Prologo

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La Seconda Guerra Mondiale per la Germania era ormai finita con la resa incondizionata da parte dei tedeschi. L'8 Maggio 1945 Whilhelm Keitel firmò la resa definitiva della Wehrmacht a Berlino di fronte ai capi dell'Armata Rossa.

L' Europa era oramai ridotta a un cumulo di macerie dove i pochi nazisti sopravvissuti alla cattura degli Alleati, cercarono riparo ovunque pur di non venir fatti prigionieri dai russi o dagli americani.

Durante la guerra vi furono lager, che vista la loro proporzione inferiore ai più terribili campi di sterminio conosciuti, quali Auschwitz, Dachau e Buchenwald, nemmeno alcune potenze dell'Asse ne seppero l'esistenza.

Quando arrivarono gli Alleati nessuno indagò cercando quelle anime perse. Chi sapeva tacque e ben presto se ne dimenticò.

Uno di questi campi si trovava a Trinec nella vecchia Cecoslovacchia. Qui vennero deportati circa 8.000 ebrei cecoslovacchi e nessuno di loro si salvò.

A guerra ormai perduta i più alti Gerarchi dell'Impero nazista, ordinarono l'annientamento totale degli ebrei rimasti in vita.

Nel campo di Trinec, diretto dal Gruppenfuherer (Generale) Whilhelm Von Krieg e dalla sua 46° Armata delle SS chiamata Das Schwarze Korps (Il Corpo Nero), vi fu una strage tale che nessuno riuscì a sopravvivere o a nascondersi.

Fin dai primi giorni tutti ebbero paura di questo Generale tanto da esser chiamato "L'Angelo della Morte".

Questo demone uccideva le sue vittime passandogli da prima una mano sulla testa con fare delicato, quasi pietoso. Sussurrava loro parole quali "Io ti libero!" E infine gli sparava a sangue freddo dietro la nuca.

La sua espressione si trasformava. Diventava diabolica quanto orribile e crudele.

Nel campo di Trinec vennero internati per lo più gli ebrei delle piccole città. Quello che accadeva lì dentro non ci è dato saperlo, ma è bastata la riesumazioni di innumerevoli corpi mutilati per immaginare a quali torture potessero essere stati sottoposti in vita.

La parola pietà non deve mai aver conosciuto il campo della mattanza, così come la parola umanità.

La 46° Armata delle SS era ben conosciuta anche dall'esercito nazista stesso per via della sua crudeltà. Molti Generali tedeschi non approvavano i loro metodi crudeli e ne condannavano le azioni cruente anche se si trattava pur sempre di schiavi ebrei, ovvero, di feccia agli occhi del Terzo Reich.

Questo battaglione era composto da una sessantina tra Generali di vario grado, ufficiali e soldati. Dieci di loro, compresi alcuni membri principali quali il già citato Generale Von Krieg, il Generale di Divisione Benedikt Borst e il Colonnello Hariolf Muller, vennero da subito definiti instabili psicologicamente Un'altra dozzina di soldati semplici, erano invece assassini tedeschi e austriaci che si iscrissero successivamente al partito Nazionalista per avere salva la vita e poter continuare ad uccidere e massacrare a piede libero. I restanti membri dell'Armata, invece, vennero accorpati alla 46° per demeriti nei confronti dell' esercito tedesco e del Fuhrer stesso.

A nessuno di loro importava realmente della causa Nazionalista e di Hitler, a loro interessava solo abusare della violenza in ogni sua forma ed espressione, e una volta entrati nella 46° Armata, ebbero la scusante e la possibilità di scatenare tutto l'orrore possibile.

La violenza. La paura. La morte.

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