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<Oddio che impressione!>
Disse Beatrice girandosi verso l'altra parte del cancello dove c'erano due tizi, un'uomo e una donna che si avvicinavano piano piano fino a quando non aprirono il cancello e ci fecero entrare.
Entrammo con tutti i nostri genitori, alcuni erano spaventati, tipo Ginevra.
Dopo aver lasciato le valigie non so dove, ci portarono in un'aula magna.
<Prego, signori e signorine prego accomodatevi nei banchi>
Disse la donna a noi ragazzi.
Presi posto tra Nicole e Jennifer. Davanti a noi c'erano dei professori ed erano rimasti fermi e zitti.
<E mo?>
Sussurrò Matias senza ottenere risposta.
<Hai visto quella di matematica con gli orecchini d'oro?>
Gli chiese Marilù.
<Si, che schifo>
Commentò lui riguardando la prof.
<Ma secondo voi respirano?>
Chiese Michael facendomi scoppiare a ridere silenziosamente .
<Sono delle statue secondo me>
Dissi a Michael che si girò a guardarmi e scoppiò a ridere anche lui silenziosamente.
<Ma li hai visti?>
Sussurrai poi a Jennifer guardandola mentre lei scoppiava a ridere silenziosamente con me.
<Signori e signore, il Preside del Collegio>
Annunciò l'uomo che ci aveva portato qui con la donna ed entrò il Preside.
Ci alzammo e poi ci fece risedere.
<Signori, Signore e ragazzi, a nome mio e del mio corpo docente personale, benvenuti nel nostro Collegio. Come avrete notato l'aula magna e predisposta come una normale aula. Banchi, sedie, fogli protocollo, penna stilografica. Questo perché noi desideriamo che voi vi mettiate subito a lavoro. Questo 1968 è un'anno molto particolare. Il mondo della scuola, dei giovani, è in suburbio. Sono in corso occupazioni, manifestazioni, circolano idee che mirano a mirare alla base del concetto di scuola, famiglia e autorità.
Vorrei essere chiaro da subito, tutto questo non riguarda il Collegio. In questo Collegio non si contesta, si studia, si obbedisce.>
Ci disse il Preside aggiungendo anche che avremo sostenuto una prova di ingresso per chi sarebbe entrato al Collegio.
<C'è ne andiamo>
Sussurrai a mia madre facendogli dei segni, le in tutta risposta mi disse di stare tranquilla,se vabbè.
Poi il preside fece uscire anche i nostri genitori.
<No raga a me viene la tachicardia>
Disse William a tutti noi.
<Ma io non so manco che cos'è l'educazione civica. Cioè non ho capito cos'è>
Disse Alice girandosi verso di noi.
<Oh poi copiamo con calma, tranquilli>
Disse Gabriele a tutti.
<L'educazione civica è lo studio delle forme del governo di una cittadinanza>
Spiegai ad Alice.
<Che cazzo vuol dire>
Chiese Alice scoppiando a ridere.

**************

<Raga raga, come vi è andata?>
Chiese William arrivando verso me,Syria e Evan.
<Ehh sette su otto le ho fatte, cinque so giuste>
Rispose Evan.
<Io ho risposto a tutte>
Dissi tranquilla, alla fine era qualcosa che sapevo fare.
<Io non ho fatto niente>
Disse Syria e poi andammo fuori dove ci ricongiungemmo con i nostri genitori.
<Ho fatto tutto>
Dissi ai miei guardandoli
<Hai fatto tutto giusto?>
Mi chiese mia madre.
<Non lo so ma, io spero di si>
<Vieni Becky!>
Mi chiamò Jennifer e la raggiunsi dato che era con gli altri.
<Com'è vi è andata a voi?>
Chiesi curiosa.
<Benissimo mi devi credere>
Mi rispose Alice per poi scoppiare a ridere.
<A me è andata bene>
Rispose Esteban.
<L'importante è non essere il peggiore.>
Dissi a Esteban e Elia mentre Esteban faceva un gesto del tipo 'Si va beh'
<Finché non sei il peggiore va tutto bene>
Dissi e tornai dai miei genitori e parlottammo un'altro po'.
<Becky!>
Mi chiamò Jennifer e mi girai a guardarla, era con Nicole e Riccardo.
<Che c'è?>
<Vieni!>
Disse facendomi segno con la mano di andare da loro, guardai i miei che mi fecero capire con un sorriso, di andare da loro.
<Dimmi>
<Stai un po' con noi!>
Disse Jennifer.
<Si, sei una piccola asociale>
Disse Nicole toccandomi la guancia.
<Non sono asociale>
Risposi ridendo al suo gesto.
<Va bene Becky! Che ci dici di te?>
Mi chiese Riccardo.
<Ho 15 anni e faccio il secondo anno al liceo Artistico a Milano.>
<Disegni bene quindi?>
Mi chiese Nicole.
<Mmh, me la cavo su>
Risposi sorridendo.
<La Matematica è il mio forte, la faccio con piacere ma solo quando ho voglia. A scuola ho la media dell'otto>
<Wow, una secchiona!>
Disse Nicole abbracciandomi scherzosamente
<Inoltre amo cantare e amo leggere. Voi?>
<Allora, comincio io>
Disse Riccardo.
<Ho 17 anni e vivo a Verona, faccio parte del Sindacato Studentesco, mio padre è un poliziotto quindi ha delle idee diverse dalle mie e a volte capita che io con il Sindacato faccio qualche manifestazione e mi ritrovo lui dall'altra parte>
Disse quest'ultima cosa ridendo poi continuò Jennifer e si avvicinò a noi il ragazzo con gli occhiali, Esteban mi sembra.
<Io ho 17 anni e vivo a Bergamo. Sono stata cresciuta dai miei nonni, perché mia madre ha avuto un'Ictus quando io avevo due anni e quindi non ha potuto prendersi cura di me>
Ci raccontò Jennifer.
<Però sono contenta, perché la vedo una volta al mese e la sento per telefono quindi so come sta.
Invece di mio padre non so niente e non lo voglio conoscere>
Finì di raccontare e rimanemmo un po' sconvolti.
<Oddio Jennifer, mi dispiace veramente>
Dissi avvicinandomi a lei.
<Ma sta tranquilla, adesso sapete una cosa in più di me>
Rispose sorridendomi.
<Io ho 17 anni e vengo da Roma. Mi piace comandare nel gruppo>
Disse Nicole ridacchiando.
<Bene, sappiamo che Nicole guiderà il futuro gruppo del Collegio 1968>
Disse Esteban ridendo.
<Dai su raga ma quanto ci mettono? Io sto a schiumà!>
Disse Gabriele attirando l'attenzione di tutti.
<Statte n'po' zitto!>
Gli urlai ironica, lui si girò e mi guardò, quindi andai verso di lui. I miei genitori tra un po' mi avrebbero uccisa.
<Cosa hai detto?>
Mi chiese in tono di sfida ma allo stesso tempo ironico.
<Che ti devi stare zitto>
Continuai ridendo.
Poi arrivarono i sorveglianti che chiamarono Syria e i suoi genitori.
<E se se ne va?>
Dissi a tutti quanti guardandoli.
<Ma dopo che si è fatta il mazzo per venire qua la cacciano? No dai>
Disse Matias.
<Ma magari non se ne va>
Disse Esteban.
Poi andammo verso la balconata che dava sul cortile dove eravamo entrati e vedemmo Syria con la valigia.
<Sono senza parole>
Disse Riccardo sconvolta.
<Raga io pensavo che fosse uno scherzo>
Disse Giulia a tutti quanti.
Poi chiamarono i genitori di Cora e Marilù con quest'ultima.
Per fortuna lei rimase, ma poi chiamarono Luca e subito dopo lo vedemmo uscire, anche lui dal Collegio.
<Gentilmente la signorina Green con i suoi genitori>
Disse la sorvegliante e rimanemmo sconvolti.
<Che cosa?>
Chiesi sconvolta girandomi verso i miei ormai nuovi amici.
Jennifer subito corse ad abbracciarmi.
<Tanto torno, tranquilla>
Dissi per poi seguire la sorvegliante con i miei genitori.
Andai in aula magna e ritrovai tutti i professori e il preside, davanti a loro tre sedie, una per me che era quella al centro e le altre due i miei genitori.
<Ha trovato difficile il compito?>
Mi chiese il preside guardandomi.
<No, era abbastanza facile>
Risposi gentilmente.
<Lei ha scritto delle definizioni molto dettagliate del tipo, abbiamo chiesto cos'era la Costituzione e lei ci ha spiegato che era un'atto normativo e fondamentale che definisce la forma e le regole fondamentali di un'organizzazione.>
<Si>
Risposi un po' imbarazzata.
<Poi abbiamo chiesto la Nascita della Repubblica italiana che è nata signorina nel...?>
<Il 2 Giugno 1946>
<E lei ha fatto giusta anche questa domanda>
Disse il preside sorridendo hai miei genitori e poi a me. Dai due su otto.
<Mi sono confrontato con i colleghi e ci siamo trovati tutti d'accordo>
Disse il preside e mi prese l'ansia.
<Lei è ammessa al Collegio, per la prima volta uno studente che fa tutto il test giusto, complimenti>
Disse quest'ultima cosa hai miei genitori.
Sorrisi e salutammo il preside e i prof, appena uscimmo da quella stanza i miei mi abbracciarono e poi tornammo al punto di prima, stavo per scendere le scale.
<Allora?>
Chiese Jennifer da sotto, scese tutte le scale mi fermai di fronte a lei.
<Sono rimasta!>
Urlai sorridendo e lei mi abbracciò.
<Che ti ha detto?>
Chiese Nicole.
<Che per la prima volta, uno studente fa tutto il test giusto>
<Non hai sbagliato niente?>
Mi chiese Elia.
<Niente di niente!>
I rimasti, eravamo i nuovi alunni del Collegio e ci saremo rimasti per nove e lunghi mesi.

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