Più maschi al classico per integrare la quota di testosterone

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"Andrà tutto bene: l'anno scorso te la sei cavata alla grande" cercava di rincuorarsi mentre scendeva dall'autobus.

Ma Ludovico sapeva benissimo che stava mentendo a sé stesso: l'anno scorso era il primo anno e nessuno sapeva con chi sarebbe capitato in classe, ora invece loro avrebbero saputo con chi sedersi al banco e passare l'intervallo, mentre lui si sarebbe guardato in giro con aria da ebete alla ricerca di un banco qualsiasi dove sedersi; l'anno scorso non si conoscevano, ora erano tutti amici e ognuno sapeva tutto dell'altro, mentre lui era "quello nuovo" che avrebbero riempito di domande o, nel peggiore dei casi, ignorato per chissà quanto tempo.

No, non era affatto come l'anno scorso.

Quando avrebbe voluto poter continuare a frequentare la sua vecchia scuola e tornare dai suoi amici che non vedeva da giugno, ma i suoi avevano improvvisamente scoperto che la retta costava troppo e che c'era un liceo classico pubblico a venti minuti di autobus.

Mentre seguiva la corrente di ragazzi verso il vecchio cancello arrugginito, pensa a come se la stessero spassando quelli della sua vecchia classe e a quanto gli mancassero già da subito.

Arrivò davanti all'edificio vecchio e scolorito che era il classico. Ce n'erano quattro in quel complesso che veniva definito il polo didattico e quello in cui avrebbe dovuto passare come minimo il prossimo anno scolastico era, naturalmente, quello più in rovina.

"Iniziamo proprio bene" commentò tra sé e sé.

Sapeva che la campanella della prima ora non sarebbe suonata prima di cinque minuti e che la sua aula era quella della 2BC, ma non aveva la più pallida idea di dove si trovasse e fare tardi il primo giorno perché non si trovava l'aula gli sembrava una cosa stupida ed evitabile.

Si avvicinò ad una signora con i capelli che sembravano la criniera di un leone e che stava riordinando delle scartoffie seduta a quello che gli sembrava il tavolo delle bidelle.

"Mi scusi, potrebbe dirmi dove si trova la 2BC?" le chiese cercando di essere meno impacciato possibile.

La bidella alzò gli occhi dal foglio e gli sorrise.

"Certo, sta al seminterrato: scendi le scale, svolta a destra ed è la seconda aula sulla destra. Non ti puoi sbagliare. Sei nuovo per caso?" gli rispose.

Gli piaceva quella donna che sembrava emanare calore e vitalità da tutti i pori.

"Sì, mi sono trasferito oggi."

"Allora buona fortuna, te ne servirà. Comunque, io sono Gianna, la bidella. Per qualsiasi cosa, chiedi pure a me."

Ludovico la ringraziò e si avviò verso le scale. Più scendeva, più si sentiva prendere dal panico.

"Respira, respira stupido" si diceva mentre svoltava a destra.

Ed eccola lì la sua aula. Un foglio giallognolo con la scritta "2BC" era stato attaccato con del nastro adesivo sulla porta. Era aperta e si sentivano delle voci da dentro.

"Ti giuro che è vero: abbiamo un tipo nuovo in classe!" esclamò entusiasta una voce.

"Finalmente testosterone!" disse un'altra più acuta.

"Raga, è solo un ragazzo, mica un koala. Cercate di darvi un contegno..."

"Parla per te che con i maschi ci passi intere giornate!" la interruppe la prima voce.

Si sentiva mancare l'aria. Non poteva scappare.

Una pacca lo colpì sulla spalla e si girò di scatto: un ragazzo con la pelle abbronzata e i capelli intrisi di gelatina lo stava osservando con aria divertita.

"Fossi in te mi terrei lontano da Camilla ed Elena. Piacere, Luka" si presentò allungandogli la mano.

"Ludovico. Quali sarebbero Camilla ed Elena?"

Luka aprì la porta quanto bastava a fargli vedere la scena: una ragazza con i capelli ramati stava parlando con un'altra che aveva un dilatatore all'orecchio destro e le punte dei capelli verdi, delle altre ragazze intervenivano animate da un'ignota forza demoniaca. In disparte, una ragazza con gli occhiali e i capelli tagliati appena sotto il mento rideva divertita.

"Quella con i capelli colorati è Camilla, quella con i capelli mezzi rossi è Elena" gli spiegò indicandogliele.

"E quella che sta da una parte?"

"Quella è Fra, è una di noi: se ti serve qualcuno che ti faccia copiare i compiti chiedi a lei."

"E quanto fa pagare?"

Luka scoppiò a ridere ed entrò in classe.



Spazio della scrittrice

Salve a tutti!

In questo libro parlerò dei disagi della mia classe (la 2BC, se non si era capito).

Troverete sia le cavolate che troppo spesso raccontano i miei compagni all'interrogazioni, aneddoti divertenti e dei brevi racconti che rendono l'idea del nostro disagio.

In questo primo capitolo, ho deciso di parlare dell'inferiorità numerica dei maschi nella maggior parte delle classi del classico. Noi siamo 5 maschi e 11 femmine e vi posso assicura che quando è arrivato un ragazzo in più una buona parte delle mie compagne ha sclerato per un mese intero, non scherzo.

Voi quanti siete in classe?

Fatemelo sapere nei commenti.

XOXO

Lunatik


UNA DISAGIATA CLASSE DEL CLASSICOWhere stories live. Discover now