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È colpa della sinistra. Se abbiamo Braccobaldo in acido, Renato Rascel fatto di crack e lo sporco in mezzo all'ombelico di Daniele Piombi a governarci è colpa della sinistra. Non parlo del Piddì-piddì-vengo-dopo-il-piddì, di Liberi ma Uguali anche cambiando l'ordine dei fattori, di Sinistra Amaretti e Libertà o di Potere al Propoli. Parlo della sinistra, del suo popolo, dei suoi valori e dei suoi elettori.

Perché è colpa di chi si è chiuso nei salotti, ha tolto la tela cerata dai divani e spento la tivù ("noi non la guardiamo perché è diseducativa: ai miei figli leggo Zola").

È colpa di chi va al cineforum il mercoledì sera, di chi si ferma a discutere dopo il film delle inenarrabili significanze dietro ogni castio di inquadratura di un terence malick ubriaco di gin comprato al Penny Market, e pensa che in fondo la sua conversione al cattolicesimo panteista e bradpittista sia un altro modo di fare la rivoluzione.

È colpa di chi ha iniziato a pensare che i Coldplay dopo Mylo Xyloto siano un buon gruppo e non un gatto attaccato per un'unghia alla sacca scrotale della musica pop, è colpa di quelli che hanno smesso di guardare le repliche dei film di verdone al sabato pomeriggio.

È colpa di chi ci ha frantumato le noci di cocco contro gli scogli della scilla e cariddi degli anni '60 e '70 con de andrè cantore degli ultimi e gesù primo socialista, è colpa di chi ha smesso di andare nelle periferie e ha iniziato a mettere le foto coi bimbi negri sul fèisbuc, è colpa di chi si è convertito e ha iniziato ad andare a messa.

È colpa di quelle cazzo di birre artigianali che vi bevete e dei frati trappisti belgi, tutti morti di cirrosi epatica. È colpa delle degustazioni vini nelle Langhe, delle vostre domeniche sui monti a camminare e postare foto con didascalie sul sole, la libertà dell'asparago chilometri zero e il femminismo a corrente alterna. È colpa di chi snobba il calcio, della tessera musei, di chi beve gli spritz: bevetevi un martini cocktail o un americano, gesù santissimo di nazareth nell'ora di punta.

È colpa di chi aspetta il sabato per leggere Internazionale, avete rotto il circolo polare artico dei miei maroni con le serate al pub a discutere di quell'interessante articolo dell'ultimo numero. No, non l'ho letto, non mi frega un quetzalcòatl della vostra opinione e manco per tutte le emilirataicose del mondo morirei per fare esprimere le differenti opinioni dell'emisfero boreale sulla crisi neopappitana tra i curlenghi dell'infinghistan dell'ovest.

Ma è più di tutti colpa mia, testa di cazzo che si fa le seghine a scrivere le robe sui social.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2019 ⏰

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