Capitolo 21

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🌈Rinascita post-esami 🌈

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Non avevo mai fatto una doccia più veloce di questa, anche se appena uscita controllai l'ora e notai che ci avevo impiegato solo cinque minuti in meno del solito, quindi venti. Sicuramente le altre erano già fuori nel parcheggio ad aspettarmi, quindi mi asciugai i capelli velocemente e poi uscii una volta vestita. Non mi ero neanche truccata, ma supposi che non saremmo mai andate ad una festa, quindi non mi preoccupai troppo.

"Cosa vi avevo detto? Sono le sette. Mic, mi devi un gelato" fu la prima cosa che sentii appena misi piede fuori dalla palestra. Avevano appena scommesso su di me?

"Avevate scommesso su quanto tempo ci avrei messo?" Domandai io avvicinandomi.

"Si, e la Mic ancora spera che tu possa impiegare medo di un'ora! Povera illusa"

"Comunque... cosa c'è di così tanto urgente da dirmi?"

"Vieni, ne parliamo a casa mia, tanto mia madre non c'è stasera" mi trascinò in macchina lei. Decisi di stare zitta e non chiedere più nulla, anche perché tanto sapevo che se si erano messe in testa una cosa, difficilmente avrei fatto loro cambiare idea. Forse sarei riuscita a fare parlare Elle, che aveva sempre avuto difficoltà a mantenere i segreti, ma casa di Cand era vicina, avrei saputo resistere. Nel frattempo mandai un messaggio a mia mamma, avvisandola che non sarei tornata a casa. Lei mi rispose che aveva il turno fino all'una, e che quindi se mi fermavo anche a mangiare poteva passare lei a prendermi al ritorno. Le risposi di si, poi scesi dalla macchina, dal momento che eravamo arrivate. Da quando si erano divorziati, la madre di Candice si era trasferita insieme alla figlia in un appartamento vicino a scuola e alla palestra dove mi allenavo, ma purtroppo lontano da noi. Più o meno tutte vivevamo dalla stessa parte della città, anche se non proprio a due passi l'una dall'altra, e fino a che Candice aveva abitato a casa del padre la stessa cosa valeva per lei. Ora invece non era così, motivo per cui aveva deciso l'estate prima di comprarsi un motorino, per poter essere facilitata negli spostamenti per venire a casa nostra. Alla fine però, dal momento che eravamo sempre insieme e ci facevamo tutte scarrozzare da Amber, non lo usava quasi mai, salvo rare occasioni.

Dopo che ci fummo tutte sistemate in salotto, provai ad aprire la bocca per dire qualcosa, ma venni preceduta dalla padrona di casa.

"Prima di tutto, ordiniamo da mangiare, così parliamo con la pancia piena che è meglio. Poi ho una fame che non ci vedo. Quindi, dato che sono la padrona, non si discute e si fa come dico io"

"Signorsì" alzai la mano a mo' di saluto militare. Devo ammettere che mi inquietava un pochino quando faceva così. Sapeva essere davvero autorevole quando si impegnava.

"Allora, che pizza volete?"

Già, era nostra tradizione mangiare la pizza ogni sabato sera a casa di qualcuna, anche se per oggi pensavo che sarebbe saltato, visto che ci eravamo viste il giorno prima. Come ogni volta che era capitato, capii di aver sbagliato di nuovo. L'amore per la pizza delle mie amiche andava oltre qualunque cosa, per cui ogni sabato si doveva mangiare davanti a un bel film. E se proprio non era possibile, causa feste o altro, si sarebbe recuperato la domenica.

"Sempre würstel"

"Prosciutto"

"Salsiccia!"

"Würstel anche io"

E fu così che aspettammo davanti alla televisione quasi un'ora. Finalmente, tutte sedute e con una fetta di pizza tra le mani, mi decisi a parlare.

"Allora, ditemi perché tutta questa fretta"

"Ok, adesso non possiamo più rimandare" cominciò Michelle.

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