-Io non so il mio nome ma tu non ti sei ancora presentato o sbaglio?-
Si scuote come un orso che esce da un lungo sonno e fa un sorriso a trentadue denti.
-Che sbadato che sono, mi chiamo Tommaso Morelli capo del reparto nord del clan del lupo oscuro.-
Si passa una mano tra i suoi capelli neri,sembra quasi che attraggono tutta la luce intorno a lui e se una persona li guarda bene emanano un non so che di oscuro, si accorge che lo guardo e smette di sistemarsi i capelli,-giuro che farò di tutto per scoprire chi eri, questa è una promessa.-
Si mette la mano sul cuore alza lo sguardo e mormora qualcosa.
-Sai quanti anni hai?Non ti ricordi proprio niente?Prova a pensarci,io rimango qui seduto e ti aspetto,se ti ricordi qualcosa dillo subito ok?-
Sorrido e faccio di si con la testa,chiudo gli occhi e provo a ricordare, più mi sforzo più inizio a sentire freddo dopo dieci minuti smetto,riapro gli occhi e Tommaso è ancora lì ansioso di scoprire qualcosa.
-Non ti ricordi proprio niente vero?Non importa riproveremo un altra volta va bene?-
Alzo le spalle,e la testa inizia a farmi male in maniera bestiale,non riesco a tenerla su senza aiuto,devo sostenerla obbligatoriamente. Chiudo gli occhi e sento delle braccia che mi sostengono sento anche che mi viene messo un panno fresco sulla fronte poi il buio.

Così come nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora