Capitolo 14

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La mattina dopo non mi reggevo in piedi. Avevo passato la notte a rigirarmi nel letto senza trovare la posizione giusta. Carol vi si era buttata sopra appena entrata, e aveva occupato tutte e due le piazze senza mai spostarsi. Anche i miei tentativi di spingerla giù dal letto non avevano portato a nulla, dato che era diventata più pesante di un macigno. Appena scattate le otto decisi così di alzarmi definitivamente e scendere in cucina per preparare la colazione per tutte. Solitamente, era tradizione iniziare una volta sveglie a cucinare pancake assieme, altrimenti prepararsi e andare al bar nuvola soffice ad ordinare croissant e cappuccino. La seconda opzione andava per la maggiore, soprattutto quando la sera precedente eravamo rimaste sveglie fino a tarda notte a parlare o a guardare un film.

Dato il tempo che avrei avuto a disposizione libero senza fare nulla, decisi di cucinare. Viste le condizioni di ieri sera sarebbe stata sicuramente una gradita sorpresa trovare la colazione già pronta e svegliarsi con un buon profumino. Stavo tranquillamente cercando nella credenza l'impasto con le cuffie nelle orecchie e zero degli imagine dragons a tutto volume, quando improvvisamente sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla. Sobbalzai, facendo cadere la scatola -per fortuna ancora chiusa- per terra. Girandomi, scoprii che non era nient'altro che Candice.

"Che ci fai già sveglia?"

"Carol non mi ha fatto chiudere occhio per tutta la notte. Te invece? Come mai già in piedi?"

"Sono dovuta andare in bagno e ho visto la luce in cucina. Ti do una mano."

"Grazie, ma se hai ancora sonno puoi tornare a letto, me la cavo anche da sola."

"No no, resto. Anche perché vorrei sapere cosa è successo ieri sera..."

"E dai Cand, non ti ci mettere pure tu" piagnucolai io, per niente pronta ancora a parlare.

"Dai, tanto appena si svegliano le altre lo dovrai raccontare anche a loro. Lo sai che ti abbiamo vista tutte uscire di casa dopo aver parlato con Ben."

"E va bene." E così cominciai a raccontarle tutto quello che era successo la sera prima, dalle prese in giro al bowling alle informazioni che avevo ottenuto su di lui al ristorante. Quando arrivai alla parte della festa, decisi di omettere il senso di fastidio che mi aveva provocato la scena a cui avevo assistito, ma non tralasciai la necessità di Samuel di giustificarlo e l'ultimo scambio di battute avuto prima di lasciare definitivamente la casa.

"E ti ha dato fastidio vederlo ballare con Felicity?"

"No, perché?"

"Suvvia, Sam! Non penso che Samu si sentisse in dovere di giustificarlo perché gli andava! Deve aver visto la tua faccia, che ti ricordo essere abbastanza esplicativa delle tue emozioni"

"Non credo, mi avrà detto quelle cose perché aveva visto che mi ero incantata a guardarlo"

Ok, forse non era la frase giusta da dire, perché subito Candice mi guardò con la faccia di chi la sapeva lunga come per dirmi 'visto? Avevo ragione io'

"No no no no no, so già quello che stai per dirmi, e mi correggo subito: mi sono incantata a guardarlo perché la scena era oltremodo disgustosa. Poi non so che faccia avessi, ancora la capacità di sapere le mie espressioni non ce l'ho. Lo sai che spesso cambio faccia senza accorgermene!" Iniziai a piagnucolare per farle cambiare idea.

Ovviamente la mia spiegazione non servì a nulla, la sua faccia cambiò solamente dal 'te lo avevo detto' al 'dai, che scusa è questa?' Con tanto di sopracciglia alzate. Non mi ricordavo che appena sveglia potesse già essere così critica e così in grado di esprimere giudizi. Io prima di connettere avevo bisogno di far passare almeno un paio d'ore.

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