L'INIZIO DELL'INFERNO.
Victoria bower ebrea nata nel 1927 diciottenne, da oggi 119766.
Sono 119766, le marionette hanno detto che devo dimenticare il mio"vecchio" nome, per me non sono militari, sono marionette, marionette nelle mani di hitler , sono venuti sta mattina a prendere me e la mia famiglia, eccetto mio padre che era morto di cacro un anno prima.
Erano le otto precise quando, distesa nel letto a pensare( mi ero svegliata da poco), sento un rumore che mi mette paura, vicino a me sta sdraiato mio fratello più grande trevis, lui si alza e mi ordina di rimanere a letto senta muovermi o alzarmi, dovevo solo respirare, lui si avvicina al muro che va sulla strada, si affaccia a un piccolo spioncino creato nel muro in modo da vedere cosa succedeva fuori dalle mura di quella piccola stanza, va da mia madre e le dice balbettando:"Stanno cercando nelle case", mia mamma scatta in piedi dal letto( dormiamo tutti nella stessa stanza, quindi sono riuscita sia a sentire che vedere cio che facevano)viene da me e mi ordina di nascondermi, io allora cerco nel cuscino una chiave, la trovo, vado davanti al muro difronte al mio letto mi abbasso e apro una piccola porticina nascosta, entro e mi chiudo a chiave, sento un tonfo, delle urla, e uno sparo, appoggio la testa al muro e sento quelle urla rimbombare nella mia testa, era mia mamma, cerco di trattenere i singhiozzi, non voglio essere scoperta, sento dei rumori...tanti rumori, non voglio morire, no, non devo morire, la guerra va avanti da anni ormai, non può essere infinita...qualcosa deve pur succedere portando finalmente pace e amore" pensavo abbracciando le gambe poi sento strane parole, un altra lingua, poi 'SILENZIO' nessun rumore nessun urlo, sparo, voce...niente solo il mio respiro.
Valuto la possibilitá di uscire:"Allore, se esco posso vedere come stanno mamma e trevor"penso..."meglio aspettare ancora, e se c'è ancora qualcuno li(?)"
Aspetto vedendo dalla fessura della chiave per vedere se c'è qualcuno quando...
TREVOR! perchè esce dal suo nascondiglio?
NO! L'hanno trovato, devo aiutarlo...esco...vedo due uomini enormi che prendono mio fratello e ora anche me...cosa posso fare? Niente, sono inutile, non servo a niente...vedo mia mamma stesa a terra in una pozza di sangue. Non resisto, devo urlare, urlo e piango uno dei due uomini mi puntano la pistola o meglio fucile contro, io mi zittisco impaurita...che vuole? Mia mamma è morta, non posso nemmeno urlare, li odio ogni secondo di più. Ma eccolo, trevor mi guarda con il suo solito sguardo dolce ecompressivo...come fa? Come fa a rimanere calmo? Questi miei pensieri vengono interrotti da urli, persone morte a terra, altre che entrano in enormi carri armati, altre marionette che che sparano senza rancore, ma noto una cosa, non li vedono negli occhi...vedrebbero il dolore e si pentirebbero...allora quasi chiudono gli occhi...ecco come fanno a rimanere impassibili.
Rotorno in me appena mi lanciano, si mi lanciano, in uno dei tanti carri.
Spazio autorice
Mhh, è io primo capitolo...che ne pensate?
ACCETTO CONSIGLI E CRITICHE
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119766
RomanceVictoria Bower è una ragazza ebrea che ha vissuto gli ultimi due anni della guerra nei campi di concentramento, non si sa come ma lei, il fratello e la mamma sono riusciti a rimanere nascosti a lungo.