Prologo
Cinque anni prima
Harry era in attesa nel corridoio fuori da un appartamento nell'Upper East Side diManhattan.
Non aveva la più pallida idea di come ci fosse finito, eppure era lì, ad attendere di essere accompagnato dentro insieme a un mucchio di altri ragazzi per scoprire chi tra loro sarebbe stato scelto come modello per il nuovo servizio di un fotografo di moda.
Pur non conoscendo l'uomo,che aveva oltretutto uno strano cognome, Harry si era unito alla fila.
Aveva bisogno di mangiare come chiunque altro.
Da quando si era trasferito da Londra a New York, tre mesi prima, accettava qualsiasi lavoro gli consentisse di incrementare le sue entrate e gli lasciasse il tempo di presentarsi alle audizioni, e di scolpire o lavorare qualche vaso al tornio nella scuola comunale che si trovava nei pressi del suo squallido appartamento.
La vita, d'altronde,andava presa come veniva.
Quello lì avrebbe dovuto essere un lavoretto facile.
Entrare, assumere qualche posa assurda, e poi uscire.
Duecento dollari erano sempre duecento dollari.
Immaginava che avrebbe dovuto avere a che fare con un fotografo stronzo e dal temperamento instabile, una prima donna che, a giudicare dalla folla di modelli impettiti che riempiva il corridoio in cui si trovava, doveva godere di un'ottima fama.
Cazzo, avrebbe preferito passare tutta la vita in quel corridoio anziché tornare nel suo appartamento.
La moquette sul pavimento era incredibilmente morbida e c'era un fresco paradisiaco, niente a che vedere col suo monolocale, situato al sesto piano di uno stabile privo di ascensore e provvisto solo di un ventilatore che rimestava all'infinito l'aria umida e stantia che entrava dall'unica finestra della stanza.
Quel posto era dannatamente chic: se già i corridoi erano così belli, chissà quali sorprese avrebbe riservato l'interno dell'appartamento.
«Adesso potete entrare,»annunciò una voce gentile proveniente dalla porta, che nel frattempo era stata aperta.
Mentre seguiva oltre la soglia la fila di ragazzi che lo precedeva, Harry gettò uno sguardo alla donna che aveva parlato così gentilmente. Era alta quasi quanto lui e aveva capelli biondo platino e una carnagione pallida. Era piuttosto carina, e il giovane notò parecchi altri ragazzi scoccarle un'occhiata mentre le passavano accanto.
«Grazie per essere venuti.Io sono Louise, se durante l'attesa volete qualcosa da mangiare oda bere, urlate il mio nome e arriverò. Louis dovrebbe essere pronto a vedervi a breve.»
Harry si guardò intorno e notò che nessuno sembrava intenzionato ad approfittare dell'offerta.
Cazzo, era tutta la mattinata che non toccava cibo.
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YOU'RE MY BEST FRIEND
FanfictionHarry non ha la più pallida idea di cosa aspettarsi quando si presenta a un provino per fare da modello a un noto - e notoriamente scorbutico - fotografo. Di sicuro non immagina di finire a lavorare per Louis come assistente per cinque frustranti, f...