You Two Know Each Other

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"Com'è questa storia che lei conosce il tuo secondo nome e io no? Vi conoscete?" si intromise il ragazzo
"Alec, perché non mi ha detto che era lei?"
Il ragazzo non rispose ma scosse la testa dando l'idea di non aver ancora capito la situazione.
"Comunque si, ci conosciamo circa da... Sempre. Siamo migliori amiche. Ma siete fratelli?"
"Si... Alec non si è neanche presentato?" "Ecco..." "Vergognati Alec, c'è seriamente tu non ti sei neanche presentato?" risero entrambe per la facci basita ma che allo stesso tempo cercava di elaborare una scusa di Alec. "Stavo scherzando."
"Iz..." "Bello avere un fratello che capisce sempre due minuti dopo tutte le battute" le due ragazze si misero a ridere ma Alec era serissimo.
"Simpatica izzy ma adesso dobbiamo andare" "Ok, ok! Voi due non vi dovete dire nulla?"
"Si" risposero all'unisono. Isabelle se ne andò lasciandoli soli
"Angel's Share, quattro in punto, odio i ritardatari " "Va bene" le rispose il ragazzo.

"Guarda un po'. Il nostro piccolo Alec ha un appuntamento" Jace era passato di fianco alla porta aperta del parabatai e lo aveva visto
"Te lo ha detto Izzy?" rispose agitato quest'ultimo "No, sinceramente ho visto che ti specchiavi. Non lo fai mai giusto?" "Simpatico Jace, davvero simpatico" "Sinceramente lo sapevo già...Ma grazie comunque"
"Modesto come sempre eh"
"Sempre. Ma comunque chi è la sfortunata?" "Ah... Non la conosci... Jace!" "Scusa scusa. Comunque seriamente pensi di uscire così?"
"Si perché?" "Perché sei penoso, e questo te lo dico da amico" disse il biondo dirigendosi verso l'armadio di Alec e cominciando a tirare vestiti sul letto "Alec... Hai più pigiami che vestiti, lo sai? Beh non penso che ci sia comunque qualcosa di decente... D'ora in poi ogni volta che esci me lo dici e ti presto i miei vestiti. Vieni. In camera mia, adesso!"

Dopo vari litigi avevano finalmente deciso di optare per un paio di jeans neri, una maglia bianca semplice, una giacca in pelle marrone e delle scarpe bianche.
" Adesso si che si ragiona" disse Jace sfinito. Aveva tutti i capelli biondi scompigliati per aver rincorso il fratello per tutta la stanza per infilargli quella giacca che non voleva proprio mettere "Ma la giacca non è nel mio stile..." "Forse perché tu uno stile non c'è l'hai?" "Adesso devo andare,grazie per i vestiti." detto questo, il ragazzo si fiondò verso il luogo prestabilito dalla ragazza poco tempo prima. Era un bel locale tutto sommato... Aveva dei divanetti viola circondati dal legno, con il soffitto tempestato di scristalli anch'essi viola e il bancone completamente in legno.
Si trovò a pensare che quel locale era molto nello stile di Hermione...
La vide seduta su in divanetto con il cellulare in mano. Indossava una felpa nera che le arrivava all'inizio delle gambe, dai jeans blu, i capelli raccolti in una coda che lasciava vedere i ricci perfetti, gli occhi verdi incorniciati da una linea di eyeliner e dal mascara messi in modo perfetto.
Le si avvicinò in modo che lei potesse vederlo. Gli sorrise mettendo in evidenza le labbra perfette
"Sei in ritardo"
"Ma sono le 16.02..." "Beh due minuti sono tanti" disse lei ridendo "Avanti..." si presentò un cameriere davanti al loro tavolo
"Buon giorno, volete ordinare?"
"Un frappè alla vaniglia" dissero entrambi...
Il cameriere se ne andò con le loro ordinazioni verso il bancone
"Vaniglia... Poco comune" disse Alec per provare a rompere il silenzio imbarazzante che si era formato per quella situazione
"Cosa intendi dire?"
"Che di solito tutti preferiscono il cioccolato" "Beh io non sono tutti, ma a quanto pare non lo sei neanche tu"
"Beh, avendo due fratelli che sono mangiatori industriali di cioccolato, direi che nella mia famiglia non sono considerato per nulla normale, non che loro lo siano così tanto..." la ragazza rise "Ma com'è la tua famiglia? " "Mio padre è... Il sommo stregone di Brooklyn" "Magnus Bane?! Tuo padre è Magnus Bane?! "  "Sta zitto. Vuoi che tutti ci sentano?"

𝓸𝓬𝓬𝓱𝓲 𝓭𝓪 𝓰𝓪𝓽𝓽𝓸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora