Ritratto

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Dono soave del crudel dipinto rese tale la tua persona:

torre d'avorio che alta s'erge porge le mura al bel volto, che cinto d'assedio dai riccioli belli, s'affanna d'un sorriso beato al cenno del pittore.

L'occhio muta e parola muta inganna.

Tacciono le mani morbide, inerti lasciate.

Scoglio sublime quello che affronta le tue giovani lacrime.

Si nasconde la vecchiaia ancora vergognosa e par che un dolce vento spiri da caverne di fiori.

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