Arrivò nell'aula di storia della magia, era in ritardo. Tutti la guardarono sorpresi.
Si sedette all'ultimo banco, l'unico vuoto. Durante la lezione non fece una domanda, nè un'osservazione. Non era attenta, questo lo avevano notato tutti, anche il professore che però non le disse niente.
Pensò per tutta la lezione a Draco e a quell'incontro alquanto bizzarro e imbarazzante, non faceva che bombardarsi di preoccupazioni e domande. Ma di una cosa era certa, voleva essere accompagnata da Draco a Hogsmade e ci sarebbe riuscita.
Era il 13 febbraio e, con la fortuna che aveva, in faccia le erano spuntati cinque se non sei brufoli. Ma non era un problema, questa sera avrebbe fatto con Ginny e le altre ragazze Grifondoro una sorta di Spa. Avevano lime, smalti, spazzole, maschere per il viso, creme e balsami in quantità, il tutto fornito dalla mamma di Hermione via gufo. Sarebbero diventate bellissime e il giorno dopo si sarebbe presentate in sala grande con una pelle lucente, dei capelli lucidissimi, dei denti bianchi come la seta e dei vestiti pulitissimi.
Tutte le ragazze che conosceva avevano già ricevuto l'invito. Ginny era stata invitata da Harry, Luna da Neville e Cho Chang da Cedric Diggory.
Ron era ancora arrabbiatissimo con Hermione, non le rivolgeva quasi più parola, oltre che per passargli il pollo, in quelle situazioni si sforzava di parlarle. Harry anche era furente, Draco Malfoy era il suo peggior nemico e non poteva sopportare l'idea che alla sua migliore amica piacesse proprio lui. Ma lei non si riusciva a togliere dalla testa quel ragazzo dai capelli biondo platino che le aveva sussurato un grazie sorridendo innocentemente e che arrossiva ogni volta che la guardava, era più forte di lei.
Finalmente era arrivato l'atteso giorno e sul calendario (come al solito brontolone e scocciato) c'era il grande numero in lettere d'oro : 14 FEBBRAIO.
Hermione, come tutte le ragazze oltre tutto, si svegliò due ore prima della colazione. A differenza degli altri giorni, quel tempo non l'aveva usato per leggere libri o studiare, ma si stava vestendo e preparando come se dovesse andare a palazzo reale.
Arrivarono, come un esercito, delle ragazze completamente diverse da quelle che erano il giorno prima: non avevano più i capelli disordinate, le divise sporche e la faccia assonnata, erano come delle Dee, avevano una camminata da regine e un'aspetto favoloso.
Con grande sorpresa di tutti la sala grande era bellissima: le candele pendenti dal soffitto evicavano un'aura rosea, il cielo sul soffitto rappresentava un'alba giallastra e i festoni con cuori rosa circondavano le pareti.
Ma non solo le ragazze si erano preparate per il gran giorno, i ragazzi non avevano più quell'aspetto trascurato ma avevano anche loro capelli da sogno (ok forse non da sogno, ma si vedeva che si erano impegnati), una pelle senza brufoli e, finalmente, si erano tolti quell'orribile monociglio. Poi dei piccoli Cupidi chiamati da Silente, avevano le piccole braccia piene zeppe di rose rosse e, inevitabilmente, cadevano spesso per i corridoi facendo cadere tutti i bellissimi fiori sul pavimento.
Passato questo momento d'incanto, Silente diede l'ordine agli elfi domestici delle cucine di far apparire il cibo in tavola, e poco dopo tutte quelle elegantissime ragazze si ritrovavano a ingozzarsi di torta farcita con crema di fragole e con biscotti all'Amarena .