Erano le 10 e continuavo a provare a chiamare Luke,merda.
Harriet dormiva ancora e fra meno di un ora doveva sottoporsi a qualche prelievo, quindi doveva svegliarsi il prima possibile ed io decisi di tornare a casa per almeno mezz'ora.
Arrivai sotto casa e parcheggiai l'auto al solito posto,come sempre e notai qualche paparazzo proprio davanti la porta.
''Bene'' pensai, appena scesi dall'auto,sbattendo la portiera.
Fui assalito dai paparazzi con domande sul perchè del mio ritiro, perchè io sia venuto qui, se ero fidanzato..le solite stronzate.
Diedi risposte basate su un semplice ''no'' o qualcosa di negativo, per poi entrare in casa e sbattere la porta violentemente.
Corsi in camera e mi precipitai in bagno per una bella doccia, dovevo.
Dopo circa un quarto d'ora, con addosso solo un'asciugamano sui fianchi andai in cucina e mi preparai un caffe amaro.
Decisi di vestirmi comodo visto che, per mia volontà, sarei rimasto tutto il giorno in ospedale.
Quindi optai per un pantalone grigio da tuta e una t-shirt semplice bianca, per poi completare il tutto con la felpa nera.
Erano le 10.30 quasi, così decisi di controllare qualche news sul mio IPhone e distendermi un pò,ero distrutto,letteralmente.
Controllai cosa si diceva di me , le solite cazzate,chiamai mia madre e controllai che stesse bene, poi chiamai Niall e riprovai a chiamare Luke,ma nulla.
Si erano fatte le 10.50 e dovevo ritornare in ospedale.
Perfortuna i paparazzi se n'erano andati,così avevo via libera per muovermi tranquillamente.
Arrivai in ospedale e mi accorsi che Harriet non era nella sua stanza,strano.
Chiesi ad un infermiera dove si fosse cacciata e lei mi rispose che stava facendo riabilitazione, ma nulla di grava, in piscina e se volevo, potevo andare a guardare.
Decisi di andare per farle sentire il mio sostegno,ero l'unico che era venuto a farle compagnia e trovarla,apparte una sua amica, di cui non conosco il nome.
Mi chiesi se i genitori sapessero cosa fosse successo?mh..
Arrivai in piscina e la vidi fare esercizi, i quali erano ''focalizzati'' sulla parte superiore..quindi dal busto in su.
Era davvero splendida con quel costume intero che le fasciava il corpo e i capelli biondi raccolti in una treccia.
Dopo circa mezz'ora finì e appena uscii dall'acqua mi vide e capii che arrossii all'istante,così le feci un sorriso a 32 denti per tranquillizzarla.
''Che ci fai qui?''mi chiese una volta uscita dallo spogliatoio.
''Sono qui per te'' sorrisi alzandomi.
''Bene, mi danno due ore libere perchè pensano che io non abbia più bisogno di stare a letto tutto il giorno e fra qualche giorno mi dimettono'' disse ''vogliamo pranzare?''mi chiese in fine.
''Certamente,vieni'' dissi uscendo con lei e dirigendoci verso in un piccolo ristorante vicino all'ospedale,per rimanere in zona.
''Come stai?'' chiesi una volta seduti al tavolo.
Il ristorante era carino e si chiamava ''LA BELLA VITA'' un nome italiano e certamente gestito da padroni italiani.
''Meglio e poi ti sono grata di essermi vicino,davvero..grazie Harry'' disse sorridendomi per pii mordersi il labbro.
''Harriet io lo faccio con piacere, per me non è un peso,ansi''Avrei voluto dirle che mi piaceva starle accanto e vederla sorridere ogni giorno, ma non lo feci.
Sorrise di nuovo e preso il menu e disse il nome del ristorante ''La bella vita'' con un'accento italiano perfetto,wow.
''Studi l'italiano?''chiesi sbalordito dal suo sorriso.
Lei scoppiò in una risata e disse ''Oh certo che no! Io sono Italiana'' rispose.
Italiana?cosa?
''Ti spiego'' continuò a parlare con un sorriso stampato in faccia ''Sono nata e cresciuta in Italia e solo tre anni fa sono arrivata a Londra, sono qui senza i miei genitori, infatti come hai potuto vedere loro non ci sono.Grazie al lavoro di mio padre ho avuto questa casa e i miei pagano tutto, sono venuta qui per studiare e programmare il mio futuro. Ho studiato inglese sin dalla prima elementare perfettamente, così quando arrivai qui 3 anni fa non ebbi problemi ad avere ''conversazione''. Magari non si nota che sono di origine italiana,ma è cosi mio caro Harry'' rispose facendo una piccola risata.
''Ma Harriet non è un nome italiano'' risposi.
''Già, ma a mia madre piaceva, perchè ha vissuto a Manchester tanti anni e questo nome l'è sempre piaciuto..il mio secondo nome è Sara'' risposi tranquillamente.
''Oh capisco..e con i tuoi come fai?Quante volte li vedi al mese?'' chiesi interessato.
Non ho mai conosciuto una ragazza italiana e caspita è incredibile,mi affascina.
''Vado in Italia ogni weekend'' rispose tranquillamente.
Stavo per rispondere quando arrivò la cameriera e prese le nostre ordinazioni,così continuammo a parlare.
''Davvero?'' chiesi sbalordito ''Che bello..io ci sono stato due volte,con la band'' risposi
''Oh'' sorrise '' io però non vivo al nord''
''Dove vivi?''chiesi interessato.
''Vicino al mare, precisamente al sud'' rispose.
''Sarà bellissimo'' risposi immaginandomi lei in riva al mare...
HARRIET'S POV
Ero a casa,finalmente.
Mi buttai sul letto e mi era mancato tantissimo.
Tutto di questa casa mi era mancato..anche la mia migliore amica.
Non l'ho sentita tutti i giorni, ma quando poteva veniva a trovarmi, anche se stava pochissimo e sicuramente stava succedendo qualcosa nella sua vita e dovevo saperlo.
Harry mi aveva accompagnato a casa ed è stato ogni giorno con me in ospedale,davvero ne ero grata.
''Vieni'' gli dissi mentre ero distesa sul letto.
Lui era davanti la porta e continuava a guardarmi.
Oggi era davvero bello,come sempre d'altronde..i jeans neri gli calzavano perfettamente e la camicia bianca anche.
La fascia rossa nei capelli mi faceva impazzire,come i suoi capelli ricci.
Si avvicinò e prese il suo IPhone dalla tasca dei pantaloni e lo lasciò sul comodino del letto.
Si distese vicino a me e potevo sentire il suo profumo.
Eravamo vicinissimi, ma non ci stavamo guardando, ma solo sfiorando la mano.
Mi girai e mi alzai di poco,solo il busto e ''grazie'' fu quello che dissi prima di incontrare i suoi magnifici occhi verdi.
5 capitoloo ragazzeee!
Allora, vi prego lasciate qualche commento e spero che il capitolo vi piaccia,essendo anche più lungo degli altri:)
Alla prossima,gaia.