|LIGHT|

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angst.

•Yoonseok.

• Non smettere mai di sorridere.

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Quella risatina.
Quella stracazzo di risatina.
La odiavo, era qualcosa che non sopportavo.

Cazzo, glielo avrò detto un miliardo di volte che non doveva ridacchiare di fronte a me.

Non doveva farlo perché quella voce candida dava fastidio all'anima mia.

Un brivido passava sulla mia nuca, lasciando una brezza fastidiosa.

Mi riduceva ad urlargli contro, tutte le volte.

Ogni volta che egli sorrideva, che egli arrossiva, a me, dava fastidio.

Lo odiavo, quando faceva così.
Mi piaceva però quando era in silenzio, quando taceva alle mie atroci parole.

Era piccolo, dolce, clemente e gentile.
Non osava aprire bocca quando io gli urlavo contro.

Annuiva, a testa bassa.

Erano poche le volte che lo facevo ridere, e quelle poche subito davo di matto.

Non sapevo che quella risatina era qualcosa di più profondo.

Sapevo però che quella brezza dietro la nuca era qualcosa che mi mandava in tilt.

Mi piaceva, in fondo. Non me ne ero reso conto, ma più rideva e più volevo che ridesse.

Avevo trasformato quell'amore in qualcosa di rovinoso.

Ogni volta, gli si accendevano gli occhi come il sole d'estate, caldi, felici, anche quando alzavo le mani.

Cercava sempre di sorridermi.

E io odiavo quando faceva così.

Ma non sapevo, cazzo, che quello era oro.

Era l'unica luce in mezzo a tanta merda.

La merda ero io.

L'unico che rendeva le mie giornate vivibili era quell'esserino dolce e tenero, come un piccolo sole che brilla in ogni stagione.

Colui che odiava vederlo sorridere, ero io.

Colui che al tempo stesso amava con intrepidezza quel sorriso.

Ne ero geloso, tanto geloso.

Ma non gliel'ho mai detro, che infondo lui era bello così.

Era bello sempre, sotto ogni aspetto.

Ma adesso non posso più dirglielo, non posso più vederlo sorridere.

Quelle sono cose che mai tornano indietro nella vita.

Quelle sono cose che vanno assaporate, sempre.

Vorrei tanto che il suo calore ci fosse ancora.

Vorrei tanto non avergli fatto così male.

Vorrei tanto aver potuto amare quel sorriso.

Vorrei tanto che lui sia ancora qui, fra le mie braccia.

Ed ora mi ritrovo ad amare ciò che non ho mai apprezzato.

È colpa mia.

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