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Siamo appena arrivati nel parcheggio e ci stiamo dirigendo verso l'entrata del palazzetto parlando del più e del meno. "Tom! Ciao amore mio!" Urla una voce abbastanza fastidiosa che non tardo a riconoscere. Ma perchè ultimamente tutto ciò che penso si realizza? Vorrei ci fosse un bottone per azzerare ogni mio pensiero e soprattutto per far smettere di muovere gli ingranaggi del mio stupido cervello. "Ti sono mancata?" domanda Chloe con gli occhi da cerbiatto. Disgustoso. Tom è evidentemente in imbarazzo e soprattutto scocciato. "Io intanto entro..." affermo guardando il ragazzo. Lui annuisce e a quanto pare Chloe non vede l'ora che me ne vada vista la sua faccia da "finalmente te ne vai".

Appena varco la soglia della porta di ingresso vedo i ragazzi iniziare il loro allenamento. Alex mi saluta con un cenno della mano che ricambio e nel frattempo entra Tom. "In ritardo Collins" esclama il coach. Il ragazzo sbuffa e prende una palla con la quale inizia a tirare a canestro. Mi siedo e nel frattempo controllo alcuni social. Poco dopo mi metto a vedere cosa stanno facendo i ragazzi. Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che qualcuno ha occupato il posto vicino a me. Mi volto e vedo che è la simpaticissima ragazza di Tom. Stranamente non ha attaccato a parlare con quella sua vocetta quindi ho ancora alcuni attimi di pace.

"Sparks, si saluta" dice la ragazza seduta vicino a me. "Jhonson, ma che piacere!" Esclamo con un sorriso falsissimo. "Senti cara Sam..." mi giro verso di lei sbuffando "...quindi tu e il mio fidanzato vi conoscete" annuisco tranquillamente. "E allora?" Domando nella speranza che continui questo dialogo e smetta al più presto di parlare. "Stai attenta tesoro. Dovresti saperlo ormai: ciò che è mio non si tocca" "Chloe, ascolta, io e Tom siamo solo amici. Chiaro?" "Certo carissima, ma ultimamente mi sta trascurando molto e non vorrei fosse per causa tua. Perciò vedi di non intrometterti." Dice convinta per poi alzarsi e andarsene. Ho i nervi a fior di pelle. Ma come può pensare anche lontanamente una cosa del genere? Non riesce a capire che nessuno la vuole e scarica la colpa sugli altri. Cosa c'entro io? Ah, meglio non pensarci... Prendiamo le parole dalla bocca da cui escono Sam, inspira ed espira.

"Bene ragazzi. Ci vediamo domani e ricordate ciò che vi ho detto!" L'allenamento è finito e sto per uscire dall'edificio quando Tom mi chiama. "Hey, hai bisogno di un passaggio per andare a casa?" "Ehm... no vado a piedi" dico con un sorriso rassicurante, o quasi. "Sicura?" Domanda e annuisco. Mi incammino verso l'uscita dopo aver salutato con un cenno della mano Tom. Spero almeno di aver portato gli auricolari per tenermi compagnia con un po' di musica.

Non ho mai amato i litigi con le persone. Troppi problemi... preferisco stare nel mio e mantenere le distanze. Durante il mio tragitto sono questi i pensieri che mi entrano ed escono continuamente dalla testa. Questa volta la musica non è riuscita a tenere la mia mente occupata anzi, ha creato un sottofondo perfetto per le mie paranoie. Non so davvero cosa fare. Forse è il caso di lasciar perdere Tom. Non ho nulla contro di lui. Mi ci trovo benissimo e rimpiango tantissime volte di non averlo incontrato prima. Chloe... questo è l'unico problema. Oggi in palestra non ho capito il motivo della sua "minaccia" anche perchè non sto facendo nulla di male, sto cercando di avere una vita sociale normale. Ho paura che mi possa accadere qualcosa di brutto da parte sua. So quanto possa essere vendicativa Chloe ma non so fino a che punto sa spingersi. Che atteggiamento da bambini... Mentre penso a questo non mi accorgo che qualcuno mi sta chiamando. Mi volto e con mio grande dispiacere noto che è Simon. Cosa vuole ora? Importunarmi di nuovo? "Dimmi..." rimango stupita della mia freddezza mentre pronuncio quella parola. "Sam, dai! Nemmeno un 'ciao, come va?'" Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Pensa di essere divertente? Ne ho abbastanza di questa conversazione."Vai al punto." Inizio di nuovo a incamminarmi verso casa mia. "Ti volevo solo... chiedere scusa" "Per cosa?" "Dai non fare finta di niente e fermati un attimo" dice prendendomi il polso e facendomi voltare verso di lui. Lo guardo con sguardo annoiato e mi libero subito dalla sua presa. "Sam, ti chiedo scusa per tutto quello che ho fatto. Sono stato un idiota. Non ero in me quei giorni. Ero troppo preso dal fatto che ti avevo perso." "Potevi pensarci prima." Incorocio le braccia al petto. "Almeno dammi un'altra possibilità... come amico. Ti giuro, in questi giorni in cui non sono stato in città ho provato a migliorarmi come persona. Lascia che te lo dimostri" dice in tono quasi supplichevole. "Non lo so, ora devo andare." Dico quasi scappando. Fortunatamente non mi inizia a seguire e così sono libera di passare in pace gli ultimi minuti di passeggiata. Che brutta giornata... oggi non poteva andare peggio. Lo sapevo che dovevo rimanermene a casa, sotto le coperte con il mio amato pigiama. E invece non so dire di no alle persone che mi chiedono di fare qualcosa nonostante non ne abbia la minima voglia.

"Ciao tesoro!" Esclama mia madre dalla cucina. "Hey mamma" dico chiudendo la porta. "Come è andata a lavoro?" "Molto bene. Invece a scuola?" "La solita... Domani ho un test su storia" sbuffo. "Hai studiato?" "Si. Dopo cena ripasso qualcosa" Lei annuisce e corro di sopra in camera. Mi tolgo i vestiti e indosso il pigiama. Passano pochi secondi e mia madre mi chiama per farmi sapere che la cena è pronta. Corro di sotto e mi accomodo al mio posto. Lo stesso fa mio fratello, mia madre e mio padre che prima di sedersi mi dà un piccolo bacio sulla fronte per salutarmi.

"Mamma posso parlarti un momento?" Le domando. "Certo. Dimmi." "Simon è nella nostra scuola." Mia madre si gira di scatto lasciando perdere ciò che sta facendo. "Si è trasferito?" Annuisco. "Ma perchè non ti lascia in pace un secondo? Prima si presenta in questa città senza preavviso da niente e nessuno e ora anche a scuola?" "Tranquilla mamma. Non arrabbiarti. Oggi mi ha fermato mentre tornavo a casa per chiedermi di dargli un'altra possibilità come amico. Non gli ho detto nè si nè no." "Sam, ti prego. Non voglio che tu soffra nuovamente per lo stesso cretino. Stai attenta, non farti abbindolare con quattro parole. Sei una ragazza intelligente quindi valuta tutti i pro e i contro della situazione e decidi se sia il caso o meno di ritornare amici" "Si ok, ma..." "Come facevo a sapere se volevi un consiglio sul se tornare o meno amici? Intuito di mamma." Afferma sorridendomi e lasciandomi sorpresa. "Va bene, va bene... vado a rivedere qualcosa di storia" dico ridendo e abbracciandola. Mi dirigo in camera mia e apro il libro di storia. Iniziamo. Sono sicura che sarà una lunga nottata in quanto prima di ogni verifica sono molto ansiosa tanto da ripassare anche ciò che so da una vita. Mi posiziono sul letto con le gambe incrociate e il libro sopra di esse iniziando a ripetere il primo argomento.

++SPAZIO AUTRICE++
Ciao a tutti e a tutte! Di solito non amo inserire i miei commenti a fine di ogni capitolo. Volevo ringraziare tutti coloro che mi sostengono, aggiungono alla loro lista di lettura il mio "libro" se così può essere definito, lasciano commenti e qualche voto. Davvero, grazie. Per me è tutto nuovo ma sono contenta che vi piaccia questa storia. Purtroppo non sono riuscita ad aggiornare prima perché nel mese di maggio e in questi giorni sono stata occupata con la scuola😭😖. Un bacio e alla prossima! Spero che il capitolo vi sia piaciuto anche se non lo reputo uno dei migliori...🪐

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