I don't have to be the first to wish you a happy birthday

Deku e "Il ragazzo dell'Eroe Numero Uno"

Eijirou

Vorrei non essere così preoccupato per Bakugou, eppure non riesco a farne a meno.
È sera ormai e gli unici combattimenti che mancano sono il mio contro Yaomomo e quello di Hagakure contro Shoji.
La ragazza dai capelli neri mi stringe la spalla sedendosi accanto a me, mentre gli altri due fanno il loro ingresso nel campo.
«Che c'è che non va, Kirishima?» mi chiede, sistemandosi meglio il costume.
Scrollo le spalle e sospiro, per nulla intenzionato a concentrarmi sull'allenamento degli altri. «Sono preoccupato per Bakugou e Midoriya».

Improvvisamente anche lei sembra condividere i miei stessi pensieri ed arriccia le labbra, come fa ogni volta che qualcosa la turba.
«Era da un po' che non li vedevo così l'uno contro l'altro» ammette, pensierosa. «Sembrava che Bakugou stesse cercando di non fargli del male, mentre Midoriya...».
Rimango in silenzio, perché non so cosa pensare.
Il combattimento di quel tardo pomeriggio era stato decisamente fuori dal comune, soprattutto per gli standard del giovane eroe dai capelli verdi.

Sembrava fosse iniziato in modo più che normale per entrambi, Bakugou era leggermente meno aggressivo ma tutto rientrava negli schemi.
Fino a quando, un paio di minuti dopo, Midoriya non si era accorto che il ragazzo stava cercando di non fargli del male: vi posso assicurare che non ho mai visto Izuku arrabbiato come in quel momento.
Da quell'istante il combattimento si è fatto decisamente più serio, con Izuku che cercava in tutti i modi di colpirlo più forte possibile e Katsuki che invece tentava di difendersi, forse troppo stupito per reagire diversamente.
Il tutto si è concluso, prima dell'intervento degli insegnanti, con il mio migliore amico che finiva malamente contro un albero e versava in condizioni non propriamente ideali, con la spalla che pareva decisamente rotta.
«Smettila di evitarmi» gli aveva ringhiato Midoriya prima di essere allontanato da un furioso Aizawa.

Mi strofino le palpebre con due dita, stufo di non sapere come aiutare i miei amici. L'unica mia speranza è che Midoriya, che aveva seguito il ragazzo in infermeria mortificato ed imbarazzato, riesca finalmente a parlargli ed a chiarire tutta questa situazione.
Perché non ho intenzione di svegliarmi alle quattro del mattino e trovarmi il mio migliore amico nella stanza che blatera di quanto i capelli di Deku lo irritino, penso un secondo dopo.

Izuku

Siamo appena usciti dall'infermeria dove Ricovery Girl mi ha fatto la peggiore strigliata della storia, subito dopo quella di Aizawa, e Kacchan sembra più che intenzionato a continuare a evitarmi.
Dopotutto cosa pensavo di ottenere? Ho perso la testa e gli ho letteralmente rotto una spalla, che se non fosse per la nostra infermiera di fiducia sarebbe ancora di un colore simile ai capelli di Shinsou. Ci credo che vuole mantenere le distanze.
«Kacchan, aspetta» lo chiamo, andandogli dietro. «Mi dispiace, davvero, non so cosa mi sia preso».
«Non dispiacerti, me lo sono meritato» borbotta infastidito. «Ora torna dagli altri e lasciami in pace».

«Ti prego, lascia che ti aiuti» lo ignoro, il senso di colpa improvvisamente svanito perché, no, non posso sopportare che si allontani di nuovo da me. «So che non stai affatto bene...»
«E invece io sto più che bene!» urla, per poi stringere i denti e guardandomi furioso, credendo forse di potermi intimidire. «Non hai bisogno di preoccuparti anche per me, è chiaro?»
In preda a un attacco di audacia lo prendo per le spalle e lo sbatto contro la parete di legno dietro di lui, contro la quale si accascia con un gemito rivelandomi che non sta affatto bene.
Dovrei convincerlo a tornare in infermeria e farsi monitorare la spalla, ma per reprimere una smorfia di dolore ha cominciato a respirare a bocca semichiusa e le sue labbra sono lì, arrossate per la foga con cui se le è morse fino ad ora.
«Cosa cazzo credi-» comincia a dirmi arrabbiato, prima di essere zittito all'improvviso nell'ultimo modo in cui pensava che l'avrei costretto a tacere.