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"Allora? Continua ti ascolto..." dice curioso Tom. Sto sudando freddo: cosa mi invento adesso? "Ehm..." sono agitatissima. Allora Samantha calma, respira, conta fino a tre. 1, 2, 3. Prendi un altro respiro: non lo so ma sento che potrei fidarmi di lui. Vi è mai capitato di aprirvi ad una persona che conoscete poco? Beh a me si e proprio in questo momento. "Hey tranquilla... Calmati" dice mettendo la sua mano sopra la mia che sta facendo su e giù per la coscia come se quel movimento potrebbe cambiare la mia situazione. Il gesto di Tom mi rende più rilassata e finisco di essere in questo stato. Lo guardo e mi rassicura con un sorriso. "Allora..." dico incerta e con una voce tremolante. Ora o mai più, penso tra me e me. Mi ritrovo a raccontare tutto ciò che era successo. Mi sento quasi libera ma allo stesso tempo sento che potrei scoppiare da un momento all'altro. "E quindi adesso..." ho gli occhi lucidi. Non mi è mai piaciuto farmi vedere vulnerabile e debole davanti agli altri e per questo adesso sto maledicendomi mentalmente. Ripiego le labbra all'interno della bocca e guardo il soffitto del palazzetto in cerca di aiuto a questa situazione soffocante. Non posso stare qui un minuto di più. Mi alzo velocemente e, a passo spedito, mi avvio verso la porta d'ingresso sentendo Tom che da dietro mi chiama. Appena fuori, controllo l'orario: sono le 19:00 e dovrei tornare a casa ma ho troppa paura. È buio e non ho voglia di incontrare quella mezza specie di ragazzo. Mi appoggio alla parete e prendo il cellulare per controllare i vari messaggi. Chelsey mi ha scritto e ha detto che sarebbe andata via con Liam poiché l'avrebbe accompagnata a casa. Perfetto. Cerco di controllarmi ma le lacrime scendono silenziose e non posso frenarle. In questo momento ho bisogno di piangere. Piango. Piango silenziosamente come se qualcuno potesse urlarmi contro per il rumore che avrei fatto. Mi siedo a terra con la testa e le braccia sulle ginocchia. Qualche minuto dopo sento la porta aprirsi, ma non ho le forze di girarmi a vedere chi è anche se dovrei aver intuito chi sia. Sento qualcuno accovacciarsi davanti a me "Ho capito. Ho capito perfettamente. È il tipo che voleva baciarti davanti a quel negozio di articoli sportivi vero?" Domanda con voce dura. Alzo lo sguardo e annuisco. Sapevo che era lui. Ho ancora gli occhi bagnati. "E... e quindi vivo costantemente con la paura di essere seguita da lui" tremo mentre parlo. E pensare che ho dato poco peso a tutto ciò cercando di essere positiva. Per una volta che lo sono, tutto si riversa contro me. Poi si lamentano se sono negativa. Al diavolo tutti. Io sono così e niente e nessuno mi cambierà. Appoggio la guancia sinistra sul palmo della mia mano e guardo altrove. "Hey..." mi giro e vedo la mano tesa del ragazzo verso di me. Senza pensarci due volte l'afferro e mi tiro su. Faccio un piccolo sorriso in segno di ringraziamento. "Scusami non v-..." interrompe le mie scuse. "Tranquilla, è tutto ok. Sappi che comunque, per qualsiasi cosa, ci sono" annuisco. Passa qualche secondo e mi ritrovo tra le sue braccia. Prontamente ricambio e lui mi stringe ancora di più a se come se non volesse lasciarmi andare. Mi sento a mio agio. Sembra di tornare a casa dopo un lungo viaggio. Tiro su con il naso e ci stacchiamo ma non di molto. Lui incrocia le mani con le mie e appoggia la sua fronte sulla mia. "Però sei bassa cavolo!" esclama. È la seconda volta che me lo dice, così alzo gli occhi al cielo e sorrido. "Aspetta, aspetta... sorridi ancora..." lo guardo male. "Dai!" Sospiro e faccio di nuovo un sorriso. "Ma tu hai le fossette!?" dice quasi in tono infantile. Scoppio a ridere insieme a lui mentre le nostre mani sono ancora intrecciate. "Sei bellissima" sussurra dopo un po'. Arrossisco. Mi sento fortemente in imbarazzo, ma è una cosa che a malapena mia mamma mi dice e che forse anche quello stronzo di Simon mi diceva. Ho preferito rimuovere che tenere certe cose ancorate alla mia memoria. È strano sentirlo dire da una nuova persona. Rispondo con un timido grazie, quasi impercettibile. Spero che non ci stia vedendo nessuno perché lui è fidanzato e non voglio che passi come colui che ha tradito la sua ragazza con una che conosce da poche settimane, anche se la ragazza in questione se lo meriterebbe. Chloe, quanto la odio. Non voglio mettermi per nessuno motivo contro di lei sennò chi la sente. Ero venuta qui per parlare con lui della questione dell'argomento in sospeso quando eravamo in ospedale da Emma, ma come cambiano le cose! Ora non mi interessa e sinceramente non vedo perché dovrebbe raccontare a me il motivo, sempre se c'è ovviamente. Mi riporta alla realtà una leggera pressione sulla mia fronte. È Tom che mi sta dando un bacio. Chiudo gli occhi e deglutisco silenziosamente. Stacca le mani dalle mie per asciugarmi l'ultima lacrima versata sulla guancia. "Non ti voglio più veder piangere per gente del genere. Sei una ragazza forte Sam, lo so, anche se ti conosco da poco, e da oggi in poi ti voglio solo veder sorridere nonostante tutto perché, fidati, hai un sorriso e delle fossette che fanno invidia al mondo." Accenno una risata al termine "fossette". Questo ragazzo è fantastico. Sono stata fortunata a conoscerlo. Dovrei fargli un monumento per avermi sopportato. "Grazie di tutto" "Di nulla nanetta" mi prende in giro "Hey come ti permetti stampellone!" Dico facendo la finta offesa e dandogli un pugnetto sulla spalla. Ride facendo finta di asciugarsi una lacrima. "Dai prendi il mio numero, così se hai bisogno di qualcosa basta chiamare" Ci scambiamo i numeri. "Senti Tom... non è che, siccome è buio e quella infame di Chelsey se ne è andata,..." "Darti un passaggio?" Annuisco speranzosa "No mi dispiace, mi stai antipatica.... Certo che ti dó un passaggio. Che domande fai!" "Domandare è lecito, rispondere è cortesia" "Abbiamo una saggia qui per caso?" "Stupido" ridiamo assieme. Saliamo sulla macchina e mi ricordo che devo andare a casa immediatamente per prepararmi per la cena dei miei. Fortunatamente sono ancora in tempo così non dovrò essere sgridata da mia mamma. Dopo varie indicazioni, arrivo a casa. Ringrazio nuovamente Tom per il passaggio, lo saluto ed entro in casa. Sam la giornata non è ancora finita quindi datti da fare e vai a prepararti. Mi ripeto mentalmente durante il tragitto verso la mia camera. Entro apro l'armadio e... PANICO... Cosa mi metto?

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