Capitolo 7♡

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There's no chance for us
It's all decided for us
This world has only one
Sweet moment set aside for us

"Who wants to live forever?"~Queen

Non ci volle molto prima che Tony si rimise la maschera e iniziò a volare. Visione si alzó subito a sua volta e iniziarono uno scontro faccia a faccia, fluttuando in aria. Mi distrassi un attimo a guardarli preoccupata, prima che qualcosa di appiccicoso e viscido mi si appiccicasse sul braccio. Mi guardai il polso, era stato Peter con le sue ragnatele.

Misi in atto i miei poteri e me le strappai di dosso. Cercai di fermarlo con una nuvola rossa, ma nel tenerlo immobile sentii un urlo, venire da sopra di noi, da Visione.

Alzai lo sguardo e vidi un taglio trafiggergli la spalla. Stavo per urlare il suo nome, quando lo vidi colpire con l'altro braccio il fianco di Tony e con il laser tentare di trafiggiergli il braccio.
Stavano ancora combattendo, ma vedere che se la cavava perfettamente mi confortò.

Peter intanto si era ripreso, quando riabbassai lo sguardo su di lui si stava già rialzando e posizionando.
«Wanda, non voglio farti male nè combattere con te» disse.
Forse stava tentando di essere gentile, ma quel commento mi fece solo sentire peggio, sottovalutata da lui.
Io ero in grado di difendermi e di fargli male a mia volta.

Allungai le mani e iniziai a muovere le dita, colorandomi mani e occhi di un porpora acceso, pronta a colpire.
Scagliai un colpo e Peter venne scaraventato contro un muro alla fine del corridoio. Cercai di placare la rabbia: era vero, non dovevo fargli male come lui non doveva farlo a me.

Con i poteri da ragno riuscì ad attutire la caduta, ma svenne ugualmente. Mi avvicinai e gli sentii il cuore, batteva ancora e lui respirava. Era solo incosciente.
Sentii un peso sollevarmisi dal petto.

Mi girai in cerca di Visione e Tony, ma non li vidi. Corsi fino a svoltare un angolo ad una diramazione del corridoio, dove li vidi combattere. Notai peró che Visione... beh Visione era a terra. Iron Man era ferito, sì, ma aveva vinto su di lui in ogni modo.

Non si dovrebbe colpire un nemico alle spalle. Non si dovrebbe soprattutto se quel tuo nemico era tuo alleato fino a pochi mesi prima. Ma a me non importava: in quel momento riuscivo solo a vedere Visione, trasformatosi di nuovo in umano, sanguinare da un braccio, una coscia e un taglio sotto il costolato.

Corsi e con tutta la forza che mi era stata conferita dagli esperimenti dell'Hydra scaraventai Iron Man lontano da Visione. Allungai le mani in avanti, mi concentrai, lo sguardo fisso su di lui, e pensai solo ad una cosa: la sua armatura che si distruggeva. E così sì, grazie ai miei poteri l'armatura si iniziò piano piano a sgretolare.

I circuiti iniziavano a rompersi, il metallo a sciogliersi, il vetro della mascera si sgretolava e in breve, in seguito ad una esplosione, non rimase che con i Jeans, la t-shirt e la giacca con cui si era presentato all'areoporto poco prima.

«Fa' come credi sia giusto, Wanda» disse Tony «solo, ricordati degli avengers».
Lo guardai negli occhi per due secondi, mi girai e me ne andai.

Corsi da Visione e lo trovai a terra, cercava di guarirsi da solo le ferite.
«V-Visone, m-mi spiace tanto, tu non c-centravi nulla» una lacrima mi scese lungo la guancia. Come avevo potuto essere così egoista?
Gli presi la mano, sporca di rosso e lui ricambiò la stretta.

«Wanda, ascoltami bene. Non hai nulla di cui scusarti. Dove sarei senza di te ora? Sarei chiuso in una stanza, a pensare alla guerra, al mondo, a te e a come mi sentivo solo in tua assenza.
Grazie a te ora sono libero, ora scapperemo insieme e, anche se non ce la farò e così non sarà, avrò comunque combattuto al tuo fianco un ultima volta.» ora anche lui piangeva insieme a me.
Come potevo aiutarlo? Beh la soluzione era quasi impossibile, ma era una sola:«Io posso provare ad aiutarti, ma non lo ho mai fatto prima. Con i miei poteri potrei provare a riunire i tuoi tessuti e a farti guarire. Il problema è che... non lo ho mai fatto prima d'ora. T-ti fidi d-di me?» chiesi singhiozzando.

«Certo che sì» mi rispose.

Mi concentrai di nuovo, ormai esausta per tutte le volte in cui avevo dovuto usare i miei poteri in quella giornata, era molto stancante.
Chiusi gli occhi e mi immaginai il sangue sparire, le sue ferite cicatrizzarsi, il suo viso sorridere, noi scappare e finalmente vivere come persone normali. Inizialmente non successe nulla, poi d'un tratto sentii il suo respiro farsi più calmo, lento. Non sapevo cosa stesse succedendo, avevo ancora gli occhi serrati, ma sapevo di esserci quasi riuscita. Dopo pochi minuti, esausta, mi accasciai sulle ginocchia e lentamente sollevai le palpebre.

Visione giaceva immobile davanti a me, senza più nemmeno una ferita o un taglio. Respirava calmo, come se dormisse. Aprì gli occhi e mi guardò. Si alzò a sedere, allungó le mani a prendermi il viso e disse semplicemente «Grazie, non so come dirtelo» avvicinò le sue labbra alle mie e mi sciolse con un morbido bacio.
Dopo pochi secondi si staccò e mi chiese «Quindi va ancora bene Edimburgo?».
Sorrise e io lo feci a mia volta, annuendo in risposta.
«Allora partiamo» disse.

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, la storia è quasi finita.
È piuttosto corta, ma non credo sia venuta male dai.
Spero vi piaccia, anyway.
Ciqoooo
-Scarlet[t]♡

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