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25/02, Lunedì

Erano passate tre settimane da quando Louis aveva dovuto salutare Harry nello stesso ospedale in cui si trovava in quel momento e, a conti fatti, mancavano solo sette giorni prima che potesse rivederlo.

In confronto a ciò che era già passato avrebbe dovuto vederla come una passeggiata, ma sapendo il modo in cui avrebbe dovuto affrontare la settimana rimanente, Louis non la pensava affatto così.

Quella settimana non sarebbe mai stata breve come sperava. Non senza Harry, e non senza Zayn.

Era questo il motivo per cui era dovuto tornare in uno dei posti che più odiava al mondo: per salutare il suo migliore amico. I due avevano passato la mattinata a casa di Liam – avevano approfittato dell'occasione per non andare a scuola e passare insieme più tempo possibile – ed erano usciti da soli nel pomeriggio, subito dopo aver salutato il più piccolo con un caloroso abbraccio.

Non ci avevano messo molto ad arrivare in ospedale, nonostante entrambi avessero sentito le gambe pesanti e tremanti a ogni passo, quasi non volessero avanzare, così da non doversi salutare.

Eppure, quando era giunta l'ora, era rimasto poco da rimandare per entrambi.

Louis serrò i pugni quando Trisha chiamò suo figlio, vivendo un orribile déjà vu risalente a tre settimane precedenti quando al posto della donna c'era Anne, e al posto di Zayn c'era Harry.

Si alzò dalla sedia sospirando pesantemente, voltandosi verso il suo migliore amico con un sorriso incoraggiante.

Sembrò dimenticare però che, a differenza di Harry, Zayn non era spaventato. Zayn era sicuro. Ormai sapeva perfettamente quello che lo aspettava; aveva avuto tutto il tempo necessario per rifletterci, e soprattutto aveva avuto la possibilità di sceglierlo. 

E poi, aldilà di questo, Zayn non aveva mai paura di niente, e Louis lo sapeva bene.

«Ci vediamo tra una settimana?» gli chiese quindi con un sorriso più spontaneo.

Il moro annuì. «Certo. E ci sentiremo tutti i giorni, no?»

«Sì, io e Liam ti manderemo tantissime foto!»

«Stronzi, vedete di non divertirvi troppo senza di me!» lo avvertì puntandogli un dito contro.

Louis scoppiò a ridere scrollando le spalle. «Non posso prometterti niente» disse, per poi tornare serio. «Starai un po' con Harry?» lo pregò timidamente, «si sente molto solo, e gli ho promesso che quando fossi arrivato avresti fatto il possibile per distrarlo. Posso contare su di te?»

Le labbra di Zayn si curvarono verso l'alto, mostrando un sorriso intenerito per le parole e per la preoccupazione del suo amico. «Sempre» annuì. «Ci penso io a lui, stai tranquillo.»

«Va bene» sospirò Louis, fidandosi. Attese qualche altro secondo in silenzio, prima di portare una mano nella tasca dei jeans. «Posso... posso chiederti un'ultima cosa?»

Zayn lo guardò confuso, ma annuì. «Certo, quello che vuoi.»

Fu in quel momento che, da quella tasca, Louis estrasse qualcosa domandando: «puoi darla ad Harry? Appena riesci. Digli solo che è da parte mia.»

Gliela porse senza dire altro, lasciando a Zayn la possibilità di analizzarla tra le proprie mani.

«È una lettera?» gli chiese stupito, tornando con lo sguardo nel suo.

Louis annuì incastrando il labbro inferiore tra i denti. «Già.»

«Hai davvero scritto una lettera per Harry?»

Red as the blood.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora